8 marzo ed è Festa della Donna!

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Monica Baldini

MILANO – L’8 marzo è tornato di nuovo. E ad oggi nel 2018, sono 109 gli anni che la “Festa della Donna” si celebra se pur con intervalli e fratture di interruzione resistendo tenace come il fiore che la rappresenta: la mimosa.
Quei pallini gialli di importazione australiana dall’inizio del XIX secolo e di subito presa in Europa simboleggiano una delicatezza e parvenza di fragilità nell’immagine della chioma piumosa e leggera se pur invero celano una forza e duttilità nascoste.
Secondo gli Indiani d’America i fiori della mimosa significano forza e femminilità e a ben constatare la loro fioritura avviene non meno che nella coda dell’inverno a preannunciare la vicina primavera e a controprova della loro capacità di resistere a temperature fredde, piogge e nevicate. La mimosa è infatti una pianta sempreverde che cresce notevolmente in altezza e con l’emissione di rami laterali.
Dunque la mimosa rappresenta nella sua festa più nota, il gentil sesso non per la sua gracilità ma per la sua bellezza e sensibilità che si inebriano di una resilienza sempre vigili.
Le donne sono proprio così. Sensibili, in apparenza indifese ma capaci di grandi cose. Pensiamo a Christine de Pizan che per mezzo della sua opera “La città delle dame” datata 1404, può essere considerata la prima pensatrice e scrittrice europea a manifestare il suo dissenso contro il pregiudizio misogino atavico già a partire dal XIV secolo, pensiamo alla “ribelle” Mary Wollstonecraft ritenuta fondatrice del femminismo liberale con la sua opera del 1792 “Rivendicazione dei diritti della donna”, a Simone de Beauvoir, Evita Péron, Kate Sheppard, Marie Curie, Madre Teresa di Calcutta, a Rita Levi Montalcini, a Oriana Fallaci.

Sono solo alcuni nomi a memoria di quanto le donne abbiano inciso nei vari ambiti la storia umana rivendicando diritti e autorevolezza con tenacia e determinazione.
Essere donna, percepire e sentire, vedere il mondo da donna ha un valore che non può essere congelato né mortificato ma soltanto aggraziato e risaltato in binomio con quello maschile in contropartita di medesima importanza.
Non c’è segnale più dolce che un uomo quale babbo, marito, fidanzato, collega che porge un rametto di mimosa alla donna cui è legato da affetto, amore, stima nella Giornata Internazionale della Donna ribattezzata usualmente in Festa della Donna.
Come è vivo il mondo con quel giallo spumeggiante in quel dì di inizio marzo e quale profumo ravvisa l’anima nel riceverlo. Sovviene beato nel gesto un pensiero lusinghiero di appagante e promiscuo incontro a vanto della femminilità.
Tanti gli eventi culturali, musicali, le iniziative dedicate in giro per l’Italia da Milano a Napoli, tanti i momenti e le volontà di ricordare e perpetuare rispetto e parità di diritti affinché la storia vada proseguendo nella corretta direzione di difesa e non oltraggio. Buona Festa della Donna a tutte!

Monica Baldini