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I DOSSIER DELL'OPIONIONISTA
COME L'INCENDIO MODIFICA GLI SCENARI AMBIENTALI
il fenomeno boom del 2007 ha ridisegnato i territori colpiti?

di Daniele Berardi - ottobre 2008

Oltre un terzo del territorio italiano è coperto da foreste, boschi e macchia mediterranea; un patrimonio arboreo tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie. Ci si trova di fronte ad una immensa ricchezza per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e per il paesaggio.
Ogni anno, con l'avvicinarsi della stagione calda, questi beni rischiano di essere distrutti dagli incendi. Il territorio subisce grandi alterazioni con grave perdita di habitat, biodiversità, paesaggi, storia e stabilità idrogeologica dei versanti.
In diversi casi i danni da incendio possono risultare anche drammatici, investendo insediamenti ed infrastrutture, ponendo problemi di pubblica incolumità. I danni causati hanno diverse peculiarità che dipendono sia dall'andamento del fronte del fuoco, sia dalla stazione dove l'incendio è passato. Si hanno effetti che coinvolgono il suolo, la vegetazione, la fauna, l'atmosfera ed il paesaggio.
Il suolo, con il passaggio del fuoco, subisce un forte aumento della temperatura che coinvolge solo lo strato più superficiale del terreno, mutandone la struttura, la sua composizione chimica e i microrganismi presenti superficialmente. Gli effetti degli incendi sulla fertilità dei suoli sono variabili e controversi; la cenere derivata dalla combustione della sostanza organica è ricca di nutrimenti che migliorano la fertilità dei suoli (azoto, fosforo, potassio, magnesio, sodio). Tuttavia la presenza della cenere stessa sul terreno, influendo negativamente sullo sviluppo radicale delle piante, inibisce l'assorbimento dei nutrimenti stessi.
Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo prodotte dal passaggio del fuoco favoriscono i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense , lo scivolamento dello strato di terreno superficiale.
Gli effetti del fuoco sulla vegetazione dipendono dalle caratteristiche delle specie: ad esempio alcune hanno una resistenza al fuoco (pirofite); altre, come i cisti, sono stimolate dal fuoco alla germinazione del seme; altre ancora sono stimolate alla emissione di nuovi getti sotto il livello del terreno.
Nonostante l'adattamento di alcuni ecosistemi al fuoco, l'uomo con il passare del tempo ne ha modificato anche il livello di vulnerabilità.
Nella macchia mediterranea anche se in poco tempo si può ripristinare la copertura vegetale, la sua composizione subirà delle variazioni che dipendono dalle specie che meglio si adattano.
Durante un incendio gli animali sfavoriti sono quelli che si muovono con più difficoltà, non essendo in grado di trovare rifugio lontano dall'evento.
La trasformazione dell'ambiente è notevole, si assiste alla formazione di nuovi habitat che sostituiscono i precedenti e che sono più popolati da esseri viventi. Come conseguenza, si assiste ad una fluttuazione delle popolazioni animali: alcuni migrano verso le zone non attraversate dal fuoco, altri fanno il loro ingresso nelle zone interessate dall'incendio.
Negli ultimi quarant'anni il numero degli incendi è stato sempre crescente anche a causa delle particolari condizioni climatiche.
In gran parte dell'area mediterranea si distruggono ogni anno circa 500.000 ettari di bosco. Solo nel nostro paese, ogni anno si verificano circa 11.000 incendi, con una perdita di oltre 50.000 ettari di bosco.




STATISTICA INCENDI BOSCHIVI DAL 1997 AL 2007






GRAFICO INCENDI
DAL 1997 AL 2007

Nell' estate del 2007, a causa delle elevate temperature e dei forti venti, l'andamento degli incendi ha registrato punte di eccezionali dimensioni e spesso concentrate in alcune giornate particolari. Stagione da ricordare come una delle più disastrose, impegnative e difficili, dove il fuoco si è avvicinato pericolosamente alle aree urbanizzate, distruggendo aree naturali, rurali e causando vittime (23 in Italia, 68 in Grecia).
È stato un anno in cui gli incendi hanno percorso una superficie di 227.729 ettari di cui 116.602 boschivi. Si tratta di un dato elevato mai registrato a partire dal 1970, anno di inizio della rilevazione statistica sugli incendi boschivi.
Questi ultimi rappresentano una fonte di interessi illegali diversificati che i piromani perseguono a danno del patrimonio forestale per propri scopi e vantaggi economici.
Con gli oltre 9.800.000 ettari di territorio coperti da boschi (32% della superficie nazionale), l'Italia è coinvolta maggiormente dal fenomeno incendi, spesso causati da atti dolosi, legati alla speculazione edilizia, alla disattenzione e alla negligenza dell'uomo. Si assiste ad un gravissimo danno ambientale che causa la perdita di interi ecosistemi, un aumento consistente della concentrazione della CO2 nell'atmosfera, con un accrescimento sia dell'effetto serra, che dei rischi di desertificazione a causa delle irregolari precipitazioni. A ciò va aggiunto un evidente danno economico per fronteggiare il mancato senso civico di alcuni uomini.
Gli effetti degli incendi sugli ecosistemi che ne sono colpiti, in particolare sui suoli, sono assai complessi in ragione del considerevole numero di fattori che interagiscono durante l'evento. All'intensità e all'estensione dell'incendio si deve sommare infatti la diversa risposta dovuta alle condizioni ambientali preesistenti (caratteristiche del suolo, morfologia delle pendici) e successive ad esso (precipitazioni, interventi antropici).
Nelle aree boschive percorse da incendi sono evidenti le problematiche di dissesto idrogeologico indotte dal passaggio del fuoco. Si tratta di impatti di tipo geopodologico, riscontrabile nel breve periodo con erosione superficiale e perdita di suolo fertile; alterazioni chimico fisiche dei suoli. Queste avvengono nel corso dei due mesi successivi all'incendio.
Altri aspetti, che si esprimono nel medio e lungo periodo, interessano propriamente il dissesto idrogeologico con diminuzione della capacità di infiltrazione, di riduzione dei tempi di corrivazione e di erosione accelerata incanalata.
Questi incendi, definiti di interfaccia, oltre a rappresentare un fattore di distruzione e di alterazione degli ecosistemi forestali ed ambientali, hanno anche rilevanza di Protezione Civile; poiché coinvolgono ampi territori antropizzati con presenza di insediamenti agricoli ed industriali.
A conclusione di tutto ciò, possiamo affermare che il fenomeno degli incendi ridisegna in maniera incisiva i territori percorsi. Pertanto la lotta agli incendi va combattuta attraverso sistemi di difesa basati sulla prevenzione attraverso:
- la difesa passiva dei boschi (pulizia perimetrale delle fasce del bosco)
- le campagne educative (propaganda antincendio)
- il controllo e monitoraggio del territorio.

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