Ester Campese a Roma per la mostra “L’arte tra sogno e realtà”

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Ester CampeseROMA – Dal 29 maggio Ester Campese, l’artista internazionale che in arte si firma Campey, sarà presente alla mostra “L’arte tra sogno e realtà” in Via Margutta in Roma, la famosa via dei pittori. L’esposizione si svolgerà nella galleria Area Contesa Arte ed è organizzata dalla nota gallerista Sabina Tamara Fattibene, con l’intento di mettere in risalto l’idea che l’arte possa essere un vissuto interiore dell’artista, ma non solo, anche una modalità di riprodurre un reale soggettivo che spazia tra le più svariate tematiche nel sentire dell’artista. Abbiamo quindi paesaggi, soggetti inclusi nel quotidiano, della natura, del mondo spaziale e spirituale espressi sia con l’arte figurata che astratta.

sogno di Ester Campese CampeyIn tale circostanza Campey, nota come la pittrice delle donne, porta per l’appunto due delle sue creazioni al femminile. Le opere scelte per questa occasione sono dunque “Sogno” precedentemente esposta anche ad Osaka e che rappresenta un dipinto cui l’artista è particolarmente legata affettivamente, essendo stato realizzato come memento di una sua parente poi deceduta. Una donna vissuta in una città marina dove nel soggetto riprodotto vi è un uomo che la rammenta come in un sogno appunto, da cui la titolazione del dipinto.

L’altro quadro presente in mostra è “Lady 20” che rappresenta una donna raffinata e consapevole della propria femminilità, che si presenta allo spettatore in preziosa vestaglia rosso lampone che l’artista ha reso quasi con una valenza tattile. Lo sguardo è lievemente reclinato come se la donna avesse una sorta di ritrosia nell’esporsi, in una atmosfera ovattata ed intima, quasi vellutata resa dalle pennellate morbide e soffici che esprimono la grande sapienza tecnica di questa artista internazionale.

Entrambe le opere di Ester Campese, scelte per questa esposizione, ben si incastonano nel tema e leitmotiv della mostra che appunto esprime “L’arte tra sogno e realtà” ed è a cavallo di entrambe che Campey ci suggerisce di andare oltre invitandoci a sognare, ma con un piede nella realtà. Ed è proprio tra il confine di sogno e veglia che i grandi uomini e donne della storia hanno avuto le più fini intuizioni, in uno stato quasi sospeso tra terra e cielo.

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