Festa della Liberazione: Mattarella, “I partigiani erano patrioti”

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CASOLI (CH) – “Non era, quella fascista, la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di liberta’, umanità, civiltà e fratellanza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Casoli (Chieti).

“Non fu, dunque, per caso, che gli uomini della Brigata Maiella scelsero per se’ stessi la denominazione di patrioti. La stessa dei giovani che andavano a morire in nome dell’Unità di Italia.

È durata una quindicina di minuti la visita al Sacrario della Brigata Maiella del Presidente Mattarella a Taranta Peligna (Chieti) in occasione del 25 aprile. Il capo dello stato ha deposto una corona. Ad accoglierlo tantissime persone e studenti che hanno intonato l’Inno d’Italia e Bella Ciao. Mattarella era accompagnato, in questa sua prima tappa della visita in Abruzzo, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano.

Il Capo dello Stato è ripartito per Casoli (Chieti) dove si svolgeva la commemorazione del 73esimo anniversario della Liberazione. A Casoli intervento pubblico al locale teatro comunale. In forma privata il Capo dello Stato ha visitato il Castello Ducale dove la Brigata Maiella fu fondata il 5 dicembre 1943. Dal castello Mattarella si è spostato nel luogo della memoria, ex campo di concentramento fascista, dove sono state internate 218 persone, tra civili ebrei stranieri, sloveni e croati tra il 1940 e 1943.