Grasso attacca Salvini: “Per lui Saviano deve tacere, ma noi non vogliamo altri Pippo Fava o Peppino Impastato”

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Pietro Grasso

ROMA – “Dobbiamo scegliere da che parte stare: se con Saviano o con Salvini. Salvini è il ministro dell’Interno e, proprio in quel ministero, si decide chi deve essere protetto dallo Stato. Con le frasi di stamattina vuol far capire a Saviano di non criticarlo, di stare zitto, altrimenti può intervenire per lasciarlo senza protezione contro la camorra, che lo vuole morto da anni per le sue inchieste e per il suo essere diventato un simbolo della lotta alle mafie. Allo stesso tempo sta facendo passare l’idea che avere la scorta sia un privilegio e un costo, non una necessità che limita la libertà di chi è sotto protezione”.

Lo afferma in una nota il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso, ex presidente del Senato.

“La libertà di un giornalista di fare inchieste contro le mafie vale tutti i soldi che spendiamo per garantirgli di fare il suo lavoro – aggiunge Grasso – Non vogliamo altri Pippo Fava, Peppino Impastato, Mario Francese, Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Mauro De Mauro, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano”.