La parità tra i sessi e la coscienza di esserci

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Monica Baldini

ROMA – “L’incanto di un viaggio vissuto nella piena incoscienza non desta sollievo e non regala alcuna sapienza. Veli bianchi e leggeri scorrono sugli occhi e annebbiano qualunque chiara visione ci si possa concedere lasciando nella semi-percezione chi se ne lascia trasportare. E’ un sogno, a occhi aperti o socchiusi. Hai idee, ti appassiona inseguirle, poi come farfalle ti scappano, ti volano intorno, le vedi e ti affanni per prenderle, per catturarle e tenerle strette a te. Ritorni al punto di inizio e plasmato ricominci. Un altro traguardo”.

Così scrivo nel mio primo libro “Pensieri Assoluti” – Aras Edizioni. L’inconsapevolezza del proprio talento, della personale virtù di essere donna o uomo, di esserci, di poter vivere respirando a pieni polmoni e celebrare il mistero di aver indiscutibilmente un’attitudine e un progetto da realizzare sfuma e denigra ognuno che non se ne curi e non se ne prenda responsabilità. Saper rispondere al proprio io e compiere un gesto di emancipazione rispetto il passato, la storia, gli antenati, compiere ovvero un’evoluzione cultuale e mentale per cui il potere non sia il solo ed unico sistema di coordinazione e disciplina sociale che si sfoghi poi assecondato da rabbia in perversi soprusi e ricatti rappresenta il traguardo individuale nonché collettivo di superamento di ciò che è stato.

Intendo che ciascuno sia già aprioristicamente in possesso di un ventaglio di opportunità a cui tendere supporto e costante impegno sia da sé la superiore prova di massima autorevolezza e rivendicazione che ci si possa concedere annientando ogni tentativo di inutile e dannosa prevaricazione sull’altro, sul fuori di sé.

Che tu sia uomo o donna, hai un immenso potere dentro di te e questo consta nel lavorare con intensità perché tu possa diventare ciò che in sogno desideri, perché tu possa sentirti appagato/a davanti la tua immagine specchiata, perché tu possa essere fiera/o e non rimproverarti.

Nell’assunzione volontaria di darsi importanza e pieno compiacimento per il semplice fatto di esistere e avere un desiderio, ecco dunque che la bellezza in toto si compie e la libertà di poter aderire alla vita sociale, di ascoltare e contribuire, condividere e agire nella duale specificità maschile e femminile prende forma e sostanza nelle leggi e nelle regole su cui il sistema si regge.

L’uomo capisce di avere necessità della donna come lei di lui d’altro canto in un binomio complementare e dunque il farsi portavoce di un manifesto che proclama la differenza come elemento di valore e ne dimostra i benefici effetti, sancire l’unione e non la violenza o l’emarginazione come gap da colmare e obiettivo risulta la matrice progressista che può radicalmente innovare la forma mentis sociale.

Il disegno di una realtà predisposta nel rispetto e parità dei doni elargiti dalla mano della natura potrebbe però avvenire unicamente ad un costo altissimo in paragone della scala valoriale umana e cioè con l’alienazione della sete di controllo alimentata dalla smania di potere al fine di coccolarsi di futili sicurezze.

La libertà genera figli forti, il potere condanna alla schiavitù e mortifica la società.

La collettività non potrà che autolesionarsi del cancro delle lotte intestine tra i suoi membri provocando ferite sempre più profonde e creando gli scenari per una fedifraga distruzione che si ritorcerà soltanto su di sé qualora non muti la sua rotta.

Non vi sembra che si parli già in abbondanza di femminicidi e abusi sessuali? Non siamo già saturi di casi di morti premature incensate da motivi di futili gelosie?

L’uomo non consce le sue potentissime potenzialità e si svilisce nell’inseguire il dettame su un altro essere lasciando perire la possibilità di sentirsi invece davvero potente come vorrebbe.

Il mondo non abbisogna di vittime ma di donne che usino quanto possiedono per rendere migliore questo pianeta. L’augurio è di un trait d’union senza estremismi con la piena coscienza di essere al di là del sesso, ospiti di passaggio.

Monica Baldini