Lo scioglimento del ghiaccio in Groenlandia sarebbe sottostimato

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Groenlandia ghiacciaioROMA – Fino ad oggi la ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici ha sottovalutato il contributo dell’espansione dell’acqua marina dovuta allo scioglimento dei ghiacciai. Un team di ricercatori dell’Università di Bonn ha scoperto, usando dati satellitari, che questo effetto, negli ultimi dodici anni, sarebbe due volte più grande rispetto a quanto ipotizzato. Da qui i fenomeni delle mareggiate in costante aumento. Gli scienziati coordinati da Dr. Jürgen Kusche, hanno presentato i primi risultati sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) sul tema dei cambiamenti climatici. Finora si è ipotizzato che il livello del mare è aumentato in media di 0,7 a 1,0 millimetri all’anno. Secondo i nuovi calcoli, tuttavia, l’espansione degli oceani sarebbe di circa 1,4 millimetri l’anno, ovvero quasi il doppio di quanto precedentemente ipotizzato. “Questa differenza di altezza corrisponde a circa il doppio del volume delle lastre di ghiaccio in fusione in Groenlandia”, ha spiegato il Dott Rietbroek, dell’Istituto di Geodesia e geoinformazione presso l’Università di Bonn. Secondo i calcoli del team di ricerca, le Filippine detengono il record con circa 15 millimetri l’anno, mentre i livelli sono sostanzialmente stabili sulla costa occidentale degli Stati Uniti, perché non vi è quasi nessun riscaldamento degli oceani in quella regione.

Le principali aree minacciate dall’innalzamento del livello del mare sono ovviamente gli insediamenti costieri, dove i cambiamenti regionali possono svolgere un ruolo ancor più forte rispetto all’aumento globale. “Nessun Paese aumenterà i suoi argini a causa di un paio di millimetri – ha affermato il Dott Rietbroek – Ma queste piccole quantità possono diventare parecchi centimetri nel corso dei decenni a causa dei processi di espansione fisica della massa d’acqua degli oceani.

Sulle nostre Alpi è partito lo scorso anno un progetto scientifico condotto dall’Università di Milano. Sul Ghiaccio Dosdé Cima Piazzi è partito il rilevamento della fusione glaciale tramite le migliori attrezzature di rilevamento aereo, l’occhio tecnologico di un satellite NASA per acquisire immagini ad altissima risoluzione e una stazione meteorologica all’avanguardia che acquisisce dati energetici. Il progetto “Levissima Spedizione Ghiacciai” ed è il primo nel suo genere che si avvale di una tecnologia così avanzata.