Martyrs: la recensione del remake prodotto da Jason Blum

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Tra i migliori film horror degli ultimi dieci anni c’è sicuramente Martyrs, il tripudio di fascino, dolore e gore diretto da Pascal Laugier nel 2008; un’opera dura ma unica nel suo genere di cui la Blumhouse Productions ha prodotto l’atteso remake diretto da Kevin e Michael Goetz. Interpretato da Troian Belisario, Bailey Noble e Kate Burton, il film racconta la storia di Lucie, una bambina di dieci anni che, sfuggita alle torture di una misteriosa coppia, viene tormentata da terribili visioni e incubi.

Il suo unico conforto è Anna, la compagna di orfanotrofio con cui stringe un’amicizia indissolubile. Ma dieci anni dopo Lucie (Troian Belisario) scova la famiglia che la teneva prigioniera e compie la sua vendetta. Quello che sarebbe dovuto essere l’epilogo del suo dolore sarà solo l’inizio di una terrificante esperienza senza vie di uscita.

Martiyrs locandina del filmQuando abbiamo saputo che Jason Blum avrebbe prodotto il remake di Martyrs abbiamo storto il naso. La Blumhouse Productions, fatta eccezione per gli ottimi Insidious, Sinister e The Visit, è una distribuzione che punta al guadagno facile senza curarsi troppo della qualità dei prodotti; inoltre Martyrs è un’opera talmente forte nei temi toccati e complessa nella realizzazione da risultarci impossibile immaginarla attraverso occhi diversi da quelli di Pascal Laugier. Eppure, al di là delle meno rosee aspettative, i fratelli Goetz costruiscono un’opera efficace che convince dal primo all’ultimo minuto.

Dimenticate le torture dell’originale perché questo remake, nonostante ripresenti in versione soft una delle scene più dure del cinema horror, è tutto fuorché splatter; ma questo è, inaspettatamente, il punto di forza di Martyrs USA che, nella sua “leggerezza”, permette a tutti quelli che amano il cinema horror senza gli eccessi di Alexandre Aja o di Alexandre Bustillo e Julien Maury di gustarsi un’opera profonda e intelligente.

Il malinconico romanticismo poi della storia di due donne che, sin da bambine, si promettono affetto, amore e protezione trova il suo culmine nello splendido epilogo musicato da Evan Goldman, una delle sequenze più struggenti del cinema di genere. Martyrs è così un’opera emozionante e imperdibile che omaggia, senza scalfirne la qualità, il capolavoro del cinema horror di Pascal Laugier.

Carlo Andriani – Fonte News Cinema