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India-Italia

LA CORRETTEZZA DELLA NOSTRA NAZIONE NON RISOLVE IL CASO DEI MARO' IN INDIA

Ancora lontana la soluzione per la vicenda dei nostri marò in India che rischiano la pena di morte

Nonostante le rassicurazioni date a suo tempo al nostro Ministro degli esteri, Emma Bonino, ed a, Staffan De Mistura, aumenta l'apprensione per la sorte dei nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Sembra che il Governo indiano in caso di condanna voglia applicare la recente legge antiterrorismo indiana che prevede la pena di morte.
Ma una missione di pace come quella Italiana in uno Stato estero senza inoltrarci nei fatti non poteva di certo essere considerata terrorista. La correttezza dei nostri maro', la nostra dignita' di rispettare gli impegni ovvero di questi nel tornare in India agli arresti dopo una pausa di permesso in Italia non e' stata premiata. A quanto pare, nella terra di Gandhi, è in atto uno scontro istituzionale tra magistratura e politica, che rischia di strumentalizzare lo svolgimento dell'equo processo.
Probabilmente la vicenda si evolverà in maniera diversa, tuttavia il nostro Paese dovrà pagare un "prezzo"; onde evitare clamorosi colpi di scena sulla pelle dei nostri marò. Italia e India hanno troppi interessi economici in comune per irrigidire ed eventualmente compromettere le relazioni diplomatiche. Tuttavia, credo che il Governo italiano dovrebbe farsi trovare pronto a qualunque evenienza.
Se fosse emessa una sentenza capitale, si renderebbe necessario una azione che salvaguardi anche la nostra' dignita'.
Ovviamente un'opzione simile comprometterebbe definitivamente i rapporti diplomatici ed economici tra i due Paesi, oltre che mettere a rischio l'incolumità dei nostri connazionali presenti su territorio indiano. Tuttavia, se davvero fosse emessa una sentenza di morte, il nostro Governo avrebbe tutti i diritti di porre in atto un'azione del genere.
(di Antonello Laiso - del 2014-01-30) articolo visto 4827 volte
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