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Super Bowl 2014

SUPER BOWL: È FESTA PER I SEATTLE SEAHAWKS

Incollati alla tv oltre 170 milioni di statunitensi, compreso Obama

Era già notte in Italia, quando i Seattle Seahawks conquistano il primo Super Bowl della loro storia annientando i Denver Broncos con un umiliante 43 a 8, diventando campioni del football NFL con un giovanissimo quanto talentuoso quarterback come Russell Wilson.
Un risultato nettissimo, che ha smentito brutalmente le previsioni di Barack Obama, secondo cui sarebbe stata una partita «testa a testa, aperta sino alla fine».
Davanti agli 80.000 spettatori del MetLife Stadium e altri 170 milioni di americani incollati alle tv, più che vincere, hanno dominato la partita più importante d’America: 22-0 all’intervallo, 43-8 alla fine. Una batosta così netta da entrare negli annali, visto che si tratta del terzo scarto, 35 punti, più ampio di sempre.
Non c’è mai stata storia: quello che s’annunciava come uno dei più equilibrati Super Bowl della storia, visto che s’affrontavano le squadre con i miglior record delle Conference, oltre che essere miglior difesa contro miglior attacco, è stato tra i meno incerti di sempre. Come nel buon vecchio calcio europeo, comanda la difesa anche nel football americano, se i Seattle Seahawks, appunto la miglior retroguardia dell’intera NFL, battono i Denver Broncos, vincendo il loro primo SuperBowl, ieri sera a New York.
Ma a parte la pazza gioia di Seattle, con la città che ha fatto festa per una notte intera, a fare notizia è il crollo verticale dei Denver Broncos e del loro leader, Payton Mannin, uno dei migliori quarterback della storia dell'Nfl che prende una sonora lezione dall'emergente franchigia di Seattle. Un risultato senza appello, severissimo, che nessuno avrebbe mai immaginato alla vigilia. In molti pensavano a una grande lotta tra l'attacco sopraffino di Denver e la grande difesa dei Seahawks. Ma questi ultimi hanno preso tutta la torta e hanno fatto quasi disperare gli inserzionisti pubblicitari degli spot milionari delle grandi compagnie.
L'ultimo quarto, con il punteggio sul 42-8, si è trasformato quasi in una formalità, con molti americani che hanno spento la tv. Una vittoria che è anche e soprattutto di Pete Carroll, il capo allenatore di Seattle, che quando arrivò nel 2010 sconvolse la franchigia con una serie infinita di acquisti e cessioni. Ha avuto ragione, lui che fino al 2009, dal 2001, ha guidato per due volte gli Spartans di University of South California alla vittoria nel torneo Ncaa. É il terzo coach di sempre a vincere un titolo Ncaa e un titolo Nfl.
IL MATCH - Le cose sono andate male dalle prime battute: dopo appena 12 secondi dal calcio d'inizio, i Seahawks segnano i primi 2 punti grazie a un’incomprensione tra Manny Ramirez e Peyton Manning, quarterback e star dei Broncos. Ramirez tira la palla che sfiora la testa di Manning e scivola verso l’area di touchdown, e a quel punto Knowshon Moreno la intercetta e salva il salvabile. E Seattle segna i punti più veloci della storia del Super Bowl.
Un successo costruito grazie ai demeriti dell'avversario. Una squadra apparsa molle, incapace che ha concesso molto in difesa e poco incisiva in attacco. I piccoli guadagni nei giochi di Manning non scalfiscono neanche la linea di Seattle. Poi arrivano la corsa e il touchdown di Lynch che intercetta un pallone lanciato da Manning per il 14-0, il 22-0 con Smith ma soprattutto il clamoroso kick return di Harvin, uno degli eroi della partita, che ritorna 87 yard. Punteggio 29-0 in una serata assolutamente negativa per Denver. Il colpo di grazia arriva sul 35-0: Kearse porta il pallone in end zone senza grosse difficoltà, resistendo alle cariche di almeno tre giocatori della difesa dei Broncos.
LE REAZIONI DEI TIFOSI - Da lì in poi è pura accademia. Impietosi i tweet dei tifosi che prendono di mira Manning, che in panchina scuote la testa davanti al fratello, anche lui grande quarterback Ely. Man mano che la partita perdeva di interess, sui social network s’è giocata una sfida parallela, quella del migliore spot milionario, o dello sfottò più divertente tra i fan: molti hanno preso di mira le legge che legalizza la marijuana, appena approvata dal Colorado, per spiegare ironicamente la disfatta di Denver.
E persino l’ex First Lady, Hillary Clinton, via Twitter ha commentato la durezza del gioco e ne ha approfittato per attaccare la tv che stava trasmettendo la partita, l’ultra-conservatrice Fox: «È divertente vedere che sulla Fox - è il cinguettio di Hillary - qualcun altro viene maltrattato e aggredito». Infine, il commento amarissimo a fine giornata del comico progressista Bill Maher: «Prima muore il grandissimo attore Phil Seymour Hoffman , poi c’è il peggiore Super Bowl della storia e Bob Dylan che fa uno spot per una macchina. Insomma, non una bella giornata per l’America».
Riuscita l'organizzazione al Metlife Stadium di East Rutherford, New Jersey. Ottantamila fortunati hanno visto la partita sugli spalti con una nutritissima compagine di vip, da David Beckam a Michael Douglas. Applausi per lo show a metà partita, con Bruno Mars e i Red Hot Chili Peppers, che si sono esibiti senza maglietta nonostante fossero circa 10 i gradi nell'arena del Jersey.
(di Adina Verì - del 2014-02-04) articolo visto 4805 volte
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