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Sotto una Buona Stella

SOTTO UNA BUONA STELLA: LA RECENSIONE

Dal 13 febbraio Carlo Verdone torna con la nuova commedia assieme a Paola Cortellesi. Fonte: www.newscinema.it

Dopo l’ultimo Posti in Piedi in Paradiso, Carlo Verdone torna al cinema il 13 febbraio con la nuova commedia Sotto una Buona Stella, in cui il comico e regista romano fa coppia con la scoppiettante Paola Cortellesi, per raccontare una storia simpatica e divertente, con un sottotesto amaro che denuncia alcuni dei problemi fondamentali della società odierna.

Verdone interpreta Federico Picchioni, un uomo benestante con una casa arredata all’ultima moda, una fidanzata più giovane e un tenore di vita invidiabile, ma la morte improvvisa dell’ex moglie e uno scandalo finanziario, trasformano completamente la sua esistenza. I due figli ventenni devono trasferirsi a casa sua, insieme alla nipotina piccola, e, in quella casa grande ed elegante, comincia a regnare il caos più totale, dando il via ad uno scontro generazionale che sembra non avere fine, almeno fino all’arrivo di Paola Cortellesi, che interpreta una vicina di casa rumorosa e single, che fa breccia nella vita di Federico e dei suoi cari come un piccolo ciclone. Quest’ultima è una tagliatrice di teste e, sofferente per i numerosi licenziamenti che ha dovuto fare a causa della crisi, impegna le sue ore notturne per trovare un nuovo impiego agli stessi sfortunati. L’incontro di queste due realtà disordinate e al limite, porterà ad una serie di situazioni divertenti, coinvolgenti ed emozionanti.

Scegliendo uno stile teatrale per sviluppare il suo nuovo film, Verdone ambienta gran parte della storia in uno spazio interno, realizzato presso gli studi di Cinecittà con la collaborazione di una troupe giovane e del Direttore della Fotografia Ennio Guarnieri, con il quale ha già lavorato diverse volte ai tempi di Borotalco e altri successi. Le poche scene in esterno celebrano il quartiere Eur di Roma, poco presente nella maggior parte dei film italiani più recenti. Se l’inizio del film procede un po’ lentamente e con un velo di commozione, subito dopo, la narrazione si apre al sorriso e alla straordinaria alchimia tra Verdone e la Cortellesi, i cui tempi recitativi si legano perfettamente e con estrema naturalezza, divertendo e coinvolgendo il pubblico scena dopo scena. Accanto a loro i giovani talenti Tea Falco e Lorenzo Richelmy che si rivelano all’altezza dei colleghi con maggiore esperienza e adatti ai rispettivi ruoli.

Si ride, ma c’è anche molto spazio per riflettere, sull’ equilibrio della famiglia, sulla ricerca di affetto e approvazione, sulla disoccupazione e sulla condizione dei giovani di oggi, spesso sballottati senza reali prospettive per il futuro. La ricchezza di Verdone è che, nella maggior parte dei suoi film, riesce a far convivere in maniera equilibrata il dolce e l’amaro, rispettando le leggi della commedia vecchio stile, che strizza l’occhio a Billy Wilder e lo associa all’idea di un Woody Allen italiano. Questo film sembra essere nato sotto una buona stella, con un ritmo dinamico, una struttura narrativa lineare, battute brillanti e un contenuto corposo che non si nutre di banalità già sentite mille volte, ma ricerca una comicità d’elite attraversata da una dose di malinconia e di denuncia per le cose che non vanno nel nostro paese.
(di Letizia Rogolino - del 2014-02-12) articolo visto 3627 volte
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