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DROGHE LEGGERE E DINTORNI

Spunti e riflessioni sulla recente pronunzia

La recente pronuncia, che non equipara le droghe leggere e le pesanti come un medesimo reato e pericolosità, ha creato una barriera tra le droghe stesse, e impone una riflessione tra uno dei problemi da tempo discussi ovvero la liberalizzazione delle droghe leggere. Il proibizionismo, come sappiamo non limita l'uso delle droghe, il proibizionismo promuove e favorisce le mafie, il proibizionismo pone nell'illegalità molti giovani.

Dobbiamo essere favorevole alla legalizzazione, se non altro almeno in campo medico,visto che siamo uno dei pochissimi Paesi che non ne fa ancora uso, ripeto sempre in ambitoterapeutico. Il professor Veronesi emerito scienziato ha sempre affermato che la liberalizzazione delle droghe leggere deve essere una realtà e non puo' essere visto come un atto criminale.

La percezione deviata della realtà circostante, lo sballo che l'uso delle droghe leggere infonde in chi le usa non può essere motivo di proibizionismo li in una Nazione dove da decenni esistono campagne per l'alcol e il tabacco che sono legali. Se può essere pericoloso fumare e mettersi alla guida, lo é molto di più bere alcol e guidare. Non é proibendo qualcosa che questo sia sicuro che non venga fatto, anzi come sappiamo spesso é il contrario, il fascino del proibito della trasgressione porta a compiere sovente gesti come l'uso di una droga leggera come il fumare uno spinello che non sarebbero stati compiuti se la stessa droga fosse stata legale.

Non é proibendo le droghe leggere che s'impone con un diktat di non usare queste, tantissimi psicologi e psichiatri sono da sempre in questa direzione. Del resto allora con tale teoria del proibizionismo tutti i giovani dovrebbero essere consumatori di alcol, tabacco, psicofarmaci, cosa che non é assolutamente reale. Le droghe leggere tra l'altro in ambito scientifico da anni sono studiate e apprezzate per le loro proprietà antiossidanti e neuroprotettive.

Quando il cervello è privato del normale apporto di ossigeno e glucosio (quindi di energia) per un'improvvisa riduzione o interruzione del normale flusso del sangue (ischemia), si innesca un processo che può portare alla morte delle cellule cerebrali; per questo le emorragie, le trombosi e le embolie cerebrali, anche se si sopravvive, possono lasciare danni neurologici permanenti. I cannabinoidi sembrano avere interessanti proprietà neuroprotettive, data la loro proprietà vasodilatatrice che permette al sangue di fluire in maniera molto più regolare. Il dolore che i cannabinoidi alleviano nei malati di cancro sono altrettanto del resto realta 'riconosciuta.

Auspichiamo una legalizzazione della cannabis, come già fatto da tante Nazioni, senza criminalizzazioni per un qualcosa che anche se non é cioccolata diventa criminale ancora prima nella nostra testa.
(di Antonio Laiso - del 2014-03-02) articolo visto 5040 volte

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