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OSCAR E RAZZIES SERIE B, PALERMO E PESCARA AGLI ANTIPODI

I rosanero hanno confermato i pronostici di inizio stagione centrando una meritata promozione, mentre i biancazzurri sono stati uno dei flop più clamorosi della cadetteria

ROMA - Il campionato di B si è concluso con la finale playoff vinta dal Cesena sul Latina e la conseguente promozione dei ragazzi di Bisoli. É quindi tempo di bilanci e di giudizi particolari, non solo legati ai risultati sul campo, ma ad una serie di fattori come il lancio di giovani, le aspettative e lo stile di gioco mostrato. Ecco i nostri oscar e razzies awards. Il premio come miglior regia va a Drago e al Crotone. La squadra calabrese ha dato spettacolo con i suoi giovani interessanti come Bernardeschi, Crisetig, Dezi e Bidaoui, dimostrando di poter coniugare bel calcio e risultati senza dover necessariamente spendere un capitale. In questa categoria il secondo posto va al Latina di Breda che, da debuttante, è riuscito ad arrivare terzo e a giocarsi la promozione in serie A fino alla finale playoff con una rosa formata da scarti di altre squadre come Viviani, Laribi e Jonathas. Sul gradino più basso del podio piazziamo il Cittadella di Foscarini che, ancora una volta, è riuscito a salvarsi grazie alle idee tattiche del proprio allenatore e ad una dirigenza che lavora in silenzio, senza mai fare una polemica o sbandierare grossi colpi.

Il premio come miglior attore protagonista va al Palermo. I rosanero dovevano vincere e lo hanno fatto. Dopo l'iniziale titubanza (dovuta anche all'illogica scelta di affidare la panchina a Gattuso) con Iachini i siciliani hanno preso il volo, stabilendo il nuovo record di punti in serie B (86) e rilanciando giocatori come Munoz, Vazquez e Bolzoni che sembravano essersi persi. Sul secondo gradino si piazza l'Empoli di Sarri, come i campionato. I toscani della premiata ditta Tavano&Maccarone hanno centrato la promozione in A dopo che lo scorso anno era sfumata al fotofinish. Anche in questo caso gran parte del merito va all'allenatore. Sarri ha plasmato una squadra che gioca a memoria, con meccanismi oliati. Con quei due lì davanti, poi, è stato tutto più facile. Infine sul gradino più basso del podio salgono Novellino con il Modena. Il tecnico si è rilanciato dopo molte stagioni buie, disputando una seconda parte di stagione strepitosa e arrivando a giocarsi la promozione con la coppia Babacar-Granoche. Gli è mancata un po' di fortuna nel finale, ma ha ottenuto comunque grandi risultati.

Il premio come miglior attore non protagonista va al Bari di Alberti. I pugliesi hanno riacquistato entusiasmo appena i Matarrese hanno passato la mano. Gioco, pubblico e risultati sono il mix che hanno fatto dei biancorossi la più bella favola del torneo. Peccato che alla fine non sia arrivata la promozione, ma ciò che è stato fatto, non può essere dimenticato. Secondo posto al Cesena di Bisoli. In pochi avrebbero scommesso sui romagnoli a inizio anno, invece, grazie alla sapiente mano del tecnico, i bianconeri sono riusciti ad ottenere una promozione insperata. Bisoli è stato bravo a sopperire alla mancanza di un grande bomber, grazie ad una buona solidità difensiva e ad una squadra da cui ha spremuto il massimo. Terzo, infine, il Siena di Beretta. La squadra toscana avrebbe meritato di giocarsi i playoff per quanto fatto vedere nel'arco della stagione (e, senza la penalità, li avrebbe fatti), ma il destino ha deciso diversamente. Rimane comunque negli occhi la grande stagione giocata dai toscani nonostante le mille difficoltà.
Premio film rivelazione al Lanciano di Baroni. Per molto tempo in lotta per i primi posti prima e i playoff poi, la squadra è scivolata fuori dalla zona promozione nel finale, a causa dei troppi pareggi. Il progetto costruito dai Maio però ha basi solide e siamo certi che questa appena conclusa non sia stata una stagione eccezionale. Secondo noi il Lanciano farà ancora parlare di sè. Secondo posto al Trapani di Boscaglia. I siciliani sono stati per molto tempo in zona playoff, hanno laureato Mancosu capocannoniere di B e mostrato un calcio piacevole: non si poteva chiedere di più alla squadra siciliana. Terzo posto, infine, a Carpi e Avellino. Nonostante la squadra di Vecchi prima e Pillon poi si sia fermata a metà classifica, rimangono comunque le 10 vittorie esterne e il secondo miglior rendimento fuori casa della B. L'Avellino, al contrario, ha cercato di giocarsi fino all'ultimo la possibilità di accedere ai playoff, mollando solo nel finale. Alla squadra di Rastelli vanno comunque i complimenti per la buona stagione disputata, soprattutto nella prima parte di stagione.Veniamo ora alle delusioni. Premio peggior film al Pescara. Gli abruzzesi avrebbero dovuto essere tra i protagonisti di questa B, invece sono stati la delusione più cocente. Colpa di un mercato senza nè capo, nè coda, ma, soprattutto, della mancanza totale di un progetto. La coppia Marino-Cosmi che si è alternata in panchina, non poteva che affondare vista la rosa sgangherata che si è trovata a gestire. Secondo posto per lo Spezia. Anche in questo caso molti soldi buttati per nulla. E' vero che sotto Mangia (che aveva sostituito Stroppa) la squadra ha raggiunto i playoff, ma era lecito aspettarsi molto di più dai liguri, visto che le risorse economiche non sono state lesinate. Infine, sul terzo gradino sale il Brescia. Troppe pantomime con i vari tecnici (addirittura il ritorno di Maifredi!!!) per poter ambire a qualcosa. Anche qui la mancanza di un progetto è lampante.
Premio peggior attore protagonista va, a pari merito, alla Ternana e al Varese. Entrambe erano partite con ambizioni di alta classifica e si sono salvate a fatica (i lombardi addirittura ai playout), nonostante rose che, sulla carta, erano molto competitive. Cosa è mancato? Difficile dirlo dall'esterno. Di certo c'è che nessuno, a inizio stagione, si sarebbe aspettato di vedere le due squadre nei bassifondi della B. Infine, il premio come peggior sceneggiatura originale va ex aequo alle quattro retrocesse. Novara, Padova, Reggina e Juve Stabia hanno sbagliato di tutto e di più: dalla rosa iniziale, ai correttivi di gennaio per passare ai troppi cambi di panchina effettuati, niente è salvabile nella gestione delle quattro società, scese per questo, meritatamente in Lega Pro.
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(di Davide Luciani - del 2014-06-20) articolo visto 4845 volte
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