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INCIDENTI DOVUTI ALL'ALCOOLISMO: CAUSE E SOLUZIONI

Un fenomeno in continua ascesa e che anno per anno si fa spazio tra i più giovani

ALCUNI DATI - Gli incidenti stradali sono una delle principali cause di morte in Italia ogni anno. Sorprendentemente, il fenomeno dei sinistri dovuti a stato d’ebbrezza per consumo di alcolici sono meno del 3 %, secondo alcune recenti statistiche pubblicate dalla Polizia stradale. Eppure qualcosa sta cambiando nel costume degli italiani, soprattutto dei giovani. Il fenomeno di emulazione di modelli televisivi sbagliati ha provocato un danno notevole negli adolescenti, i quali sentono il bisogno di bere per dimostrarsi maturi e mettersi in competizione con i propri compagni di comitiva. E’ sempre più bassa l’età della prima ubriacatura, talvolta si registrano casi di bambini di 12 anni con problemi dovuti al consumo occasionale di superalcolici.
Si tratta di un fenomeno che gli studiosi hanno coniato col nome di “binge-drinking”, ovvero il bere sino allo sfinimento. Ben 12 ragazzi italiani su 100, secondo una statistica, ammettono di aver esagerato un po’ troppo con gli alcolici negli ultimi tre mesi. Al primo posto tra le bevande bevute dai teen agers c’è al 61,5 % la birra, al 51,2% il vino. Sorprende anche questo dato, ovvero che ai primi posti delle bibite consumate dai giovani non ci siano i cocktail tipici dei pub e delle discoteche. Di recente alcune associazioni dei consumatori hanno sollevato il problema dei soft drinks, che, secondo loro, attraggono i minorenni con le loro bottiglie colorate.
LE STRAGI DEL SABATO SERA - Non si può però negare, d’altro canto, che non vi siano le stragi del Sabato sera. La cultura del divertimento distorta, del trasgredire a tutti i costi, porta a conseguenze molto gravi dovute al consumo di bevande alcoliche, e nel week end è significativo l’aumento dei casi di incidenti mortali. La polizia stradale fa molto, con posti di blocco, campagne pubblicitarie mirate di comune accordo coi governi, ma le forze di polizia da sole non possono arginare il fenomeno: vi è già un dispiego di uomini enorme in tutta Italia che costa alle casse statali e comunali (nel caso dei vigili urbani) una enorme quantità di denaro pubblico. E’ necessaria, invece, una politica preventiva, che in parte è già stata attuata, fatta di leggi restrittive nel consumo di alcolici, specie in determinati luoghi e orari.
Alcuni pub già hanno, vicino all’ingresso, degli etilometri, che indicano ai clienti se è il caso di mettersi alla guida oppure no. Nei bar e nei pub ci sono già, inoltre, delle tabelle che indicano gli effetti dell’alcool a seconda di che prodotto si consumi. Un altro discorso a parte, che richiederebbe un tipo di approccio più ampio, sarebbe quello di responsabilizzare i genitori e i figli: i problemi dell’alcolismo nei giovani nascono, talvolta, dalla mancanza di dialogo in famiglia. Padri e madri sono talora troppo assenti o permissivi, in altri casi troppo opprimenti e restrittivi. Sono entrambi atteggiamenti che possono portare un ragazzo alla trasgressione.
LA PREVENZIONE - Un altro discorso a parte, che richiederebbe un tipo di approccio più ampio, sarebbe quello di responsabilizzare i genitori e i figli: i problemi dell’alcolismo nei giovani nascono, talvolta, dalla mancanza di dialogo in famiglia. Padri e madri sono talora troppo assenti o permissivi, in altri casi troppo opprimenti e restrittivi. Sono entrambi atteggiamenti che possono portare un ragazzo alla trasgressione. Non si possono nemmeno criminalizzare i modelli televisivi e cinematografici: tuttavia quando i media esagerano, turbando il buon senso dei consumatori, è giusto anche intervenire.
C’è bisogno di un salto di qualità: è l’atteggiamento critico nei confronti dei media che deve cambiare. Essi sono uno strumento al servizio del cittadino, e non viceversa. I genitori dovrebbero educare i figli a stare meno di fronte alla tv, e dovrebbero commentare insieme a loro i contenuti dei programmi.
Tutti noi, dovremmo fare uno sforzo di giudicare ogni singolo contenuto da parte dei giornali e dei network che ci viene proposto: cediamo ancora troppo al consumismo? Quanto ci influenzano i film, i falsi valori della pubblicità? Ogni giorno stampa e tv fanno leva sui nostri più bassi istinti, sulla nostra tendenza al cedimento.
Cediamo ogni giorno verso un mondo meno riflessivo e sempre più accattivante; anche l’alcolismo rientra in questo discorso: in molti iniziano a consumare alcool per vizio, altri per emulazione di fronte ai propri amici, altri per dare una immagine di se più interessante, altri ancora per vedersi più disinvolti nelle relazioni sociali. Non è un caso che gli studiosi del fenomeno siano spaccati: c’è chi infatti afferma che l’alcolismo sia una malattia, mentre altri ritengono che sia uno stile di vita, e, in sintesi, un modo di imporre se stessi.
(di Andrea Russo - del 2008-10-15) articolo visto 3435 volte
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