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ONU

GAS SERRA AUMENTO RECORD: L'ALLARME DELL'IPCC

Il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell'Onu ha diffuso un rapporto secondo cui la concentrazione di gas climalteranti ha raggiunto livelli senza precedenti da 800 mila anni

Gli esperti dell’Ipcc riuniti a Copenaghen hanno reso noto un rapporto allarmante sui livelli di concentrazione di gas serra, i più alti "in 800 mila anni", individuando nell’utilizzo di combustibili fossili e nella deforestazione le principali cause di tale aumento e del conseguente riscaldamento globale e sottolineando gli effetti importanti sull’atmosfera, sugli oceani nonché sull'uomo. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon non ha dubbi nell'individuare le responsabilità: "L'influenza umana sul sistema climatico è chiara, dobbiamo agire rapidamente e in modo decisivo, e abbiamo i mezzi per limitare cambiamenti climatici e costruire un futuro migliore e più sostenibile".

Siamo noi dunque ,con i consumi sconsiderati di energia non rinnovabile, la causa dei cambiamenti climatici e siamo noi che dobbiamo imparare a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili .Basti pensare che la temperatura media della superficie della Terra e degli Oceani ha acquistato 0,85 C tra il 1880 e il 2012 per capire che "resta poco tempo " per impedire che i cambiamenti climatici già in corso possano diventare irreversibili e per contenere l'aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi.Avverte il Gruppo di esperti "serve a livello mondiale ridurre le emissioni dal 40% al 70% tra il 2010 e il 2050" e "scendere a zero entro 2100".

Il rapporto analizza gli impatti dei cambiamenti climatici sull'uomo e sui sistemi naturali, le possibilità di adattamento, le interazioni fra i cambiamenti climatici e le altre problematiche e sfide delle società, partendo dalla situazione attuale e ipotizzando i rischi connessi agli scenari futuri. A livello globale i mutamenti del clima presentano rischi differenziati per le popolazioni a seconda della diversa capacità di adattamento. Di conseguenza si ipotizza che gli stessi potranno aumentare le disuguaglianze sociali e le differenze tra nord e sud del mondo in quanto i paesi in via di sviluppo hanno meno mezzi per contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici.

Sottolinea l'Ipcc nel rapporto: "Se non controlleremo queste incidenze, i cambiamenti climatici aumenteranno il rischio di conseguenze gravi, generalizzate e irreversibili per gli esseri umani e gli ecosistemi". Tuttavia, rileva il presidente dell'Ipcc, Rajendra Kumar Pachauri, "abbiamo i mezzi per limitare i cambiamenti climatici" ed "esistono numerose soluzioni": "Abbiamo bisogno soltanto di volontà di cambiare".

Occorrono politiche e istituzioni adeguate , che mettano in atto strategie mirate ed interventi rapidi perché più aspetteremo nell'intervenire e più l'adattamento ai cambiamenti climatici e l'attenuazione delle conseguenze saranno costosi.Del resto ci conviene fare presto perché gli effetti che ci vengono da tempo prospettati sono alterazioni ambientali rilevanti connesse a fenomeni meteorologici estremi, aumento delle precipitazioni in alcune zone e scomparsa in altre (desertificazione), innalzamento dei mari, diffusione di malattie tropicali, scioglimento dei ghiacci, distribuzione alterata delle specie marine e terrestri, raccolti generalmente in calo. Se il riscaldamento del clima continua, avverte l’Ipcc, le conseguenze saranno gravi in termini di sicurezza alimentare, disponibilità di acqua potabile, inondazioni e tempeste, con un possibile aumento in alcune aree di conflitti per accedere alle risorse.
(di Donatella Di Biase - del 2014-11-03) articolo visto 4200 volte

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