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Riccardo Fogli

L’ARTE SCEGLIE LA FONDAZIONE VILLA BERTELLI PER UNA ESTATE DI MUSICA, TEATRO E MOSTRE

Dall'11 luglio gli spettacoli e fino al 31 agosto le mostre realizzate con l'accademia Teatro alla Scala

Estate, tempo di vacanze e tempo libero da dedicare agli svaghi e tra i piu’ interessanti segnaliamo quelli proposti in Toscana, a Forte dei Marmi, dalla Fondazione Villa Bertelli che da ormai 3 anni organizza, per volontà del Presidente Carlo Fontana e dal Vicepresidente Matteo Raffaelli, un “contenitore” di arte dedicato a chi la ama e soprattutto a chi ha voglia di scoprire, vedere ed ascoltare mondi diversi della stessa.

In una prestigiosa location, situata in una zona turistica e in una città dove con il Sindaco Buratti l’attenzione alla cultura e all’eleganza sono il fiore all’occhiello, con un’area dedicata di 1500 posti a sedere, dall’11 luglio si potranno vedere numerosi spettacoli partendo dai concerti dedicati al Beat che “esplose” in tutta Italia proprio 50 anni fa con personaggi della musica che sono passati nei locali versiliesi come la Bussola e la Capannina. Tra i tanti ospiti un concerto speciale ed esclusivo, il concerto doppio dei Camaleonti e Dik Dik. Ed ancora Maurizio Vandelli, I Cugini di Campagna, Fausto Leali, i Nomadi e Riccardo Fogli (sua sarà la prima data l’11 luglio).

Il teatro non mancherà con l’omaggio alla Versilia con una serata di teatro dialettale e la programmazione di cabaret ottimamente “firmato”: Andrea Perroni, Andrea Pucci, la Compagnia Versiglia in Bocca. Notizia di questi giorni l’arrivo anche di un musical: il famoso e amato Dirty Dancing sarà in scena il 6 agosto a Villa Bertelli. Il musical era precedentemente previsto in un altro festival toscano, quello di Bolgheri Melody ma per questioni logistiche, con la massima collaborazione tra le due realtà toscane, è stato spostato nella location di Estate a Villa Bertelli. Nasce cosi’ anche una collaborazione, per una serata, tra la Fondazione Villa Bertelli e Bolgheri Melody di Castagneto Carducci, anch’esso festival con ricco calendario presentato lo scorso mese nella fiabesca cornice sul mare del Canado Club.

Ancora in calendario per Estate a Villa Bertelli i concerti, quelli d’autore: Fiorella Mannoia, Francesco Renga, Pupo, PFM, Marco Masini, Michele Zarrillo, Renzo Arbore e L’Orchestra Italiana e ancora i The Kolors e la serata con l’Accademia del Teatro alla Scala in recital lirico e il concerto di ottoni.

E proprio con l’Accademia del Teatro alla Scala, con l’appoggio della Ubi Banca e grazie al sostegno della Fondazione Bracco, dal 2012 socio fondatore dell’Accademia scaligera, la Fondazione ospiterà un percorso di esclusive mostre dedicate a Puccini, Verdi e Strehler.

PrimeDonne Le donne di Puccini e Le eroine di Verdi: amanti, vittime e traviate consentiranno di far rivivere pagine emozionanti dell’opera italiana fra Otto e Novecento, attraverso i costumi indossati da alcuni fra i personaggi che più hanno appassionato ed entusiasmato il pubblico, da Mimì a Musetta, da Manon a Tosca, da Elisabetta ad Amelia, da Violetta a Desdemona. Entrambe le mostre sono il frutto di progetti che, sotto la guida di Maria Chiara Donato, hanno coinvolto gli allievi di diversi corsi di palcoscenico dell’Accademia scaligera: i sarti, i fotografi di scena e gli scenografi.

Per Le donne di Puccini gli allievi del Corso per sarti dello spettacolo sono stati coinvolti in un articolato lavoro di restituzione storica partendo dai figurini originali, oggi conservati presso l’Archivio Ricordi e riprodotti in mostra, che Adolf Hohenstein aveva disegnato per le prime rappresentazioni di Manon Lescaut (1893), La bohème (1896) e Tosca (1900). Com’era consuetudine ancora diffusa all’epoca di Hohenstein, i diversi momenti storici in cui si muovevano i personaggi dell’opera venivano interpretati secondo il gusto contemporaneo: così, ad esempio, l’abito in stile impero (primo ‘800) di Tosca era realizzato attraverso lo sguardo estetico del primo ‘900; i giovani sarti dell’Accademia hanno compiuto un’accurata ricostruzione storica confezionando dei costumi che, seppur nelle fogge e nei colori riproducono quelli di Hohenstein, restituiscono fedelmente la moda dell’epoca in cui le opere si svolgono. Piena libertà è stata data agli scenografi che hanno scelto ciascuno un’eroina pucciniana per la quale disegnare i costumi: oltre a Mimì, Musetta, Tosca e Manon, Suor Angelica Magda (La Rondine), Minnie (La fanciulla del West) e Cio-Cio-San (Madama Butterfly), per confrontarsi quindi tutti con Turandot, la “donna di gelo”, come la definisce Fabio Sartorelli, musicologo che ha condotto tutti gli allievi alla scoperta del mondo musicale del compositore toscano.

Per la ricostruzione dei costumi de Le eroine di Verdi (Violetta di Traviata, Desdemona di Otello, Amelia di Un ballo in maschera ed Elisabetta del Don Carlo) gli allievi del corso di sartoria sono partiti dai figurini realizzati per il Teatro alla Scala da alcune fra le più belle firme dell’illustrazione e della scenografia italiana fra Ottocento e Novecento. Tra gli artisti esposti, Alfredo Edel, artefice degli abiti di Desdemona ed Elisabetta, Giuseppe Palanti, fra i più importanti e oggi quotati illustratori di primo Novecento (qui ricordato come il creatore dei costumi per Amelia), e ancora l’anonimo figurinista che realizzò i costumi per la Traviata del 1859, identificato oggi con Filippo Peroni, lo scenografo di quello stesso allestimento.

Particolarmente scrupolosa la manifattura di quegli elementi, solitamente celati alla vista, che i visitatori per entrambe le mostre potranno scoprire attraverso le immagini degli allievi del Corso per fotografi di scena che hanno documentato tutto il processo dicreazione degli abiti, dal figurino al disegno su cartamodello, dal prototipo al taglio fino alla confezione: sarà così possibile ammirare anche tutto ciò che normalmente gli abiti non consentono di vedere - corsetti, corpini, sottogonne.

La mostra Giorgio Strehler. Un uomo per Milano, un teatro per l’Europa, realizzata dall’Accademia in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, con il patrocinio del Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, mette in luce l’importante eredità che il regista triestino ha lasciato al teatro italiano.

La mostra, affidata alla curatela scientifica di Alberto Bentoglio, docente di Storia del teatro e dello spettacolo del Dipartimento di beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, si articola in un percorso testuale e iconografico, diviso in quattro sezioni: “Piacere, Strehler”, “La regia all’opera”, “Milano, lieta di essere libera nel mondo”, “Il teatro come evento totale”.

Il lavoro di studio e di ricerca è stato compiuto dai giovani allievi del Corso di autoimprenditorialità musicale dell’Accademia scaligera. Le immagini sono state gentilmente concesse dall’Archivio Fotografico del Teatro alla Scala e dall’Archivio Storico del Piccolo Teatro di Milano.

La prima sezione presenta la figura di Strehler attraverso le immagini che lo ritraggono durante le prove in palcoscenico e che permettono di riconoscere il suo metodo di lavoro, accanto a quegli attori che ha saputo guidare e valorizzare, regalando al pubblico interpretazioni memorabili.

Nella seconda, dedicata alle regie liriche, trovano spazio quattro costumi firmati da Ezio Frigerio e Franca Squarciapino, che gli allievi del Corso per sarti dello spettacolo hanno ricostruito per l’occasione: si tratta del costume di Elisetta de Il matrimonio segreto(Piccola Scala, 1955), di Anaide de Il cappello di paglia di Firenze (Piccola Scala, 1958), della Contessa de Le nozze di Figaro (Teatro alla Scala, 1981) e di Donna Elvira del Don Giovanni (Teatro alla Scala, 1987). La scelta di inserire in mostra tali abiti nasce dalla volontà di far comprendere la profonda cura che Strehler aveva per ogni aspetto dello spettacolo, dalla luce alla scenografia, dal costume al più piccolo oggetto in scena.

La terza sezione permette di rivedere la Milano del dopoguerra, una città con un grande desiderio di rinascita, animata da un vivace fermento culturale che trova la sua espressione più significativa nella ricostruzione del Teatro alla Scala e nella fondazione del Piccolo Teatro di Milano, inaugurato da Strehler il 14 maggio 1947.

Infine, l’ultima sezione è dedicata agli spettacoli del Piccolo firmati dal Maestro, che hanno profondamente connotato la scena artistica italiana del secondo Novecento proiettandola in Europa e nel mondo, dall’Arlecchino a Il giardino dei ciliegi, da La tempesta al Faust. Ogni sezione, introdotta da un breve testo esplicativo, si arricchisce di citazioni tratte dagli scritti e dagli interventi di Giorgio Strehler.

Per le info e il programma www.villabertelli.it

A cura di Claudia Jungano
(di Redazione - del 2015-07-02) articolo visto 2703 volte

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