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Giuseppe Pisacane

INTERVISTA A GIUSEPPE PISACANE, STELLA NASCENTE DI TEATRO, CINEMA E TV

«Da grande vorrei fare l'attore»

ROMA - Crediamo nel fatto che si debba dare sempre piu’ spazio ai giovani talenti, nell’arte in ogni sua forma. Siamo stati a Roma qualche giorno fa e abbiamo incontrato un artista che ha molto da dire e che a nostro avviso farà tanta strada. Lui è Giuseppe Pisacane, classe 84, giovane attore e doppiatore napoletano di nascita ma romano d’adozione, ultimo discendente di una famiglia di note origini, passata alla storia per le imprese risorgimentali di Carlo Pisacane.

Giuseppe, raccontaci il tuo percosrso e quello che ti motiva di più nel fatto di fare l’attore ?

Ho iniziato tutto per diletto con una compagnia amatoriale, ma pian piano sentivo in me spettacolo dopo spettacolo la voglia di essere su quelle tavole di legno sempre piu perchè era come se mi sentissi in un mondo dove tutto mi era familiare. Per questo ho deciso di avere buone basi e una giusta formazione per far divenatere questo il mio lavoro e quindi ho deciso di trasferirmi a Roma dove poter studiare e migliorare il mio «essere attore».

Da cosa nasce la tua passione per il cinema?

Il cinema è la prima forma di arte con la quale ti incontri da piccolo per il semplice fatto che puoi vederlo anche da casa e aiuta ad accrescere i tuoi sogni immaginandoti un giorno anche tu ad interpretare quei ruoli che milioni di persone conoscono forse a memoria.

Quali sono gli attori e i registi ai quali ti ispiri di più?

Sicuramente ogni volta che guardo uno spettacolo teatrale, un film o una fiction cerco di captare le cose che a mio modo ritengo migliori per poi farle mie. Tra tanti attori io mi sento un po Proiettiano, per il semplice fatto che in lui vedo la grandissima capacità di passare da ruoli drammatici a ruoli estremamente comici in un modo spettacolare. Ispirarmi ad un regista è difficile perchè come attore devo essere sempre pronto a soddisfare le loro richieste qualunque esse siano.

Quale training e/o tecniche di recitazione ti piacciono maggiormente?

Cerco di usare vola per volta a seconda di ciò che mi serve varie tecniche, ma sicuramente la più usata e non solo da me è la Stanislavskij che ti permette di entrare nei « panni » del personaggio che devi interpretare per poter farlo rivivere attraverso di te, rimanendo però attento a non farti sovrastare dal personaggio.

La scelta di trasferirti nella Capitale da cosa è stata dettata?

Ho voluto trasferirmi a Roma, perchè è da qui che parte tutto se vuoi fare il salto di qualità devi essere nel grande «pancione dello spettacolo»; ma ammetto che è difficile perchè devi costruire tutto da zero, sei un numero in una grande ampolla uguale di aspetto alla vista di chi sorteggia, e proprio in quel momento devi far vedere il tuo dentro che è differente da tutti gli altri.

Ci puoi regalare un ricordo della tua terra di origine, uno al quale sei molto legato?

Guardare il sole, una immensa palla di Fuoco che piano piano si tuffa nel mare regalando un gioco di luci che nessuno mai secondo me puo ricreare.

Il sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è forse un po quello di tutti gli attori, emozioniore le persone, regalare le emozioni che provi facendole diventare anche le loro, tanto da diventare con il tempo un pò parte di loro e forse di una storia da scrivere. E chissà diventare un grande dello spettacolo.

Immagini: Nordine Sajot per Pocheparole Comunicazione Location set: Primo al Pigneto Roma (www.primoalpigneto.it)
(di Redazione - del 2015-08-08) articolo visto 4999 volte
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