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LA NUOVA CORSA ALLO SPAZIO COME PROIEZIONE DELLA POTENZA DEGLI STATI LEADER

Cina e India vogliono andare sulla Luna, gli usa vogliono tornarci, i progetti dell'agenzia spaziale europea...

Il 25 novembre scorso il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini è stato nominato per acclamazione presidente del Consiglio dei Ministri dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Questa elezione è un riconoscimento importante del lavoro italiano nell'ambito della ricerca spaziale europea. La conquista dello spazio ha un'importanza strategica perché ha ricadute importanti sullo sviluppo industriale di ogni paese.
L'ESA - I maggiori progetti spaziali sviluppati al momento dall'ESA sono il Progetto Vega (studio delle variazioni climatiche per la prevenzione dei fenomeni ambientali su scala mondiale), la Stazione Spaziale Internazionale e il Progetto Gmes (lancio di satelliti-sentinella per la sicurezza civile e militare e monitoraggio dell'ambiente terrestre e marino per prevenzioni di calamità naturali). Lo spazio ha assunto posizioni così rilevanti nello sviluppo di ogni nazione che i due più potenti giganti asiatici, Cina e India, da anni battagliano per avere una preminenza in tale campo non solo a livello continentale ma mondiale.
LA CINA - La Cina in particolar modo nel settembre scorso ha celebrato il ritorno dallo spazio dei 3 astronauti dello Shenzhou VII, che avevano compiuto un giro nello spazio di 68 ore, con parate pubbliche e cerimonie. Wang Zhaoyao, direttore delle missioni umane nello spazio, ha dichiarato che entro il 2011 la Cina vuole realizzare un primo iniziale laboratorio in orbita intorno alla terra, ed entro il 2020 sperimentare missioni umane nello spazio per lunghi periodi per poi raggiungere finalmente anche la Luna. La riuscita missione cinese non è solo un segnale dello sviluppo della tecnologia spaziale di quel Paese ma è soprattutto una rivincita nei confronti di Usa ed Europa, che avevano imposto l'embargo di armi e che avevano estromesso i cinesi dalla Stazione spaziale internazionale che comprende Usa, Canada e l’Agenzia spaziale europea.
L'INDIA - Dal canto suo l'India sta lavorando al suo satellite lunare, il Chandrayaan-1, che dovrebbe essere lanciato il prossimo aprile. L’Indian Space Research Organization, l’agenzia spaziale indiana, sta anche pianificando una missione umana in orbita terrestre entro il 2014 e una missione sulla luna per il 2020. Scopo dell'India è quella di poter competere in breve tempo con Cina e Giappone.
GLI USA SARANNO PREVALICATI? -La potenza spaziale dimostrata da Cina e India sta seriamente preoccupato gli Usa. Se Pechino e New Delhi raggiungessero entro il 2020 gli obiettivi spaziali sopra esposti, vorrebbe dire che Washinghton si vedrebbe privata del titolo di Paese con il maggior sviluppo tecnologico. Gli Usa dunque devono cercare di recuperare il terreno perduto se non vogliono che i due paesi Asiatici raggiungano ben presto una potenza tale da minacciare la stessa stabilità economico-commerciale americana. Il problema è che il programma spaziale americano è in ritardo . Per poter portare nuovo personale e materiale sulla Stazione spaziale internazionale gli Stati Uniti sono stati costretti a siglare un contratto con la Russia, che utilizzerà i suoi vecchi vettori per dare un passaggio agli astronauti Usa. E la situazione economica disastrosa non permette di immaginare modi semplici per dare più soldi al già ampio budget della Nasa, l'agenzia spaziale americana.
Per scongiurare il rischio di una perdita di sviluppo tecnologico, l'amministrazione Obama avrebbe pensato di unire alla Nasa il programma spaziale del Pentagono, l'unico altro soggetto capace di fornire razzi per la messa in orbita di navicelle e di avere le risorse economiche per finanziare ulteriori ricerche. Il budget 2008 per il programma spaziale militare del Pentagono è stato di 22 miliardi di dollari, un terzo in più della Nasa. La mossa avrebbe il vantaggio di ridare ossigeno e quindi competitività al programma spaziale "unificato" americano. L'obiettivo esplicito è quello di dare conferma alla pubblica opinione mondiale che il primato spaziale resta quello americano. Usa, Cina e India puntano ognuna per suo conto a dimostrare la loro superiorità tecnologica ben consapevoli che chi la spunterà avrà anche un predominio mondiale.
Dunque si parte: la caccia allo spazio ha inizio.
(di Davide Luciani - del 2009-02-12) articolo visto 5271 volte
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