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L’ARTE COME "ESPRESSIONE EVOLUTIVA"

intervista a Corrado Baglieri da calciatore ad artista

Il giovane pittore Corrado Baglieri di origini siciliane, in una vivace intervista, spiega alcuni concetti che sono alla base del suo progetto artistico: “Per me l’arte è evolversi continuamente, sperimentare, creare”. Artista autodidatta spazia da una base impressionista ad una cubista fino ad approdare al surreale. Le emozioni prendono il posto delle linee, i colori quello dell’inconscio, ed è così da questa fusione di emozione-colore che nascono le sue creazioni, dettate non più dall’imitazione ma dall’ “automatismo psichico” tipico del surrealismo. “ I colori sono sempre stati a dispetto di ogni altra cosa la mia forza”. La sua pittura è paragonabile ad un gioco di colori che si caricano di una profonda valenza simbolica, ed è così che essi costituiscono l’elemento più innovativo e nello stesso tempo moderno della propria arte. Nei suoi lavori il “reale” solo in minima parte impone la sua presenza per lasciare il posto “alle pulsioni interiori”.
Cenni Biografici: Corrado Baglieri nasce a Pachino il 04 giugno del 1965. Fino all’età di sei anni trascorre la sua infanzia a Toronto in Canada per poi tornare con la famiglia in Sicilia. “Non a caso uno dei grandi maestri che più mi ha ispirato è stato Paul Emile Borduas… adoro soprattutto il suo stile spontaneo”. A quattordici anni gioca nel ruolo di attaccante con la AS Roma Calcio dove nella stagione ’83-‘84 vince lo scudetto nella categoria “Primavera”. Diventato calciatore professionista gira l’Italia attraverso importanti società come la Chieti calcio, ma questo impegno costante non lo distrae dall’arte. Nei luoghi che visita rimane colpito dalle svariate opere architettoniche.
“Dopo gli allenamenti mentre la mia squadra si godeva il meritato riposo, io amavo girovagare per chiese e monumenti ed è così che i bellissimi mosaici di Ravenna sono ancora impressi nella mia mente”. La sua carriera calcistica inizia ad esaurirsi all’età di trentatre anni. “Mentre i miei impegni con lo sport di una vita si affievolivano, l’amore per l’arte irrompeva nuovamente ed è in questo periodo particolare della mia vita che vedono la luce la maggior parte delle mie opere, amore che si rafforza giorno dopo giorno”.
Durante la mostra di pittura “Visioni D’Arte” tenutasi dal 25 dicembre al 06 gennaio presso la Sala dei Marmi al Piazzale Sirena (Francavilla al Mare), ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con uno dei due pittori presenti: Baglieri. Sono rimasta colpita dalla dedizione che mette nelle sue tele, così è nata l’idea di questa breve ma intensa intervista:

Come sei entrato nel mondo dell’arte?

Già all’età di sei anni nutrivo la passione del disegno ritraendo con dei colori a cera un cervo sul muro di casa. Non ti dico lo stupore dei miei genitori dinanzi ad un disegno così simile al vero. Dopo una lunga parentesi calcistica in serie C professionistica che non mi permetteva né di dedicarmi completamente ai miei lavori né di frequentare la mia sognata Accademia di Belle Arti, nel 95’ tornavo prepotentemente ai miei pennelli ed è proprio qui che è esplosa tutta la mia passione.

Qual è o quali sono le tue opere preferite?

Ce ne sono così tante che è difficile decidere…per la scelta dei colori direi la mia opera “Carezze” mentre per la sinuosità delle forme e la sensualità delle linee preferisco agli altri il mio “Nudo Disteso” che omaggia il grande Modigliani.

Quello che emerge dai tuoi quadri è la forza del colore che sembra dominare sulla forma, cosa ti piacerebbe esprimere?

Sicuramente dipende dal fatto che le mie origini sono Sicule, isola nella quale il colore esplode in tutte le sue svariate sfumature. I colori sono sempre stati a dispetto di ogni altra cosa la mia guida portante insomma sono la mia forza.

Mi sembra capire che le tue esperienze personali hanno giocato un ruolo fondamentale nella tua formazione artistica, vero?

Sì, tutte le volte che da piccolo arrivavo a Messina volevo catturare tutto nei miei album da disegno per portare i campi di grano attraversati dalle “trazzere”(che non sono altro che dei piccoli sentieri) o le immense distese canadesi con me perché mi facevano emozionare. Credo che siano stati questi luoghi nativi a fornire validi input alla mia formazione artistica. Oggi infatti voglio riportare sulla tela solo cose che mi danno questa profonda emozione.

Osservando la maggior parte dei tuoi lavori si denota l’associazione delle immagini alla matrice surrealista, perché?

Cerco di dare vita alle mie pulsioni interiori, non ho veri punti di riferimento, amo le novità, per me l’arte è evolversi continuamente, sperimentare, creare. Nel mio lavoro sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli che possano appagare il mio ego creativo.

Pensi che per un artista sia difficile incamminarsi nel sentiero dell’arte ed avere successo?

Penso che il sogno di tutti sia quello di arrivare a vedere valorizzato il proprio lavoro, i propri sforzi e i relativi sacrifici. Anche se credo che l’amore per la pittura emerga dalle mie tele, la mia testardaggine giorno dopo giorno mi permette sempre di migliorare.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Dopo essere uscito alla scoperta nella mostra tenutasi a Francavilla al Mare presso il Palazzo Sirena, mi sono voluto mettere al giudizio degli altri per tastare il parere-reazione dei miei visitatori. Nel mio futuro prossimo vorrei provare a proiettare il mio interesse su altri supporti quali la tela di Juta o speciali forme di legno.
(di Francesca Di Lanzo - del 2009-02-22) articolo visto 7230 volte
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