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IL REAL MADRID GIOCA AL FANTACALCIO

Florentino Perez in faccia alla crisi ha già speso più di 200 milioni di euro e non è ancora finita

A Madrid in molti già sapevano che il ritorno di Florentino Perez alla guida dei Blancos avrebbe sicuramente coinciso con qualche grosso colpo di mercato in tipico stile Galacticos, ma forse in pochi immaginavano che il patron madrileno potesse spingersi fin dove è arrivato oggi.
PEREZ “PIGLIATTUTTO” - A poco più di un mese dalla sua elezione a nuovo presidente del Real, Perez ha fatto il pieno di quanto di meglio ci possa essere in giro in fatto di “stelle” del calcio. Prima ha piazzato il colpo decantato da anni a Madrid, ovvero Ricardo Kakà prelevato dal Milan, costretto a cedere il suo uomo più rappresentativo per sanare un bilancio ormai da diversi anni in rosso. Perez ha versato 64 milioni di euro nelle casse del club rossonero e si è portato a casa il brasiliano. Il primo pezzo da 90 c’è.
Per i madridisti, già in deliro per l’arrivo del talentuoso centrocampista, è stato solo l’antipasto di un’abbuffata ancora all’inizio. Così dopo l’acquisto del difensore spagnolo Raul Albiol del Valencia (costo 15 mln) passato ai più quasi del tutto inosservato, è arrivato il “botto” con la B maiuscola. Il Real Madrid per 94 milioni si aggiudica il pallone d’oro in carica Cristiano Ronaldo. In tanti iniziano a storcere il naso sulla strategia di mercato di un presidente “ingordo” che non bada a spese, soprattutto in un periodo di crisi. È chiaro che gli acquisti di Kakà e Ronaldo a quelle cifre nessuno nel calcio di oggi se non il Real può permetterseli. Quale presidente di un squadra di calcio investirebbe più di 150 milioni per soli 2 calciatori? Il Real può e lo fa, al di là di ogni pseudo-moralismo.
A Madrid Cristiano Ronaldo sarà ricoperto d’oro: percepirà uno stipendio di oltre 12 milioni all’anno, rendendolo il calciatore più pagato al mondo. A questo punto qualsiasi squadra al mondo dopo avere acquistato forse i due calciatori più forti del mondo (insieme a Messi ed Ibrahimovic) chiuderebbe il proprio mercato e invece Perez non si accontenta e continua lo “shopping” in giro per l’Europa.
Infatti puntuale con le attese è notizia di qualche giorno fa l’arrivo tra le merengues della stella del Lione, il francese Karim Benzema per “soli” 35 milioni. Il Real non finisce più di comprare campioni potendo contare su disponibilità economiche che danno la sensazione di essere illimitate o quasi. Con ancora due mesi alla chiusura del mercato c’è da aspettarsi qualche altro colpo della Casa Blanca. Si fanno con insistenza i nomi di Xabi Alonso (valutanto 30 mln circa) in rotta col Liverpool e di Frank Ribery (50 mln) che vuole lasciare il Bayern di Monaco. Entrambi hanno espresso il desiderio di voler far parte della preziosa “collezione estiva” di Florentino Perez. Vedremo.
UN FIUME DI DENARO SENZA FINE? - Ma la domanda più ricorrente è: da dove Perez trova tutti questi soldi da permettergli di fare sul mercato ciò che vuole? Alcune cifre possono essere utile a chiarire la questione: nelle casse del Madrid c’erano circa 80 mln da spendere. Altri 100 sperano di ricavarli dalla cessione di alcuni giocatori (soprattutto gli olandesi tanto voluti da Calderon: Snejder, Robben, Van der Vaart e Huntelaar). Il resto dei soldi investiti nella campagna acquisti è messo a disposizione dalle banche. Perez ha ottenuto a nome del Real più di una linea di credito e per farlo non ha incontrato particolari problemi sfruttando l’appeal che il Real e lo stesso Perez vantano nei confronti del mondo bancario.
Il Real Madrid ha un fatturato di oltre 400 mln di euro e un patrimonio valutato in più di 700 mln, così il debito del club, di circa 300 mln di euro agli occhi delle banche appare quasi irrilevante. Inoltre Perez sa di poter contare su un contratto faraonico da 1,1 miliardi di euro per un totale di 7 anni (firmato nel 2006) con MediaPro per lo sfruttamento dei diritti tv del club: una fattura d’oro da poter scontare nelle banche.
Anche le stesse parole del presidente della Casa Blanca puntano sulle capacità di generare affari del Real: “Le banche prestano i soldi se sono sicure che li recupereranno, i conti del Real come azienda sono molto buoni e per questo ci fanno credito. I grandi giocatori sono quelli che producono più incassi, per questo non mi preoccupo di spendere così tanto per giocatori come Cristiano o Kakà se poi portano a un aumento dei benefici per il club”.
Sin da subito i fatti sembrano dargli ragione: appena messa in commercio, la maglia bianca numero 8 di Kakà è andata a ruba, venduta al ritmo di una ogni 10 secondi. E non è difficile prevedere lo stesso boom per Cristiano Ronaldo. ”IRREAL” VINCENTE? - Sappiamo però che nel calcio mettere insieme i migliori non sempre porta alla vittoria come diretta conseguenza. Il nuovo tecnico del Real, Pellegrini dovrà dare un gioco a questo “irReal” trasformando la collezione di campioni in una squadra, e soprattutto cosa più difficile, dovrà trovare un equilibrio complicato vista la spiccata trazione offensiva del “dream team” allestito da Perez. Una squadra che non solo sarà obbligata al successo, ma anche a giocar bene, sarebbe delittuoso non farlo con quegli interpreti.
Dunque per il Real l’imperativo è di vincere ovunque: in Spagna per cancellare l’onta dell’ancora vivida tripletta della scorsa stagione messa a segno dagli storici rivali del Barcellona; e in Europa andando a caccia di quella Champions League che da un po’ di anni sfugge alle merengues e che per di più nella prossima edizione ha in programma l’atto finale proprio al Santiago Bernabeu.
Così mentre gli altri club restano a guardare quasi impotenti di fronte allo strapotere finanziario del Real Madrid, il presidente dell’Uefa Michel Platini si dice infastidito dalla strategia di mercato di Florentino Perez. Lo stesso Platini ha detto: “Il mercato del Real è qualcosa di anormale, che mi dà fastidio. Personalmente, non capisco come si possa spendere 90 milioni di euro per un giocatore”. Poi si fa promotore del fair-play finanziario per salvaguardare l’equilibrio delle competizioni: “Faremo qualcosa, ma ci vorrà un po’ di tempo, forse due o tre anni. Voglio stabilire delle regole”. Nel frattempo non ci resta che assistere alla composizione dell’irReal Madrid, per capire se la scelta di Perez risulterà vincente o se risulterà un flop colossale.
(di Gaetano Scavuzzo - del 2009-07-10) articolo visto 2038 volte
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