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ADDIO MIKE, UNICO SOVRANO DELLA TV

primo ad inaugurare la televisione pubblica e privata entrando nelle case e nei cuori degli italiani

Nel momento stesso in cui le agenzie di stampa, martedì scorso verso le 14, hanno iniziato a battere la notizia “Mike Bongiorno è morto”, proprio in quelli stessi istanti la televisione italiana analogica (come ormai viene chiamata dai sapientoni della nostra epoca ), smetteva di esistere. Poco importa che il digitale non sia ancora arrivato in tutte le case degli italiani, o che i canali televisivi abbiano continuato a trasmettere i loro palinsesti giornalieri ( anche se stravolti per dar spazio alla funerea notizia). Con la morte di Mike, la televisione come noi tutti la intendiamo, ha perso il suo pioniere, il primo che ha creduto in lei, l'uomo che per primo, attraverso la “scatola magica” entrò nelle case degli italiani ancora increduli e un po' scettici riguardo alle possibilità e alle capacità del nuovo mezzo di comunicazione.
LA VITA - Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, americano di nascita (era nato a New York il 26 maggio 1924), ma italiano da sempre (i suoi genitori erano italiani ed in Italia lui tornò prestissimo) non è stato solo il volto televisivo più noto della televisione italiana, è stato, a suo modo, l'inventore della televisione.
Sua fu la prima trasmissione che la Rai trasmise nelle case degli italiani (Arrivi e partenze, 1954), sua fu il primo programma che inaugurò la tv privata I sogni nel cassetto, 1978) ed è stato lui ad inaugurare il primo canale generalista della piattadforma satellitare Sky (dove a ottobre avrebbe dovuto iniziare a condurre Riskytutto, primo quiz del nuovo canale Sky1).
Mike Bongiorno non è stato solo un personaggio televisivo, ma anche e soprattutto un pezzo di storia dell'Italia. Durante la seconda guerra mondiale conobbe la prigionia (a San Vittore, dove ebbe come compagno di prigionia Indro Montanelli “ospite” nella cella attigua alla sua), il campo di concentramento (a Mauthausen, da dove venne liberato prima della fine della guerra, grazie al suo passaporto americano ed a uno scambio di prigionieri tra americani appunto e tedeschi).
A Mike va riconosciuto il grande merito di aver unificato l'Italia grazie ai suoi programmi. Un grande sapiente come Umberto Eco questo non lo capì e scrisse addirittura un saggio nel 1961, la celeberrima “Fenomenologia di Mike Bongiorno” in cui descriveva il conduttore come il trionfo della mediocrità, simbolo di pressapochismo. Il saggio di Eco non indebolì assolutamente Mike, ma lo rafforzò. Nel momento stesso infatti in cui la cultura accademica inizia ad occuparsi della televisione e dei suoi personaggi, indirettamente ammette la superiorità del nemico perchè non ci si occupa di ciò che si giudica insignificante.
La TV - I programmi di Mike Bongiorno sono ormai all'interno dei libri di storia e non solo di quelli di storia della televisione. Lascia o raddoppia (1955-59) ebbe un successo clamoroso al punto che i gestori dei locali pubblici chiesero ed ottennero lo slittamento dell'appuntamento settimanale del programma dal sabato al giovedì, poiché lamentavano un calo dei clienti! E che dire di Rischiatutto (1970-1974) che per 5 edizioni incollò al televisore una media di 20 milioni di telespettatori a serata?
E tralasciamo di parlare dei vari La ruota della Fortuna, Genius, Flash, TeleMike ecc... Tutti gli italiani nati tra la fine della seconda guerra mondiale e la prima metà degli anni 90 hanno nitido il ricordo del suo celebre “Allegria!” o della frase “Quale busta vuole la uno, la due o la tre?” o ancora di “Colpo di scena!”, frasi e parole che ormai sono entrate nell'immaginario collettivo come le sue celebri gaffe.
LE GAFFES - La più famosa di queste “ Signora Longari mi è caduta sull'uccello!”, è una leggenda metropolitana entrata ormai a far parte del personaggio Mike. Leggenda vuole che durante una puntata di Rischiatutto, datata 16 luglio 1970, la campionessa in carica Luciana Longari, sbagliasse in maniera clamorosa una risposta su Paolo Uccello vedendosi rispondere in quel modo colorito da Mike.
Altre gaffes però sono documentate. Come quelle relative ai Papi ( una volta durante una puntata di Rischiatutto, dovendo leggere una domanda su Paolo VI se ne uscì così: “Ma chi sarà questo signor Paolovi del quale non ho mai sentito parlare?”, un'altra invece di leggere “Pio decimo” lesse “Pio ics”).
Le gaffes di Mike sono state di ogni tipo: da quelle in cui leggeva sia la domanda che la risposta a quella in cui chiedeva notizie del marito ad una signora che invece era vedova. Episodio esilarante ad esempio fu lo scambio di battute con un concorrente di Rischiatutto, Enzo Bottesini, cameraman specializzato in riprese subacquea . Quest'ultimo disse a Mike “ So che lei è un sub eccezionale” e Mike rispose: “No, sono un sub normale!”.
Ancora più famosa è l'episodio in cui introducendo un filmato girato da Romina Power se ne uscì con “Abbiamo Romina Power che ce la fa vedere!”.
TESTMONAL - Mike è stato anche un celebre testimonial pubblicitario. A parte gli spot con Fiorello per Infostrada che gli hanno consegnato una seconda giovinezza, il suo slogan “Sempre più in alto!” per la grappa Bocchino, girato sul monte Cervino nel 1979 è ormai storico. C'è anche un episodio, raccontato dallo stesso Mike, relativo a quello spot. Dopo aver girato la pubblicità si scatenò una violenta tempesta di neve e l'elicottero che doveva prendere a bordo Mike per riportarlo a terra non poteva scendere di quota. Così il conduttore rimase per 15 minuti sulla cima del Cervino, in balia delle intemperie. Mike amava la montagna e lo sport in generale. Tifosissimo della Juventus, nonostante la sua profonda amicizia con Berlusconi, a 77 anni intraprese addirittura una spedizione per il Polo Nord.
I RIMPIANTI - Due sono stati i suoi grandi rimpianti: la mancata nomina a Senatore a vita e il suo allontanamento da Mediaset. Quando il 3 maggio 2009 fu ospite di Fabio Fazio a Che tempo che Fa, il conduttore raccontò la sua amarezza per il modo in cui era stato liquidato da Mediaset:
Quando ho fondato con Silvio Berlusconi Mediaset, mi aveva detto:”Mike, staremo insieme tutta la vita!”, poi prima di entrare in politica mi disse :”Se vuoi ti faccio il contratto a vita”… A Natale non è arrivato il rinnovo del contratto … un funzionario mi ha detto:”Sai non abbiamo soldi quindi non ti rinnoviamo il contratto”. Pensa te a parlare di soldi: ci sono rimasto così male, non mi hanno preavvisato, non mi hanno chiamato anche per dare un saluto e dire grazie per i trenta anni che hai lavorato per noi … Non è possibile lavorare per tren’anni per un gruppo e poi di colpo sei fuori e nessuno ti preavvisa e ti dice grazie … ho chiamato Silvio Berlusconi, sono passati cinque mesi e non mi ha mai chiamato … Quando vado a dormire vado a dormire triste, perché non capisco come è possibile che Berlusconi non mi abbia più chiamato. Io mi auguro un giorno di ricevere questa telefonata, perché ti giuro che è un dolore, un dispiacere”. Queste furono le esatte parole pronunciate dal Grande Mike. Alla fine della puntata Berlusconi chiamò Mike, ma nessuno sa quello che si dissero. Si potrebbe continuare a parlare per ore e ore della vita di Mike Bongiorno, ma si finirebbe sempre per dimenticare qualcosa.
LE CIFRE - Basterebbero tre cifre a spiegare la sua grandezza: Mike Bongiorno ha vinto 24 Telegatti e condotto 11 Festival di Sanremo ed è stato protagonista delle copertine di “Sorrisi e Canzoni tv” per 85 volte.
Mike era il nonno o il padre che tutti avremmo voluto.
Le sue innumerevoli vallette da Susanna Messaggio a Paola Barale, da Antonella Elia a Miriana Trevisan, lo ricordano come una persona disponibile, ma anche severa quando si trattava di correggere un errore o rimediare a qualcosa.
Tralasciamo qui la sua grande storia d'amore per la moglie Daniela e il profondo affetto per i suoi tre figli, Michele Pietro Filippo, Niccolò e Leonardo. Il ricordo del marito e del padre che è stato è un fatto privato in cui non ci sembra giusto entrare.
Mike se n'è andato. La televisione si è spenta.
A noi non rimane altro che il ricordo delle innumerevoli trasmissioni che ha condotto e delle migliaia di concorrenti che ha lanciato.
I funerali di stato che gli sono stati tributati evidenziano la grandezza del personaggio.
Ciao Mike, è un peccato che tu non ci sia più.
Ci mancherai.
Il tuo modo di fare televisione è quello che più abbiamo amato.
Con la tua morte la tv italiana ha perso suo padre, i telespettatori il loro punto di riferimento.
La tua grandezza è stata la tua unicità.

(di Davide Luciani - del 2009-09-22) articolo visto 2098 volte
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