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TENNIS: C'ERA UNA VOLTA L'AMERICA... ORA C'E' L'ITALIA

Fed Cup, la storia: dalla nascita della "Davis" in gonnella ai successi Azzurri

Pochi giorni fa la Nazionale italiana di Tennis femminile si aggiudicava la Fed Cup, l’equivalente della Coppa Davis che ogni anno disputano gli uomini, una sorta di Mondiale a squadre. Prima di un lustro fa tale competizione era pressoché anonima o comunque esclusiva di un pubblico di nicchia. Poi sono arrivate loro, in primis Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, che con le loro performance altisonanti ci hanno fatto scoprire subitamente appassionati di codesta kermesse, che pure vanta una lunghissima tradizione che affonda le radici nel 1963, in occasione del 50° anniversario della Federazione Internazionale Tennis.
Correva l’anno in cui usciva il primo LP dei Beatles; moriva Papa Giovanni XXIII; veniva assassinato il Presidente USA Kennedy; in Italia il Molise veniva assurta a Regione autonoma ed in ambito sportivo il Milan era la prima squadra a fregiarsi del titolo Europeo per un anno dalle molteplici sfaccettature e contraddizioni, un periodo appartenente ai nostri occhi ad un lontano passato che esulava dai principi odierni. Era insomma un altro Mondo, dove ad esempio il razzismo la faceva ancora da padrone, la Mafia era pressoché inattaccabile (e lo sarà sino al 1993) e la rivoluzione giovanile presto avrebbe mutato per sempre gli usi ed i costumi di noialtri. Ma torniamo all’oggetto del nostro servizio, la Fed Cup, che come detto nacque nel ’63, anche se di già l’idea di una Davis in gonnella era stata partorita tempo addietro, addirittura nel remoto 1919 da Hazel Hotchkiss Wightman (una grande tennista dell’epoca), ma la sua proposta sarà bocciata. Poi nel 1962 Mary Hardwick Hare presentò un dossier alla Federtennis internazionale, che finalmente diede il beneplacet per organizzare un torneo a squadre da svolgersi ogni anno, nell'arco di una settimana. Inizialmente, nei primi 5/6 anni, non erano previsti premi in denaro e le squadre partecipavano, pensate, a proprie spese.
LA CRESCITA IN POPOLARITA’ DEL SESSO “DEBOLE” - Col tempo tutto cambierà, fino ad arrivare ad un trofeo sempre più sponsorizzato e con un seguito di popolarità e tifosi via via crescente, tanto è vero che oggi, almeno in Italia, la Fed Cup risulta essere più seguita persino dell’omologa competizione maschile, complice la clamorosa divergenza inerente lo stato di salute dei movimenti, Campione Mondiale quello “rosa” e in Serie B - da quasi un decennio - quello maschile. Ed in un periodo in cui si preme per le famose quote rosa, questa situazione creatasi nel tennis e in molti altri sport (basti ricordare la Pellegrini nel Nuoto o la Vezzali nella Scherma) non fa altro che sponsorizzare la teoria dell’uguaglianza dei sessi tanto “attenzionata” in ambito sociale e politico. Come già asserito, per questa crescita esponenziale dobbiamo ringraziare diverse atlete azzurre che hanno oscurato con le loro imprese i colleghi uomini, relegandoli ai margini della cronaca, mentre loro si issavano sull’Olimpo della storia.
Quest’estate il movimento donne ha toccato il picco. Dapprima, ai Mondiali, vi hanno pensato nel Nuoto le varie Pellegrini e Filippi con attestazioni d’imperiosità senza eguali nella storia azzurra (prima d’ora elitaria); nei Tuffi (specie in Europa, con un super tris d’Oro) si è registrato l’exploit della Cagnotto; nella Scherma le imprese iridate e non delle fiorettiste e spadiste; poi del Volley, dove le nostre hanno bissato il successo Europeo di 2 anni orsono; dulcis in fundo nel tennis dove ad esempio il nostro faro Pennetta ha dislocato i successi individuali nella suddetta Fed Cup, contribuendo egregiamente al secondo titolo iridato in 4 anni (terza finale). Per dei risultati che hanno portato il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ad affermare quanto segue: “Questi risultati dimostrano che lo spirito di sacrificio e la tenacia, caratteristiche che un tempo sembravano appannaggio soltanto degli uomini, sono oggi più diffuse tra le donne di quanto comunemente si pensi. Per questa ragione penso che il 'sorpasso' delle donne sugli uomini, a Londra 2012, sia alla portata delle azzurre" Ma torniamo alla storia della competizione.
EXCURSUS SULLE PRECEDENTI EDIZIONI
USA E AUSTRALIA SI DIVIDONO LA SCENA - La prima edizione si svolse, come già detto, nel 1963, e si tenne a Londra (Inghilterra), snodandosi in 3 giorni, a giugno. Come da copione si registrò il trionfo delle americane Billie Jean King e Darlene Hard sulle australiane Margareth Smith e Lesley Turner, 2-1. L’anno dopo però le “cangure” si prenderanno una gustosa rivincita sulle statunitensi servite a domicilio. Nel ’65 sarà ancora l’Australia a mettere il muso davanti le ragazze a stelle e strisce, stavolta a Melbourne. Nel ’66 gli USA ritornano sul tetto del Mondo, prevalendo a Torino sulla Germania. Nel ’67 gli USA sbaragliano la Gbr e nel ’68 si registra il ritorno in auge dell’Australia, tranciando in Finale l’esordiente finalista Olanda. Nel ’69 saranno ancora americane ed australiane a contendersi il trofeo: la spunterà l’emisfero occidentale. Nel ’70 l’Australia batte la Germania, per un trofeo che continua ad essere appannaggio di americane od australiane appunto. Repetita juvant, specialmente all’Australia che vince a redini basse anche l’edizione seguente, stavolta soccombono le britanniche. Nel ’72 si cambia pagina, con l’inattesa apoteosi del Sudafrica, 2-1 alla solita Gbr. Il Sudafrica ci riprova l’anno successivo ma stavolta verrà sbriciolato dalle mai dome australiane che faranno loro anche la Coppa del ’74.
L’EPOPEA AMERICANA - Nel ’75 l’allora Cecoslovacchia prevalse sulla habitué Australia che nel ’76 le prenderà dalle americane, che faranno altrettanto (con molteplici avversarie) anche l’anno successivo e nel ’78 ,’79, ’80, ’81, ’82: ormai le ragazze degli Usa sono le avversarie da battere, privilegio riservato a pochi esseri mortali. L’epopea Usa è sospesa nel 1983, visto che la Finale se la giocano Germania e Cecoslovacchia (1^ anche nel 1984 e ‘85). Nel 1986 gli USA tornano a dettar legge superando con un filo di gas proprio le cecoslovacche, autrici comunque di un interregno storico. Nel 1987 la mitica Steffi Graff trascinerà le tedesche al successo proprio sulle americane. Nel 1988 la Cecoslovacchia supera l’URSS e nel ’89 vi è il ritorno di fiamma degli USA che ancora una volta trascinate dalla leggendaria Martina Navratilova sbaragliano le spagnole di Conchita Martinez ed Arancha Sanchez. Nel ’90 le americane di Jennifer Capriati & c asserviscono le sovietiche mentre nel ’91 la Spagna delle solite note tramortisce proprio le statunitensi. Spagna che l’anno seguente dovrà desistere al cospetto delle tedesche della sempre valida Graff. Ma nel ’93 la Spagna tornerà alla carica, superando di slancio la rediviva Australia, tornata in auge dopo anni di oblio. Anche nel ’94 e nel ’95 a prevalere sarà la fortissima Spagna, la nuova avversaria da battere. Nel ’96 subiranno però una clamorosa batosta dagli USA di Monica Seles, per uno 0-5 che le ridimensionerà non poco: il leggendario regno di Martinez e Sanchez può dirsi concluso. Nel 1997 vi sarà una Finale inedita, segno dell’evolversi del tennis donne, fra la Francia (1^) e l’Olanda. Nel 1998 la Spagna della coppia Martinez-Sanchez torna a colpire, per quello che sarà il canto del cigno della Penisola iberica: schianteranno la Svizzera dell’astro nascente Martina Hingis. Nel 1999 le sorelle Venus e Serena Williams ridanno lustro agli USA che anche senza le sorellone prevarranno nel terzo millennio sulle indomite spagnole, 5-0. Nel 2001 vince il Belgio e nel 2002 la Russia. Nel 2003 prevarrà la Francia che nel 2004 si arrenderà solo in Finale ad opera della Russia che le surclasserà anche l’anno dopo.
L’ITALIA S’E’ DESTA - Nel 2006 è la svolta per i nostri colori che contro ogni logica s’impadroniscono dell’insalatiera ai danni del Belgio, 3-2, frantumando un tabù secolare, che ci vedeva accusare regolarmente un gap incolmabile dalle Signore della racchetta Mondiale. Per l’Italia è solo il principio di un’inversione di tendenza che si concretizzerà, come vedremo, negli anni a venire. Nelle file azzurre militano di già Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. Fanno parte dell’exploit anche la Santangelo e la Vinci. Nel 1° turno le suoneremo alla fortissima Francia per 4-1, col la Schiavone che addirittura supera la Mauresmo. In semifinale vinceremo agevolmente con la outsider Spagna e dulcis in fundo, in finale, supereremo il Belgio 3-2, col punto decisivo del doppio Francesca Schiavone / Roberta Vinci che prevarrà sulla coppia collaudata Kirsten Flipkens / Justine Henin: sull’1-1 la Henin si ritira per infortunio durante il 3° set (che ci vedeva avanti 2 giochi a 0), consegnandoci l’insalatiera. Anche il 2007 promette scintille. Dapprima umiliamo la Cina per 5-0, poi faremo nostro il match con la Francia, 3-2 (privi della Pennetta), con la Schiavone superstar (valicato ancora l’ostacolo Mauresmo), ed il doppio Vinci-Schiavone autrice in rimonta del punto del sorpasso. In finale però, ancora con la Pennetta out, le prenderemo sonoramente dalla Russia, 4-0 e tutti a casa con un comunque onorevole secondo posto. Russia che si conferma imbattibile anche nel 2008.
L’ULTIMO TRIONFO: L’ITALIA DOMA L’AMERICA - Il resto è storia recente, da poco narrata: l’Italia prevale al 1° Turno sulla rivale per eccellenza Francia. Dapprima la Pennetta stordisce la favorita Mauresmo, poi la Schiavone si diletta a fare altrettanto con un’avversaria meno quotata, Alizé Cornet, la quale sarà strapazzata dalla Pennetta. Alla fine vinceremo con uno storico 5-0! In semifinale superiamo addirittura i campioni uscenti della Russia: il primo punto lo conquista la solita Pennetta su Anna Chakvetadze. La Schiavone tanto per gradire sconfigge senza remore Svetlana Kuznetsova che si rifarà annientando la nostra numero 1 Pennetta. Il punto decisivo la Schiavone lo conquista con Anastasia Pavlyuchenkova. In Finale surclasseremo addirittura gli USA, 4-0, superando Alexa Glatch,Melanie Oudin e, a vittoria acquisita, il doppio Liezel Huber / Vania King: il paradiso è conquistato per la seconda volta in 4 anni, non male per una Nazione che sino al 2005 stentava a restare fra le big.

E' possibile vedere le più belle immagini della recente manifestazione sfogliando il servizio fotografico sulla Fed Cup 2009 realizzato da Antonio De Felice.
(di Alberto Sigona - del 2009-11-15) articolo visto 2506 volte
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