L'Opinionista Giornale Online - Notizie del giorno in tempo reale
Aggiornato a:
 

BENESSERE, BENESSERE DELLE MIE BRAME … TI DESIDERO AD OGNI COSTO?

Siamo tutti alla ricerca del benessere, ma siamo sicuri che si tratti realmente di esso e non di ‘benapparire’?

Mens sana in corpore sano: chissà se il poeta satirico Giovenale userebbe quest’espressione anche nel 2010? All’epoca con poche parole l'autore latino dimostrava che la felicità nella vita si fonda su due valori essenziali:una mente saggia e capace di guidare, accompagnata da un corpo robusto che sappia procedere e resistere a lungo sulla via.
Ma oggi, epoca in cui il cervello è un optional e conta molto la presenza fisica anche la vigorosa satira di Giovenale andrebbe in crisi davanti all’attuale comunicazione di massa da cui la bellezza ad ogni costo è diventata un imperativo categorico.
In nome della vanità infatti, ci si espone a gravi rischi essendo continuamente bombardati da prototipi di corpi perfetti ma quasi tutti uguali:omologazione anche della bellezza! Cura della persona e benessere psicofisico al centro di tutto,anche in periodi di crisi finanziaria!
Dalle recenti statiche risulta infatti, che 180mila italiani l’anno ricorrono al famoso “ritocchino” di cui molti non ne avrebbero neanche reale bisogno. Il settore, stando sempre ai sondaggi fatti, muove da solo circa 5,5 miliardi di euro all’anno, di questi: 2,2 miliardi sono spesi fra fitness e piscina, mentre la parte restante si suddivide fra cura del corpo e del viso, integratori alimentari e articoli sportivi.
Quanto spendono dunque,gli italiani per rimanere in forma?
Secondo le rilevazioni circa 700 euro all’anno,nonostante gli aumenti registrati negli ultimi anni: i corsi in palestre e piscine sarebbero lievitati del 5%, mentre i trattamenti estetici registrano un rincaro addirittura del 30%.
Motore trainante di tutto ciò: la bellezza ad ogni costo! Fattore più sconvolgente è che non si affrontano tali spese e sacrifici per metterle in opera per amor proprio e sentirsi in forma che forse farebbe anche bene al morale; chiunque di noi cerca di essere al meglio non per piacere a se stessi, ma per sembrare quello che spesso non si riesce ad essere agli occhi degli altri.
Davanti a punti di riferimento come modelle magrissime e corpi palestrati, le persone comuni non possono avere un seno piccolo, la cellulite, le maniglie dell’amore o altre caratteristiche simili senza sentirsi inadeguate e inferiori. Insicurezza la chiamerà qualcuno … non sentirsi esclusi dalla vita sociale invece la definirà la maggior parte!
Si parla tanto di valori ma purtroppo non si riesce nella società attuale a superare lo stereotipo della donna bella e dell’uomo ricco,ci si continua ad innamorare di tutto ciò che è effimero, di ciò svanisce con il tempo e non dura. Siamo attratti dal successo fine a se stesso e dal potere,anche se continuiamo a raccontarci la favoletta dell’essere conta più dell’apparire,ma a tutti in realtà piace una vita agiata e corpo bello da mostrare!
E qui sorge spontanea la domanda:si va alla ricerca allora del benessere o del ‘benapparire’?
Il significato del termine benessere anticamente era riconducibile ad una condizione di assenza di patologie, nel tempo ha assunto un'accezione più vasta, arrivando a coinvolgere tutti gli aspetti dell'essere: fisico, mentale e sociale; fino ad arrivare ad oggi in cui viene identificato con il termine inglese di wellness, che ha condotto allo sviluppo di un settore commerciale e turistico con l’unico obiettivo di far raggiungere ai propri clienti uno stato di completo relax attraverso diversi trattamenti:da quelli tradizionali come ad esempio sauna, massaggi e yoga a quelli legati alla medicina alternativa o a pratiche di new age.
Il concetto di benessere dunque, è in costante evoluzione: col passare del tempo i bisogni fondamentali per l’uomo mutano e ne nascono altri.
L’importante che non dimentichiamo di cercarlo dentro noi stessi e non solo nell’aspetto esteriore,d’altronde il nostro corpo sa di cui abbiamo bisogno: diamogli modo di comunicarcelo e impariamo il suo linguaggio.
Un concetto simile era già stato accennato dal noto filosofo Friedrich Nietzsche che in "Così parlò Zaratustra", tra tanti pensieri più o meno provocatori, scrive: ’’Strumento del tuo corpo è anche la tua piccola ragione, fratello, che tu chiami spirito, un piccolo strumento e giocattolo della tua ragione[…]. Dietro i tuoi pensieri e sentimenti, fratello, sta un possente sovrano, un saggio ignoto che si chiama Sé. Abita nel tuo corpo. È il tuo corpo. Vi è più ragione nel tuo corpo che nelle tua migliore saggezza’’.
Siamo alla continua ricerca del benessere in quanto desideriamo eliminare i nostri disagi;secondo lo psicoterapeuta Raffaele Morelli essi: ’’Arrivano perché esprimono un'energia che vuole venire alla luce, vogliono portarci verso la nostra vera natura, verso ciò che ognuno di noi sa fare in quel modo. Ci sbagliamo su noi stessi perché siamo infarciti di modelli, perché vogliamo assomigliare a qualcuno che abbiamo in testa, perché facciamo sforzi e perché non abbiamo pazienza di aspettare che arrivi il nostro giorno’’.
Nella maggior parte dei casi tali modelli sono espressione di una perfezione fisica piuttosto che di una serenità interiore e l’affannarsi per raggiungerla ci sembra d’inseguire il benessere ma in realtà stiamo correndo semplicemente dietro al ‘benapparire’ che può trasformarsi anche in malattia;non solo nei giovani che per la vulnerabilità tipica dell’età vi sono più portati ma anche in molti adulti: quante donne ricorrono al chirurgo estetico per correggere piccole imperfezioni senza riflettere sull'esistenza di metodi meno drastici per “ringiovanire”?
Una dieta equilibrata associata all'attività fisica, ad esempio giova molto alla salute, permettendo di raggiungere gli stessi risultati della chirurgia. La palestra quindi,può essere di aiuto per chi ha il desiderio di migliorare la propria struttura corporea.
Lo sport inteso però, come uno strumento di organizzazione utilitaristica di vita, non edonismo; fatto con il piacere fine a se stesso di tipo narcisistico è una gratificazione momentanea non duratura che appaga solo in parte lo squilibrio provocato dai mezzi audiovisivi dell’odierna comunicazione di massa.
Mens sana in corpore sano dunque, oggi più di ieri significa combattere con grande forza di volontà e spirito di sacrificio gli squilibri egocentrici e materialisti della pubblicità e del business, per amore del piacere sportivo che è ricerca della vera felicità e può condurre ad un equilibrio interiore che è vera manifestazione del puro benessere e non del ‘benapparire’.
(di Annarita Ferri - del 2010-08-18) articolo visto 2689 volte
sponsor