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LE NUOVE FRONTIERE DELL'EGITTO

Verso un'area di libero scambio per far raddoppiare il mercato tra Europa e Sud Est Mediterraneo

L'idea di realizzare nel Mediterraneo un'area comune di pace, di stabilità e di prosperità attraverso il rafforzamento del dialogo politico e sulla sicurezza, era già una priorità al tempo del conflitto tra Cesare e Pompeo.
Oggi questa politica più dialogante si fonda sul partenariato, confronto tra parti diverse (soggetti pubblici o privati, forze economiche e sociali) per la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo economico allo sviluppo del territorio e all'integrazione sociale.
COSA ACCADDE A BARCELLONA … A Barcellona il 28 novembre 1995 i quindici ministri degli Esteri degli Stati membri dell'UE e quelli di 12 paesi che si affacciano sul mediterraneo: Algeria, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e Autorità palestinese, la Lega degli Stati arabi e l'Unione del Maghreb arabo hanno concordato di realizzare progettI di questa natura.
La conferenza di Barcellona ha iniziato il processo che dovrebbe portare all'istituzione di progetti di cooperazione tra l'UE e i paesi terzi mediterranei. e un programma di lavoro. che concerne sia gli aspetti economici che quelli di sicurezza e la dimensione sociale, umana e culturale.
Il progetto di partenariato si articola in tre assi principali:

il partenariato politico e di sicurezza mira a realizzare uno spazio comune di pace e di stabilità;
il partenariato economico e finanziario intende consentire la creazione di una zona di prosperità condivisa;
il partenariato sociale, culturale e umano intende sviluppare le risorse umane, favorire la comprensione tra culture e gli scambi tra le società civili.

Per l'aspetto che riguarda gli scambi commerciali il progetto prevede la realizzazione di una zona di libero scambio (ZLS), che nel 2010 interesserà la maggior parte degli scambi e la realizzazione di un Green Corridor.
Successivamente si elimineranno gli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio per quanto riguarda i prodotti manufatti, secondo scadenzari che saranno negoziati tra i partner. Il commercio dei prodotti agricoli e gli scambi in materia di servizi saranno progressivamente liberalizzati.
Tra le realizzazioni che coinvolgono l'Italia va ricordato l'accordo per liberalizzare il commercio dei prodotti dell'agricoltura e della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica araba d'Egitto. Il mercato egiziano, è in espansione a causa di una forte crescita demografica.
Questo accordo prevede libero e immediato accesso al mercato egiziano dei paesi UE per il 90% circa delle esportazioni di prodotti agricoli e della pesca. Gli unici limiti alla commercializzazione riguardano i prodotti vietati dalla religione musulmana: tabacco, vini e bevande alcoliche e carni suine.
Tecnicamente la realizzazione dell'area di libero scambio prevede la riduzione del 50% dei dazi doganali sui prodotti a base di zuccheri, la cioccolata, le paste alimentari e i prodotti della panetteria e della pasticceria. Per l'Egitto il mercato dell'UE sarà liberalizzato per tutti i prodotti, ad eccezione di pomodori, cetrioli, carciofi, zucchine, uve da tavola, aglio, fragole, riso, zucchero,tonno e sardine trasformati,
IL PARERE DELLA FISCHER - Mariann Fischer Boel, Commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale, si è così espressa: "Sono contenta che siamo riusciti a negoziare questo accordo, che rafforzerà la posizione degli esportatori europei su quello che è il nostro mercato più importante nel Medio Oriente. È l'ultimo successo nella nostra tabella di marcia di Rabat per gli scambi agricoli bilaterali con i nostri vicini del Mediterraneo".
Questo accordo dovrebbe rafforzare la posizione degli esportatori europei sul mercato egiziano, il più importante del Medio Oriente. Nel triennio 2005 -2007 le esportazioni comunitarie nei settori interessati hanno raggiunto quasi 600 milioni di euro, con un saldo positivo per l'UE rispetto al valore delle esportazioni egiziane nello stesso periodo (540 milioni di euro).
A seguito di questo primo accordo europeo, nella cornice del Green Corridor il governo italiano ha gettato le basi per un progetto nel settore della logistica e dei trasporti . All'incontro del 22 gennaio 2010 ìl Sottosegretario agli Esteri, On. Stefania Craxi, in collaborazione con i massimi dirigenti esecutivi della “Global Coalition for Efficient Logistics”, tra i quali il Presidente, Samuel Salloum, partner di Isiamed (Istituto Italiano per l'Asia e il Mediterraneo) https://isiamed.org/?tag=egitto hanno getttato e basi per realizzare il Green Corridor . Questo progetto prevede uno sviluppo dei porti italiani e del commercio tra i due paesi. Dall’incontro è emerso un quadro di grandi opportunità di investimento per gli imprenditori italiani in Egitto, un quadro in cui l’Associazione Italia-Egitto rivestirà un ruolo sempre più importante.
Anche a seguito di questo incontro l'Italia,rappresentata da Lamberto Dini, capo della delegazione e quattro Ministri Egiziani, il 21 Marzo 2010 al Cairo, hanno stipulato, sempre con l'Egitto, un partenariato Industriale e Tecnologico, sui temi dei settori manifatturiero, energie rinnovabili, formazione, agro-alimentare, logistica. Il partenariato comprende anche il progetto “Green Corridor” pensato per potenziare gli scambi sul Mediterraneo. Questo corridoio prevede un sotto progetto chiamato, in ricordo dell'antica civiltà egizia,Progetto Iside, per la costruzione di un Centro di raccolta dei prodotti agricoli vendibili sul mercato europeo ed italiano, destinato a rafforzare le relazioni Italia-Egitto.
Al incontro del Cairo erano presenti i rappresentanti dei porti di Civitavecchia, Ravenna, Trieste e Vado Ligure, il Progetto Iside dovrebbe fare dell’Italia il porto europeo per il Mediterraneo, rendere l’asse Italia-Egitto un modello per i trasporti marittimi nel Mediterraneo.
(di Carlo Baratta - del 2010-10-14) articolo visto 4971 volte
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