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SANREMO 2011: BILANCI, PRO E CONTRO (LE PAGELLE DEI BIG)

A due settimane dalla conclusione della rassegna canora, il punto della situazione

E’ tempo di bilanci per la rassegna canora più importante dell’anno. Sotto la direzione di Gianni Morandi, che ha svolto un ruolo cardine e di unione all’interno del gruppo, il festival come ogni edizione ha fatto parlare di sé nel bene e nel male.
PRO: ASCOLTO, SCENOGRAFIA, CANZONI – I numeri sono stati più che positivi visto che in diverse serate si sono registrati picchi di ascolto elevati, indice che al di là degli ospiti e della curiosità, la manifestazione è stata apprezzata per la sua essenza, che è nella musica stessa.
Sulla scenografia molto di impatto è possibile spendere parole più che positive. Ogni canzone è stata accompagnata da suggestive immagini e giochi di luce, con maggiore enfasi negli spettacoli che hanno arricchito la rassegna. Uno stile essenziale, talvolta anche un po’ sobrio, ma dettato sempre da una ricerca del gusto accurata.
Il giudizio sulle canzoni, che analizzeremo meglio nelle pagelle conclusive, è nel complesso positivo grazie al mix di brani vecchi e nuovi, ma tutti molto orecchiabili sin dal primo ascolto con la presenza di diversi duetti che hanno creato atmosfere suggestive. Volti noti e artisti emergenti come tradizione vuole per regalare una cornice conclusiva caratterizzata dall’egregia interpretazione del professore Vecchioni a dare lezioni di stile e profondità a tutti. Positiva anche al prova dei favoriti Emma e Modà e diversi brani che stanno avendo grosso successo nelle radio: da Max Pezzali a Anna Tatangelo a Van De Sfroos.
CONTRO: I TESTI, POCA FIDUCIA NELLE VALLETTE, GLI OSPITI – Ascoltando i testi dei dialoghi che hanno accompagnato le serata, tra una canzone e l’altra, ad un certo punto abbiamo avuto l’impressione che forse uno sforzo maggiore si sarebbe potuto fare. Motivo dominante probabilmente è stata la scarsa fiducia data in partenza alle due vallette: Rodriguez e Canalis, con la critica che aveva già espresso le proprie perplessità. Alla luce dei risultati finale invece forse il risultato peggiore è stato ottenuto proprio da chi non ha avuto il “coraggio” di dare maggiore fiducia alle due per evitare qualche gaffe o errore di troppo. Infatti il “compitino” sembra stato svolto al meglio, sorvolando qualche momento di “umano impaccio” che al cospetto di tale palcoscenico poteva starci.
Per quanto riguarda gli ospiti probabilmente si poteva pescare qualcosa anche in altre discipline artistiche piuttosto che incentrare l’attenzione solo su De Niro e la Bellucci, curare maggiormente anche l’aspetto musicale: un po’ poco puntare solo su Avril Lavigne, i redivivi Take That con il figliol prodigo Robbie Williams di nuovo in formazione e la sconosciuta in Italia Eliza Dolittle.
Una menzione a parte merita la serata dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con i big in gara impegnati ad interpretare motivi storici della nostra musica. Trionfatore della categoria Albano con una versione rivisitata di “Va pensiero”, a dire il vero non molto riuscita. È uscita anche una compilation con le canzoni eseguite in questa occasione che ha subito calamitato l’attenzione della gente che ne ha premiato le vendite.

PAGELLONE:
Il vento e le rose PATTY PRAVO 6 – Buona interpretazione, eleganza ed uno stile che sa volutamente di retrò, ma grande classe. Da ascoltare la versione in duetto con Morgan.
Arriverà EMMA - MODA’ 8 – Brillanti, energici, un duetto perfetto, costruito a tavolino, orecchiabile sin dal primo ascolto, spopola nelle radio e trova un valore aggiunto nel suo videoclip. L’album dei Modà è, non a caso, il più venduto del post festival.
L’alieno LUCA MADONIA con FRANCO BATTIATO 7,5 – Ci si aspettava un capolavoro, arriva una canzone orecchiabile e dall’ottima ritmica. Sa di Battiato anni’80, autocitazione che richiama senza far mistero ai tempi dello storico “La voce del Padrone”. Il grande cantautore interviene vocalmente solo nella parte finale del pezzo, essendo la sua solo una partecipazione amichevole.
Il mare immenso GIUSY FERRERI 6.5 – voce graffiante, motivo che diventa orecchiabile solo dopo alcuni ascolti, nel complesso buono. Le radio già lo programmano molto: il suo taglio rockeggiante alla lunga risulta dunque vincente.
Io confesso LA CRUS 7,5 – Canzone dallo stile retrò con una voce che scalda e che diventa presto ritornello per tutti. Ottimo il coro lirico nel finale della cantante Susanna Rigacci. Peccato sia l’ultima volta dei La Crus, visto che ormai Giovanardi ha intrapreso la carriera solista. Grande classe, il pezzo meno sanremese di tutti, ma sicuramente fra i migliori.
La mia anima d’uomo ANNA OXA 6+ - Poco commerciale e poco comprensibile nelle parole al primo ascolto. In una rassegna così era difficile poter sfondare ma il new look lancerà una nuova Anna Oxa! Comunque brano difficile che alla lunga verrà apprezzato proprio per la sua complessa forma musicale.
3 colori TRICARICO 5 – Un motivetto che nasconde un grande testo, ideale in questo anno dove si celebrano i 150 dell’Unità d’Italia. Originale il duetto con il coro dei ragazzi dello Zecchino d’Oro. Il risultato finale delude un po’ le attese. Troppo Avion Travel sound, non per niente il pezzo è stato scritto da fausto Mesolella, chitarrista della band casertana.
Amanda è libera AL BANO 5 – Anche qui ci sarebbe molto da dire. Apprezzabile il tentativo di portare sul palco di Sanremo un argomento impegnato come la prostituzione, ma il tutto è vanificato da un pezzo decisamente mediocre, per giunta già oggetto di un caso evidente di plagio. Rimandato!
Vivo sospesa NATHALIE 7.5 – Canzone che colpisce dal primo ascolto anche grazie alla voce che si sposa perfettamente con il motivo. Il suo look originale, le suggestioni del pianoforte e l’ottimo duetto con L’Aura i valori aggiunti. Peccato non sia arrivato sul podio. Non si fa mistero dei richiami a Tori Amos e Kate Bush, ma non è una pecca anzi ben vengano!
Fino in fondo LUCA BARBAROSSA e RAQUEL DEL ROSARIO 5.5 – Duetto dal ritornello tormentone con la scoperta anche in Italia della Del Rosario. Motivo senza troppe pretese ma orecchiabile e musicalmente gradevole. Si poteva fare decisamente meglio per valorizzare maggiormente il buon incastro delle due voci, molto in sintonia fra loro.
Bastardo ANNA TATANGELO 5 – Una nuova Anna che inizialmente il pubblico fa fatica ad apprezzare (vedi la prima eliminazione), un pò dura. Look troppo forte per Lady Tata, fuori luogo. Meglio nelle altre serate ma la canzone rimane mediocre con un testo banale. La programmazione radiofonica e le buone vendite danno, però, ragione alle sue scelte …. i misteri del mercato discogarfico!
Yanez DAVIDE VAN DE SFROOS 7.5 – Sorpresa tra le canzoni in gara, un sound molto orecchiabile e divertente. Originale e fresco. Pezzo che avrà una vita più lunga del semplice post Sanremo e non si fa fatica a vederla programmata anche nelle radio fino a fine estate
Il mio secondo tempo MAX PEZZALI 7 – Nello stilo di Pezzali, una canzone che ricorda i vecchi successi. Uno sguardo indietro ai tempi degli 883: torna la spensieratezza degli esordi, ma ben venga! Non ha avuto molto successo nella competizione ma alla radio, non a caso, va per la maggiore.
Chiamami ancora amore ROBERTO VECCHIONI 8 – Il professore ha dato lezioni a tutti. Un motivo che tocca il cuore, nelle parole, nell’interpretazione, nella musicalità. Tanti anni di attesa per arrivare a Sanremo con un capolavoro per la musica italiana, non poteva non trionfare una canzone così profonda e vera come la sua. Non è mancato anche un tocco di furbizia: Vecchioni ha fatto sul palco dell’Ariston “il Vecchioni”, senza prendere grandi rischi, portando una canzone con l’impronta tipica di quelle sue classiche ed aggiungendo un accattivante ed orecchiabile ritornello.
(di Piero Vittoria e Alessandro Gulizia - del 2011-03-06) articolo visto 2001 volte
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