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BLOOMSDAY A DUBLINO NEL NOME DI JOYCE

Il “Bloomsday”, eredità letteraria di inizio estate ispirata al grande scrittore irlandese James Joyce

In una città come Dublino, famosa per i suoi grandi scrittori, nessun evento racchiude in sé un’eredità più concisa di “Bloomsday”.
Anche quest’anno nella capitale Irlandese, dal 10 al 16 Giugno, si è svolto lo James Joyce Centre’s Bloomsday Festival, l’importante celebrazione laica che interessa e attraversa letteralmente l’intera città, ispirata al più famoso tra gli scrittori irlandesi James Joyce (1882-1941) e alla sua opera summa l’Ulisse.
Come di consueto fulcro delle manifestazioni celebrative è stata Dublino, dove il James Joyce Centre ha organizzato un vero e proprio Bloomsday Festival includendo letture pubbliche, concerti, rievocazioni teatrali e improvvisazioni per le strade di scene tratte dal romanzo, tour guidati nei luoghi chiave dell’opera (in cui i dublinesi amano sfoggiare per l’occasione abiti del primo ‘900) e una miriade di altri eventi.
Il nome del Festival deriva da Leopold Bloom, protagonista del romanzo, mentre la data è significativa tanto nella vita dello scrittore, quanto nel corpo della stessa opera. Il romanzo 'Ulisse' – caposaldo della letteratura del Novecento e capolavoro del modernismo che quest’anno celebra i 100 anni dalla prima pubblicazione – si svolge nell'arco di una sola giornata (il 16 giugno 1904) giorno del primo appuntamento di Joyce e della sua futura sposa Nora Bernacle.
La leggenda vuole che i due si sarebbero incontrati e avrebbero vagato per Nassau Street il 10 giugno, avrebbero chiacchierato un po’, decidendo così di vedersi ancora. Ma lei non si presentò alla data fissata del 14 ed allora James le scrisse questo famoso biglietto: “Per molto tempo mi sono illuso di vedere apparire una testa coperta di capelli tra il rosso ed il marrone. Sono ritornato a casa afflitto e sconsolato. Mi piacerebbe fissare con te un appuntamento ma non posso farlo da solo. Spero che sarai così gentile da fissarmene uno che ti aggrada, a meno che tu non mi abbia già dimenticato!” .
Il caso volle che i due si rincontrassero il giorno successivo, il 16 giugno per trascorrere un’intera giornata passeggiando lungo la riva meridionale del fiume Liffey. Joyce, in realtà, scelse più tardi questa data come inizio del viaggio di Ulisse per ambientarvi i fatti inerenti alla giornata ordinaria di Leopold Bloom.
Dopo il successo del romanzo non fu Joyce a dichiarare il “Bloomsday” e né tantomeno a celebrarlo. Fu il suo editore, Sylvia Beach, ad organizzare un pranzo celebrativo a Parigi il 16 giugno, molti anni prima che il libro diventasse legale nel mondo di lingua inglese.
La prima edizione del Bloomsday si è svolta nel 1954, quando un gruppo di scrittori irlandesi amanti dell’operajoyciana (Flann O’ Brien e Patrick Kavanagh) decisero di ripercorrere l’itinerario tracciato dal romanzo, visitando i luoghi citati e leggendo in quei posti brani del testo. Un’intera giornata, da Sandycove (località a sud di Dublino dove si trova il James Joyce Museum) alla Torre Martello, dal pub di Davy Byrne (dove Bloom consuma il suo sandwich al gorgonzola) al numero 7 di Eccles Street (dove Bloom e la moglie Molly vivevano), fino al quartiere notturno denominato da Joyce “Nighttown” , oggetto del 15° capitolo dell’Ulisse.
Da allora in poi, la celebrazione del Bloomsday non ha interessato solo Dublino, ma molte altre città del Mondo, quali Parigi, Londra, Sydney, San Francisco, Buenos Aires, Oslo, Minneapolis, Melbourne, Pittsburgh e a Philadelphia (dove presso il Rosenbach Museum & Library è conservato il manoscritto originale dell’Ulisse). In Italia è Sesto Fiorentino il comune che festeggia ufficialmente il 'Bloomsday'.
Con l'edizione 2012 del 'Bloomsday' è possibile utilizzare liberamente il testo dell'Ulisse, dopo la scadenza dei diritti d'autore sulle opere dello scrittore irlandese James Augustine Joyce entrati nel pubblico dominio lo scorso 1 gennaio. Fino ad ora chi voleva organizzare celebrazioni con letture pubbliche dell''Ulisse' – pubblicato per la prima volta nel 1922 – doveva fare i conti con le severe restrizioni di Stephen Joyce, erede dell'autore di 'Gente di Dublino'.
Joyce e Dublino non si sono mai piaciuti molto, dicono. In realtà l’intera opera dello scrittore ruota intorno alla sua città natale.
Bloomsday viene celebrato devotamente ogni anno e i nomi di Dublino e di Joyce – la città e l’esule che l’ha lasciata per poi ricordarla in ogni pagina che ha scritto – sono e saranno per sempre intimamente uniti.
Disegno di J. Joyce raffigurante 'Leopold Bloom'.
(di Rosalba Radica - del 2012-07-31) articolo visto 4820 volte
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