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PROPERTY FROM THE ESTATE OF GRETA GARBO

Greta Garbo: a dicembre Julien's mette all’asta il tesoro griffato della Divina

Greta Garbo resta il segno distintivo della vera bellezza, dello stile e della modernità. Soprannominata "La Divina Garbo" per il suo fascino e per l’indiscusso talento, è stata senza dubbio l'incarnazione per eccellenza della “Golden Age” di Hollywood, colei che ha «scritto» la storia del divismo e ne ha segnato la strada.
E adesso un tesoro di abiti, gioielli, mobili, fotografie e libri di Greta Garbo (Svizzera 1905 – New York 1990), saranno venduti all’asta il prossimo 14 e 15 dicembre a Beverly Hills, in California presso la famosa casa d’aste Julien's.
La più grande diva del cinema di tutti i tempi – divenuta una stella grazie alle grandi produzioni hollywoodiane come “Mata Hari” , “Grand Hotel”, “Come tu mi vuoi” – per la prima volta rivive attraverso i suoi oggetti personali.
Come ha sottolineato la casa d'aste Julien's: «La Garbo era famosa per il suo stile e per aver lanciato mode a New York, Parigi, Londra o Firenze, vestita con i suoi abiti preferiti quali i sontuosi colli alti di cachemire, i pantaloni "oversize", le scarpe eleganti, gli impermeabili con le spalline o i misteriosi occhiali da sole. Questa raccolta non era mai stata messa prima sul mercato ed è stata raramente esposta».
La vendita comprenderà oltre 800 oggetti, molti vestiti e accessori dei quali una buona parte firmati dalla sua amica Valentina Schlee, ma anche da Louis Vuitton, Lilly Dache e Givenchy. Nella «collezione» straordinaria spiccano le creazioni haute couture di stilisti italiani: da Gucci a Salvatore Ferragamo fino ad arrivare ad Emilio Pucci, sono diverse le griffe fiorentine che si ritrovano all’interno del guardaroba della diva di Hollywood.
Greta Garbo, ampiamente riconosciuta come la donna più bella del 20° secolo, ha per di più lasciato un segno indelebile come immagine di eleganza. Il mito della Garbo oltre il cinema ne mette in evidenza la contemporaneità, il minimalismo e l’essenzialità nello stile.
All'asta andrà anche una selezione di fotografie dell'attrice realizzate per gli studios hollywoodiani da firme prestigiose quali George Hurrell, Clarence Sinclair Bull e Ruth Harriet Louise. Una parte di questi preziosi cimeli messi in vendita (mobili, opere d’arte e oggetti decorativi dal suo appartamento a New York e dalla sua casa in Svezia) farà tappa in Europa e sarà esposta al “Silverware Museum of Style Icons” di Newbridge, in Irlanda.
Gelida, riservata e misteriosa, la "Sfinge svedese" al suo arrivo a Hollywood divenne immediatamente una delle attrici più popolari del cinema in film-mito come «Anna Karenina» e «Ninotchka».
Fascino androgino e voce roca, Greta Garbo – nata come Greta Lovisa Gustafsson – è entrata nella leggenda per il suo charme, i suoi film, ma anche per il prematuro e misterioso ritiro dalle scene.
È stata una delle poche attrici (forse l'unica) a passare indenne dal cinema muto al sonoro. Nel 1930 'parla' per la prima volta sul grande schermo nel celebre “Anna Christie” di Clarence Brown, film che nel 1954 le vale una nomination all'Oscar come migliore attrice e che la rende indimenticabile per una frase (la sua prima battuta) tanto semplice quanto ricordata negli anni: “..Jimmy, un whisky con ginger ale a parte. E non essere avaro, tesoro!” . La sua immagine divina sullo schermo era ora accompagnata da una voce intensa e accattivante. Il mondo cedette alla sua seduzione.
La Garbo appartiene tuttora al mito e all'immaginario collettivo, ben oltre quello star system dal quale aveva sempre preso le distanze e a cui non si sarebbe mai piegata. L'attrice ha evitato tutti gli orpelli della vita di Hollywood, rifiutando di firmare autografi, sfuggendo alle richieste di interviste ed evitando anteprime di film e premiazioni. Ironia della sorte, la sua diffidenza verso i riflettori l’hanno resa ancora più attraente per i media. "Mi sento in grado di esprimere me stessa solo attraverso i miei ruoli, non a parole, ed è per questo che cerco di evitare di parlare con la stampa", ha detto una volta nel corso di una rara dichiarazione ai giornalisti in un appello per la privacy.
In seguito la Garbo commentò: “La storia della mia vita è fatta di uscite secondarie e ascensori segreti e altri modi di seminare la gente che mi infastidisce perché mi ha riconosciuta” .
A soli 36 anni si ritirò per sempre dalle scene e da allora si rinchiuse nel suo appartamento di New York perché volle invecchiare solo nella vita e non al cinema a cui consegnò un'immagine di eterna giovinezza. Vissuta sino a quel momento nel più assoluto riserbo e nella più totale distanza dal mondo, Greta Garbo muore a New York, il 15 aprile 1990, all'età di 85 anni.
Proprio la sua riservatezza e quel fascino misterioso che la circondava (di cui tanto si parlava all'epoca e si scrive ancora oggi) fecero nascere la leggenda Garbo.
Federico Fellini, parlando di lei, la definì una “fata severa”: in cuor suo era, senza mezzi termini, “la fondatrice d'un ordine religioso chiamato cinema” .
© Photo Credit: Julien's Auctions
9665 Wilshire Boulevard Suite 150 - Beverly Hills, CA 90210

(di Rosalba Radica - del 2012-10-10) articolo visto 3271 volte
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