Nuovo stimolatore midollare per il dolore cronico

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Medico dottore visiteMILANO – E’ stato presentato da Medtronic, nel corso di un incontro presso la Triennale a Milano, Intellis, un sistema per la gestione del dolore cronico, che comprende lo stimolatore midollare impiantabile piu’ piccolo del mondo ed e’ dotato di funzionalita’ avanzate di monitoraggio per una terapia antalgica personalizzata. Si tratta di una vera e propria piattaforma, che, oltre al dispositivo medico, include un applicativo di gestione della terapia, direttamente accessibile da un tablet.

Il sistema e’ gia’ disponibile in Italia e i primi interventi sono stati eseguiti con successo, tra gennaio e febbraio, presso l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), l’Ospedale di Garbagnate Milanese, l’Ospedale Sant’Andrea di Roma, l’Ospedale dei Colli di Napoli, l’IRCCS CROB di Rionero in Vulture e l’Ospedale S.S. Annunziata di Chieti. Il dolore cronico e’ un dolore che dura oltre i 3-6 mesi. In Italia ne soffre 1 persona su 4, e il nostro Paese si colloca al terzo posto in Europa, preceduto solo da Norvegia e Polonia.

Oltre la meta’ dei pazienti accede alle strutture specialistiche in modo casuale e dopo molti anni di sofferenze ed esasperazione, causando un enorme costo socioeconomico pari al 2,3% del PIL. In Italia, i Centri che si occupano di terapia del dolore sono circa 200, mentre i Centri HUB che praticano interventi di neurostimolazione midollare sono 32.

“Abbiamo effettuato con grande successo uno tra i primi impianti in Italia di Intellis su di una paziente donna di 59 anni per una Failed Back Surgery Syndrome, con dolore cronico da piu’ di 8 anni, in trattamento inefficace con oppiacei, anticonvulsivanti e antidepressivi – racconta Vito Petruzzelli, Direttore della terapia del dolore e cure palliative presso l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti – La neurostimolazione midollare, di cui Intellis rappresenta la massima evoluzione tecnologica, consiste nella stimolazione elettrica selettiva del midollo spinale tramite elettrocateteri impiantati nello spazio epidurale e connessi a un generatore di impulsi, un vero e proprio pacemaker del dolore. Siamo riusciti ad effettuare l’intervento chirurgico di impianto in un minor tempo e, viste le ridotte dimensioni dello stimolatore, il posizionamento e’ stato molto piu’ agevole e meno invasivo per la paziente. Durante la fase di stimolazione provvisoria la nuova piattaforma Intellis ha evidenziato vantaggi importanti per il paziente: maggior confort (no fili, no dispositivi collegati, solo Wifi, minor ingombro e impatto psicologico); per il medico: controlli clinici e medicazioni piu’ semplici, con minor rischio di infezioni”.

“Con Intellis abbiamo trattato una giovane donna perche’ soffriva di dolore lombare in esiti di plurimi interventi della colonna vertebrale. Si tratta di uno dei primi impianti effettuati in Italia – aggiunge Michele Sofia, Direttore del Dipartimento Funzionale Interaziendale di Cure Palliative e Terapia del Dolore dell’ASST Rhodense di Garbagnate Milanese – L’aspetto piu’ rivoluzionario della piattaforma Intellis e’ la possibilita’ di ottimizzare il trattamento di neurostimolazione grazie ai report condivisi e consultabili. Il sistema utilizza funzionalita’ avanzate per monitorare e registrare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 l’attivita’ del paziente, quale indice indiretto dell’efficacia del trattamento terapeutico di neurostimolazione midollare. I vantaggi di questo sistema si evidenziano soprattutto nella migliorata versatilita’ di programmazione delle diverse tipologie di stimolazione midollare e in termini di confort per il paziente grazie alle ridottissime dimensioni del device impiantato”.

La validita’ di questa procedura nel trattamento del dolore cronico e’ stata riconosciuta a livello internazionale, ciononostante in Italia si assiste a un sottotrattamento dei pazienti che potrebbero beneficiare dalla terapia di neurostimolazione midollare, infatti meno del 15% dei pazienti candidabili (circa 40.000 pazienti all’anno) si sottopone a un test per verificare l’efficacia della procedura. I motivi principali sono la mancanza di informazione tra medici e pazienti e la carenza di un modello organizzativo per la gestione del paziente con dolore cronico sul territorio.