Padova, sequestrati 165mila prodotti di cancelleria non sicuri

106

Padova sequestrati prodotti cancelleriaPADOVA – Con l’avvio del nuovo anno scolastico le Fiamme Gialle di Padova hanno intensificato le attività di controllo nei confronti degli esercizi di vendita di articoli da cancelleria destinati al comparto della scuola, finalizzate alla tutela dei consumatori, soprattutto i più piccoli, e della salute pubblica.

In tale ambito, nel corso di due distinti interventi, sono stati sequestrati oltre 165.000 articoli di cancelleria ed altri prodotti per il tempo libero non a norma. Due gli esercizi commerciali passati al setaccio dai finanzieri del Gruppo di Padova, una ditta individuale presso il Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti e il magazzino di una società a responsabilità limitata ubicata nelle immediate adiacenze dello stesso C.I.C..

Entrambe le imprese sono riconducibili a soggetti di etnia cinese. All’interno delle predette attività commerciali erano esposti per la vendita numerosi prodotti di cancelleria, destinati ad uso scolastico, quali cartelline, colle e correttori liquidi, nonché vari accessori per la pesca, torce elettriche, prese USB e vario altro materiale informatico.

Tali prodotti, all’apparenza perfetti, in realtà sono risultati sprovvisti delle indicazioni e delle avvertenze relative alla destinazione d’uso, delle specifiche in lingua italiana e del marchio CE. In alcuni casi è stata anche riscontrata l’apposizione di un marchio CE non conforme alla disciplina del commercio.

La mancanza dei predetti elementi, come noto, non permette un’adeguata informazione al consumatore, inducendolo in errore circa la qualità, la conformità e la sicurezza dei prodotti acquistati. Elementi questi ultimi ancora più importanti quando a maneggiare prodotti non sicuri sono i più piccoli.

Al termine dell’operazione di servizio sono stati sequestrati complessivamente oltre 165.000 articoli mentre nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali sono stati elevati verbali che prevedono l’irrogazione di sanzioni amministrative fino a € 25.000 a cura della Camera di Commercio.