Referendum costituzionale, vincono i No e Matteo Renzi si dimette

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Matteo RenziROMA – Dopo la consultazione referendaria il 60% degli elettori ha deciso con il “No”. Nel discorso di mezzanotte  il premier Matteo Renzi ha annunciato che oggi pomeriggio presenterà le dimissioni al Presidente della Repubblica. Questa azione sarebbe stata tanto caldeggiata dalle forze politiche che si sono opposte alla riforma referendaria.

Durante le varie campagne elettorali per racimolare voti tutte le forze partitiche parlano e promettono tagli alla politica, meno burocrazia e più servizi. Ma cosa è successo, allora, visto che  il referendum bocciato dagli italiani mirava a ciò?

“Il premier Renzi ha portato gli italiani al voto referendario su quesiti importanti per il popolo ma il popolo ha risposto picche giudicando non tanto i vantaggi del cambiamento ma l’operato del governo che  su temi importanti come Banche ed Equitalia non ha saputo riconoscere il disagio delle imprese e famiglie italiane”, commenta Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

Confedercontribuenti ha più volte, e con vari mezzi, sollecitato a cambiare il sistema bancario che portava alla chiusura di imprese e lasciare famiglie sul lastrico, come ha anche proposto una rateizzazione equa delle cartelle esattoriali basata sulle reali capacità di rimborso del contribuente.

Adesso serve  un Governo politico e non tecnico, le imprese italiane e le famiglie non possono più ricadere nelle morse dei vari Monti o di qualsiasi altro tecnico. Serve cambiare a questo punto radicalmente le politiche che i cittadini hanno ampiamente respinto rispondendo No al referendum. E’ necessario cambiare verso sul potere delle banche, rilanciare gli investimenti pubblici, sburocratizzare, cambiare le norme sulla riscossione esattoriale, salvare la piccola e media impresa, dire fermamente no alle politiche europee, fare politiche diverse sull’immigrazione. Ora Mattarella si assuma la responsabilità di assegnare l’incarico alle forze politiche che hanno interpretato i bisogni degli italiani. Altrimenti il voto referendario e politico di ieri sarà vanificato”, conclude Finocchiaro.