Riforma Terzo Settore, Modavi: “Rimangono zone d’ombra”

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Maria Teresa BellucciROMA – «Salutiamo con favore l’approvazione in via definitiva alla Camera del disegno di legge Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Al contempo, però, non possiamo che lamentare alcune zone d’ombra della riforma, come l’istituzione della Fondazione Italia Sociale, un ente che avrà natura giuridica privata ma per il quale è già stato stanziato un fondo iniziale di un milione di euro di soldi pubblici, e l’eccessiva ampia delega concessa al Governo. Non vorremmo che dietro il combinato disposto delle zone d’ombra e dell’ampia delega, possa celarsi il rischio di non garantire ciò di cui il Terzo Settore ha particolarmente bisogno in questo preciso momento storico, ovvero onestà, trasparenza e garanzia del bene comune».

Lo dichiara Maria Teresa Bellucci (foto), Presidente Nazionale del MODAVI (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano).

«Proprio con l’intento di mettere al centro questi obiettivi – aggiunge Bellucci – abbiamo invano richiesto in più occasioni l’introduzione di un’Authority Nazionale che assolvesse a funzioni di monitoraggio e controllo, al fine di tutelare quella larga maggioranza di realtà virtuose e oneste dalle speculazioni di quegli esempi negativi balzati alle cronache in scandali come quello di Mafia Capitale. A questo punto, la stesura dei decreti attuativi avrà un’importanza strategica; ci auguriamo, pertanto, che possano fare chiarezza e dare quelle risposte ai bisogni reali del mondo del Terzo Settore che a tutt’oggi mancano. In ragione di ciò, nella predisposizione dei decreti, auspichiamo il massimo coinvolgimento delle associazioni e degli esperti del settore, anche di provenienza accademica».