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IL GIALLO DELL’AIR FRANCE 447

ipotesi, misteri e smentite intorno ad una tragedia

UN VOLO AVVOLTO NEL MISTERO - Un Airbus A330 della Air France che trasportava 228 persone è scomparso lunedì mattina al di sopra dell’Atlantico. Verso le 4 e 15, dei messaggi automatici sono stati trasmessi dall’apparecchio per annunciare un certo numero di mancati funzionamenti, particolarmente un’avaria elettrica. E poi niente.
I FATTI STABILITI CON CERTEZZA - Alle 3 e 33 (ora di Parigi), lunedì mattina, il controllo brasiliano ha registrato l’ultimo contatto con l’equipaggio dell’apparecchio. Questo si trovava allora al nord-est delle coste brasiliane, volando a 840 km/ora e ad un’altitudine di 11.000 metri. Alle 4 e 15, dei « messaggi automatici di mantenimento » sono stati trasmessi dall’Airbus. Questi segnali hanno indicato dei mancati funzionamenti quale un’avaria elettrica. L’aereo si trovava allora nel cuore di una delle zone dette « bianche », così battezzate dal fatto che non sono coperte dai radar. Da questo momento l’AF447 non ha più mandato nessun segnale.
LE IPOTESI - Le turbolenze atmosferiche. Le condizioni meteorologiche sono sempre più menzionate come eventuale spiegazione della scomparsa del velivolo. È vero che l'Airbus A330-200 si trovava al momento della sua scomparsa in piena fascia intertropicale, al livello della zona delle calme equatoriali. Si tratta di una area in cui convergono le masse d’aria calde che provengono dai tropici e che favoriscono la creazione di cumulonembi. Questi fenomeni meteorologici sono particolarmente temuti dai navigatori e dai piloti d'aereo.
Un mancato funzionamento tecnico. L’A330-200 era stato messo in servizio nel 2005. L’apparecchio era stato, inoltre, ispezionato il 17 aprile scorso, senza che la minima anomalia fosse scoperta. La pista di un mancato funzionamento tecnico appare dunque poco probabile.
L’aereo fulminato. Secondo gli specialisti aeronautici e la direzione della Air France, l’ipotesi più probabile è che l’aereo sia stato colpito dal fulmine. Un tale evento, che non è raro, avrebbe potuto generare un mancato funzionamento elettrico ed attivare l’invio dei messaggi automatici di allarme. Ma, su tutti gli aerei moderni, i sistemi elettrici sono duplicati, o addirittura triplicati. Il fulmine, da solo, non sembrerebbe poter spiegare la sparizione dell’aeroplano.
RESTI RITROVATI - 35 ore dopo la sua scomparsa, sono stati rintracciati nell’oceano delle vestigi e piccoli rottami di un aereo: un sedile, un salvagente arancione, un recipiente e tracce di combustibile. Nessuno, però, ha potuto confermare che si trattasse dell'Airbus sparito. Infatti, un elicottero militare brasiliano ha recuperato un baule e due giubbotti di salvataggio, a 1.100 kilometri dalla costa nord-est del Brasile, ma niente di ciò che era stato ripescato proveniva in realtà dell'Airbus A330 della Air France.
UNA POSSIBILE SOLUZIONE - A Parigi, il segretario di Stato ai Trasporti, Dominique Bussereau, ha invitato alla prudenza sui dati dell'inchiesta e ha indicato che la priorità era la ricerca della scatola nera. Solo questa permetterà di fare luce su questo mistero e porterà risposte alle famiglie delle vittime combattute tra tristezza e speranza. Intanto, l’angoscia è collettiva e le parole non bastano a colmare il vuoto.
(di Redazione - del 2009-06-06) articolo visto 2149 volte
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