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CONTENZIOSI SUL LAVORO. LA VERTENZA: QUANDO E COME PROMUOVERLA

I casi principali per la promozione, tipologie, tempi e termini della vertenza

La vertenza di lavoro è anche detta denuncia di controversia di lavoro ed è l’iniziativa che intraprende il lavoratore per veder riconosciuti i propri diritti qualora il datore di lavoro non li rispetti.

Quali sono i casi principali in cui promuovere una vertenza?

In casi di anomalie relative alla retribuzione. Ne sono esempi il mancato pagamento dello stipendio mensile, l’incentivo a firmare una busta paga con importo diverso da quello percepito, l’incoraggiamento a sottoscrivere rinunce o fogli in bianco. Vedi Calcolo Retribuzione.
In casi di anomalie relativi a ferie e permessi. Ad esempio se il lavoratore non ne ha usufruito nella misura in cui ne aveva diritto o non percepisce alcuna retribuzione. Vedi orario di lavoro.
Nei casi di malattia o infortunio. Se al lavoratore non sono state riconosciute in tutto o in parte tali indennità.
In caso di astensione obbligatoria o facoltativa per maternità. Se il lavoratore non ha percepito in tutto o in parte di tale indennità.
In caso di anomalie relative alle ore di straordinario. Se il lavoratore non ha percepito il relativo compenso.
In caso in cui il lavoratore sia stato licenziato senza preavviso e non ha percepito la relativa indennità sostitutiva.
Se il lavoratore non ha percepito il pagamento del trattamento di fine rapporto.

La vertenza è di diverse tipologie a seconda della natura del diritto leso al lavoratore. Esiste la vertenza in campo economico (es. mancata retribuzione), normativo (es. anomalie nel contratto di lavoro), licenziamento (es. mancato preavviso e non riconoscimento dell’indennità sostitutiva) o di altro genere.
L’iter della procedura da seguire in caso di vertenza può così esser riassunto.
Prima di tutto è bene sapere che la vertenza può essere promossa durante o al termine del rapporto di lavoro.
Il lavoratore che non riesce a veder riconosciuti i propri diritti dopo aver sollecitato il proprio datore di lavoro può rivolgersi al sindacato di categoria. Il quale dopo aver raccolto informazioni e prove (ad es. prospetti paga, testimoni e libretto di lavoro), effettua i computi delle spettanze economiche.
Il lavoratore o il sindacato, o altro soggetto prende contatti con il datore di lavoro per promuovere il rispetto delle leggi e del contratto.
Il sindacato convoca il datore di lavoro presso l’ufficio del lavoro per promuove il tentativo di conciliazione (ricordiamo le novità introdotte dal Collegato Lavoro 2010 in merito all'ex obbligatorietà del tentativo di conciliazione nelle controversie sul lavoro) e di transazione. Questi ultimi sono dei metodi alternativi per risolvere le controversie attraverso l’intervento di un terzo neutrale e qualificato.
Se la conciliazione riesce, il collegio di conciliazione costituito presso l’ufficio del lavoro redige un verbale sottoscritto dalle parti in cui appaiono gli elementi della conciliazioni oppure formula una proposta.
Se la conciliazione non riesce si ha il ricorso giudiziario. Il sindacato trasmette la pratica ad un legale convenzionato.
TEMPI E TERMINI DELLA VERTENZA - La vertenza va in prescrizione dopo 5 anni da:

la data di cessazione del rapporto di lavoro, per le aziende fino a 15 dipendenti;
giorno o mese di maturazione della retribuzione richiesta, per le aziende con più di 15 dipendenti.
(di Dott. Bruno Olivieri - del 2010-12-07) articolo visto 15260 volte
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