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DIPENDENZA DA INTERNET

Allarmi: spesso le persone sostituiscono la comunicazione via web alla relazione tra persone. E per quanto l’uso del computer possa essere una risorsa, nasconde limiti attualmente insormontabili

Negli ultimi decenni si è assistito ad un uso sempre più diffuso e frequente dei mezzi di comunicazione virtuale e allo sviluppo di social network che per molti ragazzi e adulti rappresenta un nuovo canale di comunicazione.
Per quanto lo sviluppo di tali tecnologie abbia in sè il vantaggio di facilitare la possibilità di comunicare con persone che si trovano dall’altra parte del mondo a costi molto ridotti, e di conoscere persone nuove o riallacciare i contatti con amici con cui ci si era persi di vista, dobbiamo tenere a mente che l’uso massiccio di tali tecnologie racchiude in sè dei pericoli.
Infatti si assiste molto frequentemente ad un uso incontrollato di internet e social network, a disposizione sui computer e sui telefonini, un uso talmente eccessivo da provocare una dipendenza chiamata “Internet Addictions Disorder” o “dipendenza da internet” .
La dipendenza da internet si colloca tra le “ nuove dipendenze”, o usando il termine inglese “new addictions”, che si sono sviluppate negli ultimi decenni. Esse comprendono quei comportamenti che, anche se socialmente accettati, vengono ripetuti in modo ossessivo dalla persona, tanto da determinare una vera e propria dipendenza, che, pur non comportando l’uso di sostanze psicoattive, può compromettere la qualità della vita della persona in maniera preoccupante. Esempi di nuove dipendenze sono gli acquisti compulsivi, il gioco d’azzardo.
Nella dipendenza da internet, uno degli aspetti da osservare e tenere sotto controllo è il tempo e la frequenza di attività al computer. Un incremento delle ore di collegamento ad internet, accompagnato da una riduzione delle ore di sonno e dalla tendenza a controllare ripetutamente siti, chat, social network, sono considerati dei comportamenti eccessivi che potrebbero esporre la persona a diventare dipendente da internet.
Si parla, però di dipendenza solo quando tali comportamenti creano un malessere generale, tali da compromettere la vita sociale, relazionale, affettiva e lavorativa o di studio della persona. In questi casi, si percepisce un impulso incontrollabile ad usare il pc, a collegarsi a siti o social network preferiti, un impulso che non riesce a gestire.
MA COSA SPINGE LE PERSONE AD ABUSARE DI INTERNET? - L’utilizzo eccessivo di internet, sarebbe determinato da un senso di vuoto, da un vissuto di solitudine che la persona percepisce, e da una grande difficoltà nel creare delle relazioni al di fuori della realtà virtuale del computer.
L’aspetto relazionale appare predominante nella dipendenza da internet. Le persone tenderebbero a preferire interazioni on-line piuttosto che relazionarsi con persone del mondo reale. Questo accade poichè le comunicazioni virtuali trasmettono l’illusoria sensazione di trovare un’interlocutore con cui condividere interessi, stati d’animo ed emozioni, con cui sfogarsi per eventi positivi e negativi della routine quotidiana, una persona virtuale che ci capisce e che riusciamo a capire.
La comunicazione virtuale, tuttavia, è ben diversa dalle interazioni della vita quotidiana, dove ci sperimentiamo nella relazione con gli altri e mettiamo in gioco le nostre abilità relazionali. La comunicazione diretta tra persone investe la sfera emotiva degli individui. Scegliendo il “Web” queste dimensioni sono meno stimolate, interessate, e allenate, e la comunicazione diventa più impersonale.
Le emozioni sono parte della nostra vita, del nostro mondo interiore, investono il nostro Io e il nostro Sè. Ogni persona ha bisogno di essere nutrita di emozioni reali, che possono infondere sensazioni, di armonia, gioia, allegria, tristezza, amore, empatia e irrompere nella quotidianità.
La comunicazione virtuale trasmette solo emozioni vuote, che temporaneamente riescono a colmare il senso di vuoto e di solitudine che percepiamo nella nostra vita, ma che una volta spento il pc invadono noi stessi, facendoci sentire ancora più soli, più tristi e più invasi dai nostri pensieri e problemi. E così, caduti nel vortice della dipendenza da internet, ci chiudiamo ancora di più in quattro mura davanti ad un computer, cercando una realtà gratificante, che ci faccia dimenticare ciò che nella vita reale ci ha deluso, non ci piace e non ci soddisfa.
MA LA SOLUZIONE A TUTTO QUESTO PUÓ ESSERE SOLO IL COMPUTER E LA REALTÁ VIRTUALE CHE CI SIAMO CREATI? - Assolutamente no. Per combattere realmente il senso di vuoto e di solitudine dobbiamo reagire a quello che ci accade, cercando degli stimoli che possono darci la spinta a riattivare le interazioni con persone del mondo reale. Sicuramente mettersi in gioco non è semplice, ma nemmeno impossibile. Dobbiamo pian piano riassaporare il piacere della comunicazione e della interazione diretta con l’altro, e allenarci a gestire le gratificazioni e le delusioni che le relazioni interpersonali ci regalano. Quando da soli abbiamo difficoltà ad immergerci nel mondo reale, possiamo chiedere un aiuto allo psicologo, che attraverso un percorso di supporto psicologico, può aiutarci a riprendere in mano la nostra vita, attraverso un viaggio alla riscoperta di sè stessi. E solo quando siamo immersi in una situazione dove abbiamo una vita relazionale reale, internet può rappresentare uno strumento aggiuntivo, comodo, facile ed psico-emotivo-economico per espandere la nostra sete sociale.
(di Dott.ssa Chiara Alcini, Dott.ssa Di Blasio Carmela e Dott.ssa Grazia Angelucci - Associazione Forensics Psychè - del 2013-06-14) articolo visto 3836 volte
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