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VINO, COME SCEGLIERE LA QUALITA'

Anche il palato vuole la sua parte

QUALITA' - Solo pochi mesi fa in concomitanza con il Vinitaly è scoppiato lo scandalo alimentare chiamato: "Vino al veleno". A lanciare l'allarme è stato il settimanale l'Espresso che con un suo articolo ha messo in discussione la purezza del Brunello di Montalcino, denunciando anche la presenza nella piccola e grande distribuzione di vino a basso prezzo alterato dai produttori stessi.
Dalle prime analisi fatte fare dal Ministero delle Politiche Agricole questa infrazione non implicherebbe pericoli per la salute umana. Le inchieste, comunque, non sono state ancora concluse. Quello che però ci preme sottolineare è che sono stati colpiti sia i consumatori di fascia alta, ma soprattutto i consumatori di bassa fascia cioè quelli che nello scegliere il vino si concentrano più sul prezzo che sull'etichetta e la rintracciabilità e quindi non si preoccupano della qualità del prodotto.
Come può il consumatore capire se la bottiglia che ha tra le mani è garanzia di qualità?
La Denominazione d'Origine - per scegliere un vino di qualità per prima cosa ci possiamo affidare alla norme vigenti sulla Denominazione d'Origine. Fino al 1992 le normative per la tutela della denominazione di origine dei mosti e dei vini erano dettate dal DPR 12/7/1963 n°930.
Dal 1992 ad oggi vige la "Nuova disciplina delle Denominazioni d'Origine" ( legge 10/2/1992 n°164), scrupolosa e severa per garantire una maggiore qualità del prodotto.
La legislazione prevede una classificazione di varie tipologie di vino:
• V.D.T. (vini da tavola);
• I.G.T. (indicazione geografica tipica);
• V.Q.P.R.D. (vini di qualità prodotti in regioni determinate);
• D.O.C. (denominazione d'origine controllata);
• D.O.C.G. (denominazione d'origine controllata e garantita);
• SOTTOZONE (particolari microzone all'interno delle aree di denominazione).
L'ETICHETTA - un altro aspetto da tenere in considerazione quando si è davanti uno scaffale pieno di bottiglie di vino è l'etichetta. Un'etichetta è la carta d'identità del vino. Tramite questa il prodotto viene presentato al consumatore. Tutte le informazioni che si possono leggere, come l'annata, la provenienza delle uve e il luogo di imbottigliamento, sono essenziali poiché indicatori di una maggiore trasparenza e tracciabilità del prodotto.
Un vino di qualità, inoltre, deve essere contenuto in bottiglie di vetro e non in cartone.
Rapporto qualità-prezzo anche il nettare degli Dei, come quasi tutti i generi di consumo, negli ultimi tempi ha subito un aumento di prezzi. Comprare vini di qualità a pochi euro oggi non è facile. E', però, ancora possibile trovare buone bottiglie rientrando in una fascia di prezzo molto basso anche dai 3 ai 5 euro. Ad esempio si possono trovare piacevoli sorprese dagli I.G.T. (indicazione geografica tipica). Anche se non seguono un rigido disciplinare di produzione non significa che siano di minor qualità rispetto ai più sponsorizzati D.O.C. o D.O.C.G.. Anzi in un vino I.G.T. si possono ritrovare, oltre alle caratteristiche tipiche del luogo di produzione date dal vitigno stesso, anche l'abilità e la fantasia dell'enologo che lo fa "nascere".
Conclusioni - l'Italia, o Enotria (terra del vino) come veniva chiamata dagli antichi, è ricca di ottimi vitigni dai quali si fanno eccellenti vini. Ogni regione ha proprie caratteristiche, dagli odori ai sapori, ma l'aspetto particolare è il terreno.
Sabbioso, carsico, ricco di scheletro, vulcanico. Il terreno è uno dei fattori più importanti perché un vino riesca bene. Sarebbe eccezionale se chi stappa una bottiglia riconoscesse all'olfatto e al tatto le tipicità della zona di provenienza del vino.
Questo sarebbe un indicatore di qualità e di valorizzazione dei territori del nostro paese.
Il consiglio è quello di iniziare a conoscere e ad assaggiare i vini della propria regione, utilizzando sempre i criteri descritti in precedenza per essere sicuri di bere un vino di qualità. Come si dice: assaggiando si impara!
Tenere presente ben in mente che i gusti sono soggettivi, è un ulteriore consiglio. Si può rimanere delusi assaggiando un vino che qualcun altro reputa buono e che, invece, non soddisfa le vostre aspettative.
Buona bevuta a tutti!
(di Stefano Girasante - del 2008-07-16) articolo visto 5305 volte
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