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VII CONVENTION DELLE IMPRESE

I principali interventi nell'evento annuale di Confindustria Abruzzo

PESCARA - Ora ripartiamo. É stato questo lo slogan adottato dalla Confindustria Abruzzo in occasione della VII Convention delle Imprese, che si è tenuta a Pescara lo scorso 19 novembre, presso l’Auditorium Flaiano. All’evento hanno partecipato relatori di primo piano che si sono confrontati con temi inerenti l’attuale congiuntura economica, ma anche il contenimento della spesa pubblica, le riforme per la crescita, le liberalizzazioni, il ruolo del Governo, delle imprese e della politica.
Dopo l’intervento introduttivo del Presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, alla tavola rotonda, che è stata moderata da Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale, hanno partecipato il Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, l’A.D. Medoilgas Italia S.p.A. Sergio Morandi, il Regional Manager di Unicredit Frederik Geertman, l’A.D. di Strada dei Parchi Cesare Ramadori e il Direttore Sviluppo Rete Terna Stefano Conti ed infine il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
Nel suo discorso introduttivo Mauro Angelucci, Presidente della Confindustria Abruzzo afferma:
"Abruzzo al 2020 è il tema di questa convention, perché il 2020 è l’appuntamento ultimo per segnare la crescita. Nel 2020, dobbiamo avere un Abruzzo globale, capace di attrarre investimenti" – dice Angelucci – "un Abruzzo certamente migliore, moderno, un Abruzzo Competitivo, pur nel rispetto dei valori, delle tradizioni e delle bellezze ambientali che lo contraddistinguono e lo esaltano, ad un habitat infrastrutturale e cult$urale favorevole ai cittadini ed alle imprese, a chi lavora, a chi vuole investire".
"Andando a fare un bilancio – afferma il presidente di Confindustria – scopriamo che la pressione fiscale, invece di essere ridotta, ha raggiunto livelli insostenibili, favorendo chiaramente l’evasione fiscale e danneggiando le imprese sane, in quanto non riescono più ad essere competitive.
Il credito, non riesce a perseguire quel ruolo sano che gli compete nell’accompagnare le imprese verso la crescita, sia in ambito regionale, sia in ambito nazionale, ed ancor più quando si parla di estero, le risposte a sostegno delle imprese spesso non arrivano, spesso risultano inadeguate.

La legge elettorale: già prima di andare al voto – e soprattutto dopo – era di tutti l’esigenza di rivedere il sistema elettorale, ma, ad oggi, non siamo scesi nemmeno ai nastri di partenza.
Sappiamo tutti – prosegue Angelucci – che con il più elevato debito pubblico, con una recessione del PIL così importante, con un tasso di sconto come quello di oggi gli istituti bancari applicano, con uno dei più elevati costi del lavoro, con una incontenibile disoccupazione giovanile, con una spesa pubblica in continua ascesa – senza controllo – l’essere in Europa è dura.
Dobbiamo ricostruire una classe dirigente e soprattutto un sistema politico che ripensi un ruolo per questo Paese e per questa Regione, fissando obiettivi, stabilendo priorità e regole nuove e diverse dal passato. La recente legge di stabilità licenziata dal Governo è assai lontana dal raggiungere questo obiettivo
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Quello che Confindustria Abruzzo chiede – dice il presidente durante il suo intervento – è la certezza che gli sprechi cessino, che gli enti inutili e fortemente indebitati vengano soppressi: non ce lì possiamo permettere. In Abruzzo, molto si sta facendo in questo senso, attraverso dei primi provvedimenti volti alla razionalizzazione del sistema degli enti regionali e soprattutto e di questo un particolare plauso va fatto al Presidente Chiodi attraverso il risanamento del bilancio regionale ed in particolare della spesa sanitaria. I consorzi industriali, le aziende acquedottistiche, le comunità montane e tutta un’altra selva di enti che non funzionano vanno chiusi”.
Rivolgendosi al Presidente Chiodi, Angelucci afferma:
“Quello che torniamo a chiedere è di dare segnali forti, grazie al risanamento dei conti della sanità, una riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini anche di pochi milioni di euro. É un messaggio vincente, pieno di fiducia per gli abruzzesi, un segnale che i sacrifici hanno sortito l’effetto voluto”.
In avvio di conclusione il presidente Angelucci, pone l’accento su tematiche interessanti quali le infrastrutture e la ricostruzione post – terremoto de l’Aquila.
“Tra qualche mese in questa Regione si andrà a votare, Confindustria Abruzzo, vuole che nel 2020 siano completati: un serio programma di infrastrutturazione, che passi attraverso le reali espressioni di quelle già esistenti, quali l’aeroporto, il porto, tutte le opere cosiddette dell’ultimo miglio, la rete informatica. Un forte richiamo, riguarda la ricostruzione de L’Aquila e del vasto comprensorio devastati dal sisma del 2009. Sono passati già quattro anni e troppo resta ancora da fare. É una questione su cui si deve fare una soluzione definitiva, finale. Una intera comunità civile ed economica è letteralmente in ginocchio, un capoluogo di Regione è oggi una città fantasma con situazioni di precarietà sociale non tollerabili. L’Abruzzo e l’Italia devono recuperare la chiarezza istituzionale, la certezza delle regole e la fiducia nelle istituzioni, nella giustizia e nella politica”.
Dopo un intervento introduttivo del Presidente di Confindustria Abruzzo, ha preso il via la tavola rotonda con gli ospiti presenti.
Il primo ad intervenire è stato il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che nel corso del dibattito ha dichiarato:
"L'elevata tassazione rappresenta una delle ragioni della scarsa competitività del nostro sistema Paese. Del resto, con una crisi profondamente strutturale come questa, ogni giorno che passa le nostre imprese perdono sempre più quote di mercato sullo scenario internazionale e le perdono proprio perchè non sono competitive a causa della forte tassazione, dei costi enegetici elevati e del mercato del lavoro rigido".
Chiodi, stimolato sulla questione tasse dalla relazione introduttiva del presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci, ha rivendicato i meriti della sua amministrazione ricordando come l'Abruzzo sia stata "l'unica regione in Italia ad aver ridotto del 30 per cento le addizionali regionali anche alle imprese oltre che ai cittadini. Così come siamo riusciti a ridurre il debito pubblico abruzzese del 25 per cento passando da 4 miliardi di euro a 3 miliardi. Inoltre, nel 2015, quando avremo finito di pagare le rate di mutuo collegate alle cartolarizzazioni della sanità, avremo a disposizione altre risorse importanti per rilanciare lo sviluppo".
Il presidente della Regione si è poi soffermato sui dati relativi alla disoccupazione che, per la prima volta, in Abruzzo, sono stati migliori di quelli registrati dalle vicine Marche.
"Il merito non è ascrivibile solo all'impegno della Giunta regionale - ha detto Chiodi - ma certamente alcune azioni condotte nell'ambito delle politiche attive del lavoro e di quelle industriali hanno avuto il loro peso. Ma ci siamo mossi anche per ridurre i costi della politica - ha aggiunto - abbiamo eliminato il cosiddetto listino, ridotto il numero di consiglieri regionali portandolo da 45 a 31 e siamo anche stati la prima o la seconda regione ad aver eliminato i vitalizi. Alcuni ritardi permangono ma intanto, in sanità, l'Abruzzo può essere annoverato tra le quattro Regioni in grado di assicurare l'equilibrio economico. Tutto ciò, ovviamente, non significa che l'opera di risanamento si sia conclusa. Anzi, la strada da percorrere è ancora lunga - ha proseguito - ma possiamo cominciare a lavorare per innalzare ulteriormente i livelli qualitativi. Una cosa è certa - ha concluso - se non avessimo avuto il Commissariamento, forse non saremmo riusciti a realizzare questo risanamento".
A seguire è stata la volta del Ministro allo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, che ha risposto ai quesiti posti nella tavola rotonda:
“ Sono in arrivo 225 milioni per colmare la parte nazionale dei fondi strutturali per le regioni di transizione. In Italia, da un mese, in questa nuova categoria del programma di fondi strutturali europei è stata inserita anche la Sardegna, insieme ad Abruzzo e Molise”.
Atteso il discorso del Presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, intervenuto a conclusione della Convention, Squinzi partendo dalla ricostruzione post – terremoto de l’Aquila, ha dichiarato che è da lì che deve prendere il via il percorso di crescita della regione “deve assolutamente far parte anche il completamento della ricostruzione post- terremoto soprattutto nel riavvio e nel consolidamento delle attività economiche. Necessario, imprimere una robusta accelerazione agli interventi di ricostruzione nel capoluogo, scrivendo la parola fine ai rimbalzi di responsabilità sulla carenza di risorse e sui tempi della ricostruzione”.
Rispondendo ad una battuta del Ministro Zanonato, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ha specificato:
“Non è vero, se non fossimo ottimisti non faremmo gli imprenditori, è realismo affermare che sono anni difficili, questo è un dato di fatto: dall’aprile 2008 abbiamo perso il 25 % di produzione. Ora notiamo indicatori timidi di crescita, ma l’emergenza non è terminata”.
Altro passaggio importante del discorso di Squinzi, riguarda gli interventi delineati dal Governo, secondo Squinzi
“vanno in larga parte nella direzione giusta, ma l’entità degli stanziamenti è assolutamente insufficiente a garantire un impatto forte sull’economia. Abbiamo la necessità di più coraggio su una serie di punti”.
Tra i punti su cui si è soffermato in conclusione il presidente vi sono
“la riduzione del cuneo fiscale, attraverso la riduzione delle aliquote contributive per la cassa assegni familiari e la cassa integrazione ordinaria, l’aumento graduale delle deduzioni forfettarie IRAP per i dipendenti a tempo indeterminato, l’estensione della deducibilità del costo del lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato e la riduzione dei premi versati all’INAIL, è il minimo se vogliamo costruire le premesse per la ripresa economica”.
(di Rita Consorte - del 2013-11-28) articolo visto 4727 volte
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