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PUTIN A TRIESTE

Accordi firmati, voci dalla strada, storia sconosciuta

Il 26 novembre nei bar, negli autobus, per la strada, a Trieste la gente parlava prevalentemente di Vladimir Putin, il vertice e Letta non hanno destato molta attenzione, forse perché da tantissimi anni il governo italiano si è quasi dimenticato della città. Dai commenti sentiti, anche giornalistici, ci si è resi conto che la Storia della Russia, Paese ricco di spiritualità, cultura e tradizioni, è davvero poco conosciuta.
L'occupazione sovietica, durata quasi settant'anni, ha distorto le opinioni delle persone. La Russia era, ed è ritornata ad essere, Terra di Monasteri, una Terra dove la spiritualità viene profondamente sentita. I governanti Rurik e Romanov avevano idee prevalentemente socialdemocratiche come quasi tutti i governanti dei Paesi del Nord.
In effetti, parecchie persone, soprattutto in Olanda, in Svezia, in Danimarca e nella stessa Russia, avendo già da tanti annni riscoperto la Storia vera di un Paese travolto da sanguinosi eventi, si chiedono come mai quell'opinione pubblica che considera i re danesi e svedesi così progressisti e vicini alla gente, Gustavo Adolfo di Svezia andava in bicicletta per le strade di Stoccoma e spesso sostava nel negozio del suo amico verduraio, ebbene, quell'opinione pubblica non riesce a capire le idee socialdemocratiche di Nicola II, l'ultimo diffamatissimo governante Romanov.
Uno degli ultimi Primi ministri russi fu Pyotr Stolypin, il ministro delle grandi riforme. Tutti i contadini russi divennero proprietari terrieri e con il suo buon governo la Russia entrò a far parte dei cinque Paesi più sviluppati al mondo. Nicola II fu il primo che propose il disarmo mondiale, l'ONU si è ispirata a tante delle sue idee, ma la gente ignora tutto ciò, oggigiorno non c'è più il desiderio di studiare, di approfondire certi argomenti, di accrescere la propria cultura e il proprio spirito critico, pertanto ciò che viene veicolato dai media, innanzi tutto idee e ideologie falsate, fa presa sulla gente.
A Trieste, il 26 novembre, la gente ha mosso parecchie critiche, accompagnate da insulti, a Putin e alla Russia, forse anche certi commenti giornalistici locali hanno contribuito a rendere la gente così rancorosa. Purtroppo i giornali locali hanno fatto un uso improprio del vocabolo “zar”, abbinandolo a “potere e opulenza”, si spera che in un prossimo futuro ci sia una maggior onestà di pensiero e il vocabolo “zar” venga abbinato a spiritualità e senso del dovere tipici dei Rurik e dei Romanov.
Ovviamente la denominazione “zar” è stata correlata a Putin …. . Bisognerebbe capire che perlomeno Putin è un buon patriota e ha posto fine a quella frammentazione della Russia, che i poteri economici desiderano così tanto.
Chissà perché quando viene a Trieste un certo signor Abramovich, con le sue lussuose navi, la gente e i media non muovono alcuna critica nei suoi confronti. Eppure Abramovich, come politico, ha molto da farsi perdonare dal popolo russo ed è una di quelle persone che contribuisce notevolmente a rovinare i valori dello Sport, già abbastanza soffocati. E chissà perché la gente non si rende conto che uno dei periodi più pericolosi per la Russia è stato quello in cui ha governato Yeltsin, anche lui è venuto a Trieste varie volte … del tutto indisturbato.
Ha destato una certa perplessità e tristezza una sorta di visibilio accompagnato da pettegolezzi vari in merito a questa visita. Quando Trieste era davvero una grande città cosmopolita erano abbastanza normali certi incontri ad alto livello, ora Trieste è abbandonata a se stessa, è quasi un villaggetto dove pettegolezzi, piccineria e la non accettazione di quello che oltrepassa determinati limiti, purtroppo fanno parte della vita quotidiana.
Particolarmente deludenti i dialoghi di varie ragazzine che cercavano di raggiungere l'albergo dov'era allogiato Putin. I messaggi televisivi sbagliati rovinano la gioventù. E' urgente l'educazione dei giovani alla moralità e al senso della realtà. Va detto che la piccineria, in una città dalle tradizioni cosmopolite, dimenticata dal governo italiano, rende difficile la vita e le relazioni interpersonali, è da segnalare una certa assistenza medica tipica delle città emarginate, c'è una maleducazione crescente dei medici nei confronti dei loro assistiti. Ed è logico che dove c'è una lontananza dal governo e da una determinata identità, vari poteri si approfittano di tale situazione.
Dopo queste riflessioni relative a Trieste, e alla giornata particolare vissuta dalla città, in un certo senso bruscamente risvegliata dalla visita di Putin, prendiamo in considerazione i lavori positivi del vertice italo-russo. Quasi 200 uomini, tra poliziotti e agenti dei servizi segreti russi, hannno protetto l'incolumità del Presidente Putin. Durante il vertice tra Italia e Russia 28 sono stati gli accordi firmati, 21 accordi commerciali e 7 intese bilaterali. 20 i ministri presenti. Letta ha affermato che c'è amicizia e voglia di cooperare assieme, Letta ha anche precisato che è stato riannodato il filo dei summit italo-russi, interrotti dal 2010. É previsto per il prossimo anno un altro incontro a Sochi. Letta ha evidenziato come il rapporto con la Russia possa creare posti di lavoro in settori strategici per l'Italia. Putin ha invitato l'Unione Europea ad astemersi da dichiarazioni drastiche sull'Ucraina. Ha affermato che la scelta dei Paesi con i quali sottoscrivere accordi è un diritto sovrano dell'Ucraina e va rispettato. Le intese commerciali riguardano soprattutto l'energia, l'Eni ha firmato due accordi con Rosneft, uno con Novatek e uno con il centro di innovazione di Skolkovo. Accordi anche tra Enel e Rosneft e tra Poste-Selex e Poste russe.
Letta auspica che ci siano delle collaborazioni anche nel settore metallurgico, aeronautico e nell'industria spaziale. Inoltre, Letta si augura che le piccole e medie imprese italiane abbiano un migliore accesso al mercato russo. Gli accordi intergovernativi, che sono stati sottoscritti, riguardano anche un corridoio verde doganale e un protocollo d'intesa tra la città di Venezia e il museo dell'Hermitage.
Ci sarà stretta collaborazione tra i due ministri degli Interni nella lotta alla criminalità e un memorandum d'intesa per la collaborazione nel settore sociale, lavorativo e sanitario. Collaborazione anche per quanto riguarda la tutela e il recupero dei beni culturali trafugati. Sia l'Italia sia la Russia hanno molti problemi in tal senso, i beni culturali trafugati in entrambi i Paesi sono troppi, bisogna porre rimedio. Durante il vertice c'è stata una manifestazione organizzata da Vladimir Luxuria a favore dei diritti dei gay.
La visita di Putin è iniziata con la rassegna d'onore nella bellissima Piazza dell'Unità d'Italia, piazza blindatissima, i triestini hanno sopportato con rassegnazione di non poter accedere alla loro piazza affacciata sul mare. La visita si è conclusa al Teatro Verdi, dove si è svolto il Business Forum Italia-Russsia. Letta ha ringraziato Putin per aver immediatamente accettato la proposta da lui formulata al fine di riprendere i lavori dei vertici che erano fermi dal 2010. Letta ha inoltre fatto riferimento ai 6 mesi del 2014, quando ci sarà la presidenza italiana dell'UE, in tale periodo verrà rafforzata ancor di più l'amicizia politica con la Russia. Putin ha evidenziato come l'Italia sia il quarto partner commerciale della Russia. Si è parlato anche degli scenari mondiali significativi e dello smaltimento delle armi chimiche.
Concludiamo questo articolo augurando un migliore futuro alla città di Trieste, sappiamo che i tempi in cui era una grande città, con il porto più importante dell'Austria-Ungheria sono lontani, ma il porto esiste ancora, perché è tutto fermo come nella fiaba della bella addormentata?
É una domanda che rivolgiamo all'Italia e soprattutto agli Italiani, i buoni governi nascono dove i popoli sono maturi. Possiamo citare la famosa frase di John F. Kennedy:”Non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro Paese” (20 gennaio 1961). Chiediamo pertanto agli Italiani di ricordare di più Trieste e tutta la sua difficilissima storia dagli anni quaranta in poi. Dalla comprensione nasce la solidarietà e l'unità nell'affrontare i problemi.
Foto di Vladimir Putin fonte Wikipedia
(di Daniela Asaro Romanoff - del 2013-12-09) articolo visto 5517 volte
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