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LA PSICOLOGIA SCOLASTICA: UNA RISORSA POCO UTILIZZATA, UNA RISPOSTA POSSIBILE.

La Scuola oggi tra innovazione e problemi, lo psicologo scolastico come risorsa aggiunta per promuovere lo sviluppo del Sistema e la prevenzione del disagio

Settembre, si riapre la scuola e di nuovo ci si trova davanti ai soliti problemi che ultimamente la caratterizzano e dove la cronaca riporta spesso i fatti più evidenti. La risposta che attualmente proviene dal Ministero della Pubblica Istruzione è quella di reintrodurre il vecchio voto in condotta. Ma può essere questa una soluzione adeguata? Cosa c’è dietro al disagio che i ragazzi manifestano? Quali sono le sue cause e come prevenirlo? La presenza di uno psicologo nelle scuole non potrebbe essere una strada alternativa per la prevenzione e la comprensione di queste problematiche?
ALCUNI DATI - Secondo le indagini portate avanti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), in collaborazione con gli Istituti Regionali per la Ricerca Educativa (I.R.R.E.), le problematiche scolastiche attualmente più rilevanti riguardano lo scarso impegno nello studio e la mancanza di attenzione durante le lezioni (3,5%), le difficoltà di relazione che spesso si riscontrano all’interno del corpo docente (3,3%), gli alunni con necessità didattiche particolari (3,15%), le difficoltà di tipo organizzativo provocate dalle continue innovazioni e riforme (3,03%) ed, infine, i comportamenti aggressivi e violenti manifestati degli alunni (3,01%).
La natura di questi disagi è legata sostanzialmente a fattori di tipo motivazionale, emotivo, relazionale e cognitivo, tutti elementi afferenti all’area di competenza della psicologia. Se, dunque, sono queste le cause, risulta ragionevole pensare che l’intervento sulle problematiche in questione dovrebbe essere affidato ad una figura specializzata quale quella dello psicologo scolastico. Purtroppo, invece, l’Italia è rimasta il solo paese europeo a non avere veri e propri psicologi tra i banchi di scuola. Da diversi anni, ormai, in Parlamento nascono varie proposte per la creazione di questa figura, ma nella realtà dei fatti, negli ultimi tre anni, solo due scuole su tre hanno ospitato l’intervento di uno psicologo.
PERCHÉ LO PSICOLOGO NELLA SCUOLA - I motivi che definiscono la necessità di introdurre la psicologia tra i banchi di scuola derivano dall’intenzione di prevenire o affrontare i problemi che questa istituzione soffre a partire dalle cause prime, senza illudersi che la soluzione possa arrivare soltanto dall’uso di sistemi repressivi come il “voto in condotta” che agisce unicamente come deterrente sul piano comportamentale, ignorando le possibilità di comprensione ed intervento sulle dinamiche generatrici delle diverse condotte problematiche.
La Scuola ama definirsi sempre più come istituzione pedagogicamente volta alla formazione globale dell’individuo e non solo alla sua preparazione didattica. Essa dichiara di essere preposta a favorire lo sviluppo generale dell’alunno come persona intera, promuovendone il processo di maturazione nella sua complessità. Allora se le finalità scolastiche non si limitano alla sola educazione dello studente, ma vogliono arrivare a facilitare lo sviluppo della personalità del singolo, bisogna fare in modo che a scuola ci si occupi professionalmente non solo dell’aspetto didattico in senso stretto, ma si dedichi uno spazio adeguato anche alla formazione psicologica dei giovani sul piano emotivo, cognitivo e socio-relazionale.
Lo psicologo dovrebbe, quindi, essere impiegato come figura stabile nell’organico scolastico per esercitare il ruolo di facilitatore nella creazione di un clima sereno e adeguato allo sviluppo di dinamiche positive. Egli dovrebbe acquisire il compito di co-progettare l’organizzazione didattica al fine di renderla funzionale e condivisa tra i vari attori coinvolti nel processo formativo: insegnanti, alunni e genitori. A questo professionista dovrebbe, infine, delegarsi la responsabilità dei processi di promozione del benessere, di prevenzione e di intervento sul disagio nel contesto scolastico.
Sulla base di quanto appena esposto, ci si augura che il mondo della scuola, anche quì in Italia, possa pian piano permearsi dell’idea che il sistema formativo, impegnato a gestire le difficili dinamiche dell’età dello sviluppo, trarrebbe utili vantaggi dall’acquisizione tra le sue risorse dello specialista in psicologia scolastica.
Considerando che la Scuola è l’anima formativa di intere generazioni e che il passaggio di ciascun individuo al suo interno è una tappa imprescindibile, ci si augura che queste riflessioni possano permettere l’avvio di un processo di sensibilizzazione a queste tematiche. L’auspicio, in conclusione, è quello che anche per mezzo della psicologia si arrivi a costruire un sistema educativo nuovo che risponda ancora più efficientemente a tutti i bisogni che oggi vengono espressi dai ragazzi, futuri cittadini attivi di questo Paese.

(di Federica D'Agostino e Monica Abbonizio - Psicologhe - del 2008-10-06) articolo visto 6937 volte
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