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Annalisa Andreoli

LA VOCE CHE INCANTA ... ANNALISA ANDREOLI

La cantante aquilana ha ottenuto ottimi riscontri con il suo primo singolo inedito “Consumata”

Quando si entra in un locale e si ha il piacere di scoprire una voce incantevole ed ammaliante: non succede spesso, ma se accade è il classico “colpo di fulmine artistico”. Ho conosciuto in questo modo Annalisa Andreoli: un concerto acustico in un noto locale di Avezzano, accompagnata dal bravissimo chitarrista Giorgio Tancredi. Cover, ma anche brani suoi per due ore di classe ed eleganza.

Cantautrice aquilana, Annalisa Andreoli ha raggiunto già importanti traguardi nella sua carriera: scelta come cantante solista dal Maestro Leonardo De Amicis per la “Giornata Mondiale della Gioventù” in occasione del Giubileo, vincitrice di importanti manifestazioni quali il Festival di Avezzano ed il Festival d’Abruzzo, ha frequentato l’Accademia della Musica di L’Aquila ed è stata selezionata dalla stessa esibendosi così con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese nel tour “I Colori della Musica” durante il quale ha duettato anche con Grazia Di Michele.

Ha partecipato a vari stage tenuti da importanti nomi del panorama musicale italiano quali Tony Bungaro, Nicky Nicolai e Stefano Di Battista. Da aquilana ha avuto la grande soddisfazione di essere scelta tra le Voci Ufficiali dell’Inno dell’Aquila Rugby. Dalla sua anche l’apertura del concerto di Eugenio Finardi in occasione della Perdonanza a L’Aquila, ma soprattutto il premio di “Area Sanremo”con un suo brano nel 2012 e la finale conquistata sempre ad Area Sanremo nel 2013 con l’inserimento nella Compilation Ufficiale dell’evento.

Dall’esperienza Sanremese nasce la collaborazione con il Produttore Carlo Avarello dell’Isola degli Artisti (etichetta ben nota per aver portato al successo Simona Molinari). Recente è la pubblicazione del suo primo brano inedito “Consumata” all’interno della Compilation “Area Sanremo” disponibile in download sull’ iTunes Store, su Spotify e sulle altre piattaforme digitali.

Questa la nostra intervista con un’artista di cui sentiremo molto parlare ….

Come nasce la tua passione per la musica?

R - Dico sempre che è nata con me perché è parte di me da sempre. Ho iniziato a cantare a circa 8 anni, studiando canto nella mia città. É poi diventato per me un vero e proprio lavoro intorno ai 15 anni. Più recente invece il passaggio da cantante a cantautrice. Di sicuro questa mia passione ha radici lontane.

Hai partecipato a concorsi ed eventi importanti: quanto è utile per una giovane artista prendere parte a manifestazioni del genere?

R - Moltissimo, perché ognuna delle cose che ho fatto mi ha permesso di sviluppare esperienza e di affinare le mie capacità, per fare un esempio anche il controllo delle emozioni quando si è agli inizi va allenato e per me ogni occasione è stata molto costruttiva. Spesso sento persone diffidare dei concorsi, ma credo che l’importante, almeno quando si è giovani artisti, non sia vincere bensì confrontarsi con gli altri e misurarsi con i propri limiti: si deve saper prendere il buono anche dalle esperienze fallimentari.

Fra le tappe importanti della tua giovane carriera anche l’Inno dell’Aquila Rugby: conosciamo tutti la tradizione che il capoluogo abruzzese ha in questo sport, dunque per te sicuramente una grandissima soddisfazione …

R - Certamente! È stata una meravigliosa collaborazione quella con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, è un privilegio ed un onore poter cantare avendo con sé un così straordinario organico di musicisti. Il video della canzone è stato girato proprio insieme alla squadra quindi, da tifosa e da aquilana, è stato emozionante e una grande soddisfazione personale poter dare questo mio apporto all’Aquila Rugby.

Hai un modello a cui ti ispiri nel cantare?

R - Più che uno solo direi una decina almeno. Sin da piccola ho ascoltato tanta musica, il mio orecchio si è formato ascoltando tanti generi diversi e ciò che sono oggi è il risultato di tutto questo. Negli ultimi anni mi ha appassionato molto il grunge, con le sue voci graffiate, vere, emozionanti, e poi il soul da sempre. Sento mio quel modo di cantare e trasferire emozioni.

In che veste ti senti più a tuo agio musicalmente? In acustico o con una band?

R - Nel live acustico la dimensione intimista che scaturisce dall’essere accompagnati da pochi suoni permette di far ascoltare ogni tuo singolo respiro alla gente che hai di fronte, è più facile trovare feeling esibendosi in duo, chitarra e voce, come spesso faccio. Con un semplice sguardo ci si può capire e si può decidere di fare variazioni su un brano, questo mi permette di fare quello che sento e di cantare in cento concerti una canzone facendola in cento modi diversi. Quando poi canto i miei pezzi inediti l’emozione è ancora più forte perché mi trovo a sperimentare la reazione che ha il pubblico su qualcosa che ho scritto io.

Area Sanremo è stata una tappa fondamentale per te: per un’artista può essere un trampolino di lancio?

R - Può esserlo nel senso che ti da la possibilità di arrivare sul Palco dell’Ariston. Grandissima quindi la mia soddisfazione: se poi fossi entrata a Sanremo Giovani sarebbe stato un ottimo punto di partenza. È stata una grande soddisfazione per me poter proporre per due anni consecutivi brani che ho scritto io, e vedere quei brani arrivare in finale. Ogni anno gli iscritti sono centinaia, ma il podio è riservato solo a 10 artisti. Ma non sarei mai arrivata a questi risultati se non fosse stato per il mio gruppo di lavoro, per questo ci tengo molto a ringraziare la mia etichetta, L’Isola degli Artisti ed il mio Produttore Carlo Avarello. Nei ringraziamenti non mancano mai anche Area Sanremo e la APM Progetto Musica che hanno inserito il mio brano “Consumata” proprio nella “Compilation Ufficiale di Area Sanremo” e che trovate sull’iTunes Store. Senza qualcuno che creda in te, anche con grandi sacrifici o qualità spesso si ottiene poco, serve una buona squadra per ottenere risultati ed arrivare sempre più in alto.

“Consumata” ti sta regalando belle soddisfazioni …

R - È il primo inedito che propongo al grande pubblico. L’ho scritto qualche anno fa’, è legato ad un periodo molto intenso della mia vita. Portandolo all’ascolto degli altri diciamo che ho iniziato a capire quanto e se riuscivo a trasmettere le mie emozioni più profonde anche alle persone. Il brano è stato premiato da Area Sanremo lo scorso anno, quindi certamente mi ha regalato una enorme soddisfazione. Questa canzone è come un mio figlio adorato, mi meraviglia sempre quando qualcuno l’ascolta e si commuove: questo è il vero potere che c’è dentro la musica.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

R - Ho un bel gruppo di lavoro alle spalle: un’etichetta molto seria, Carlo Avarello si adopera molto per i suoi artisti: per lui non siamo un prodotto, siamo figli, fratelli, amici. Lo stimo molto. In questo periodo in particolare sto scrivendo, cercando di produrre nuove idee e nuovi brani fra i quali sceglieremo quale presentare al prossimo Area Sanremo, sperando che questa volta sia la volta giusta, che sia la “mia” volta! Sto pensando di partecipare a dei Festival, come il Premio Lunezia, che cura molto il valore musical-letterario degli inediti. Ho tantissima voglia di fare e metterò il massimo impegno in tutti i miei progetti.
(di Piero Vittoria - del 2014-07-15) articolo visto 8641 volte

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