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INTERVISTA-CONVERSAZIONE CON IL DOTT. ALFREDO SCALA (SECONDA PARTE)

Autodromi, Storia dei motori, Scienza e Filosofia con il direttore deli autodromi di Vallelunga e Monza

Com'è nata la sua passione per l'automobilismo?

Da piccolino sono sempre stato appassionato di auto in generale, poi ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare nell'ambiente automobilistico a Vallelunga. Tutto è andato abbastanza bene, Vallelunga è cresciuta e io ho avuto l'opportunità di ampliare le mie conoscenze nel mondo dell' automobilismo sportivo, ora anche ai massimi livelli. Se fossi rimasto all'Autodromo di Vallelunga, non avrei potuto vivere a contatto con gare importanti come la F.1, ad esempio.

Sperando che l'automobilismo sportivo possa aiutare la gente a pensare, a studiare, ad approfondire tanti argomenti, cerchiamo di offrire degli spunti utili, soprattutto ai giovani, anche con questa intervista? É d'accordo?

Sì, certamente.

Il 1863 è un anno importante per la storia dell'automobilismo. Nel mese di settembre di quell'anno, il belga Etienne Lenoir presenta a Parigi una vettura con un motore da 1,5 barili, alimentato a idrocarburo liquido. Raggiungeva i 6 Km/h, ma dobbiamo mettere bene in evidenza che il primo motore a quattro tempi fu scoperto da un insegnante di Fisica di Pietrasanta, Padre Eugenio Barsanti, aiutato da un ingegnere di Lucca, Felice Matteucci. Il 5 giugno 1853 Barsanti e Matteucci depositarono un documento, con la descrizione dell'invenzione, all'Accademia dei Georgofili di Firenze. Come mai è così diffusa l'opinione che siano stati Nikolaus Otto e Karl Benz gli inventori del primo motore a scoppio? Forse noi italiani siamo troppo esterofili?

Domanda molto difficile. Faccio fatica a darLe una spiegazione tecnica. Purtroppo per motivi culturali e storici siamo portati assai spesso ad esaltare quello che fanno altri rispetto alle nostre esperienze positive.

Andando ancora più in là nel tempo, addirittura nel XIII secolo, incontriamo il frate francescano Roger Bacon. (Ilchester 1214 – Oxford 1294). Bacon riuscì a comprendere che l'uomo avrebbe potuto costruire dei carri ai quali sarebbe stata impressa un'incredibile velocità senza l'aiuto di nessun animale. Bacon è stato uno dei maggiori pensatori del suo tempo, filosofo e scienziato. Mai la filosofia deve essere disgiunta dalla ricerca scientifica, affinché ci siano scoperte utili all'Umanità. Dal pensiero filosofico di Bacon all'automobile, ecco perché ho scritto “Formula Uno e Filosofia”.

Per quanto possa essere interessante e appassionante, il calcio, può renderci più riflessivi e colti? Soprattutto il calcio attuale così materialista … ? Io sono una persona che ama il calcio, sono stata calciatrice, allenatrice, ma il calcio commerciale e materialista non mi piace.

Tutti gli sport, se fatti in maniera sana, sono un valore aggiunto per il senso civico e il rispetto delle regole, qualsiasi sport. Certamente gli sport automobilistici, motoristici in genere, sono sport più complessi, perché necessitano di macchine evolute, preparate e quant'altro, quindi, oltreall'elemento performance del pilota, c'è bisogno di una preparazione tecnica.

Dopo il calcio, analizziamo un po' la Scuola … . Tante riforme scolastiche sono in progetto. Si ha comunque l'impressione che ci sia l'intenzione di togliere alla Scuola il suo compito di accrescere la cultura degli studenti. Ricordiamo che Barsanti scoprì la possibilità di trasformare uno scoppio (infiammando del gas) in forza meccanica, durante un esperimento nel laboratorio di Fisica del Collegio San Michele di Volterra. Possiamo far presente a ministri e dirigenti scolastici che i laboratori hanno una fondamentale importanza per la formazione scientifica degli studenti? Che ricordo Lei ha dei suoi insegnanti di materie scientifiche e dei laboratori della sua scuola?

Io ho frequentato il Liceo Scientifico a Forlì, c'erano dei laboratori di ottimo livello. Ho avuto un'esperienza formativa molto positiva da questo punto di vista, importante per la mia vita. Rispetto ai laboratori di alcuni miei amici, che frequentavanoaltre Scuole, i nostri erano molto più evoluti.

Quali esperimenti ricorda in modo particolare?

Francamente faccio un po' fatica a ricordare, perché sono passati molti anni, comunque ricordo soprattutto gli esperimenti che facevamo con l'assistente tecnico del laboratorio di Chimica.

Nel 1951 nasce l'Autodromo di Vallelunga, prima lì c'era un Ippodromo. Nel 1957 fu realizzata la pista in asfalto, la progettò il pilota e ingegnere Piero Taruffi, al quale è intitolato l'Autodromo. Nel 2004 la pista ha avuto l'omologazione FIA e iniziò ad ospitare i test di alcuni Team di Formula Uno: Toyota, Williams, Ferrari, ecc.. Avrà sicuramente conosciuto Frank Williams, non Le sembra che sia un po' l'ultimo dei Mohicani? In una Formula Uno abbastanza priva di un'identità automobilistica, Williams è un ingegnere che continua a rappresentare una vettura inizialmente progettata da lui, potremmo citare anche Ron Dennis.

Conobbi Frank Williams presso la sede del suo Team in Inghilterra. Certamente è un personaggio mitico per chi ama questo sport e rappresenta probabilmente l'ultimo dei costruttori nati dalla pura passione. Mi permetto di dire che ho la fortuna di essere amico di Gian Carlo Minardi, che a mio avviso, ancor più del signor Williams, è sempre stato un personaggio unico. Minardi rappresenta l'eccellenza della passione, senza aver mai potuto raggiungere risultati di rilievo. Il Team di Frank Williams ha invece ottenuto tante vittorie importanti. Può essere sembrato quasi anacronistico Minardi, invece era ed è semplicemente meraviglioso.

Forse non molti sanno che all'interno dell'area dell'Autodromo di Vallelunga c'è un sito archeologico:”La Strada romana”. Credo che nessun Autodromo al mondo possa abbinare le corse automobilistiche a reperti archeologici di tale valore. Non andrebbe pubblicizzato e valorizzato un po' di più un tale binomio:”Autodromo e Strada romana”?

Si, ha perfettamente ragione. In Italia noi siamo un po' viziati, abbiamo tante bellezze artistiche e archeologiche, ma non le valorizziamo come si dovrebbe. Ad un Italiano può far effetto vedere “La Strada romana” vicino alla pista di un Autodromo, mai si penserebbe di trovare un sito archeologico in un complesso sportivo, però in un certo senso passa in secondo piano, perché dappertutto in Italia abbiamo grandi bellezze e opere straordinarie. L'effetto che ha sugli stranieri è incredibile, rimangono a bocca aperta quando vedono “La Strada romana” all'interno dell'Autodromo.

La storia dell'Autodromo di Monza ci sorprende. Si iniziò a costruirlo il 15 maggio 1922 ed in soli tre mesi l'opera fu completata.Come mai tanta passione automobilistica nell'Italia di quell'epoca?

Il primo impianto sportivo al mondo fu inaugurato in Gran Bretagna a Brooklands nel 1907. Nel 1909 fu costruito il circuito di Indianapolis negli Stati Uniti, nel 1922 Monza ebbe il suo Autodromo. Se si vuole si può … .

L'Italia, come ha detto Lei, magari lo si ricorda poco, ha partecipato attivamente alla scoperta del motore a scoppio e a tutta una serie di evoluzioni industriali e progettistiche, fatte da brillanti ingegneri. La passione per i motori, nei primi anni del XX secolo, era una passione profonda per gli Italiani, faceva parte della tradizione italiana.

Le corse storiche, le più famose al mondo, sono state italiane: la 1000 Miglia, la Targa Florio, e tutte le gare che si sono svolte a Monza sull'anello dell'alta velocità, la 1000 Km e quant'altro. Abbiamo avuto un secolo denso di valori sportivi e tradizioni motoristiche, ricordiamo Ferrari, Alfa Romeo e Maserati. Non dobbiamo dimenticare il motociclismo. C'è una una grande tradizione motociclistica. Dovremmo dare maggior visibilità a ciò che facciamo, ma, come dice Lei, noi non siamo bravi a pubblicizzare ciò che realizziamo.

In qualità di dirigente nel settore dell'Automobilismo sportivo, Lei avrà avuto l'occasione di incontrare vari piloti. Chi l'ha colpita di più per le sue qualità tecniche, e soprattutto per le qualità umane? Che ricordo ha di Ayrton Senna?

Purtroppo non ho mai conosciuto personalmente Ayrton Senna. Per me è un mito, e anch'io, come Lei quando ha parlato di Frank Williams, adopero con grande parsimonia questo vocabolo.

Io ho avuto la fortuna di conoscere Alboreto, De Cesaris, Emmanuele Pirro, che è un mio caro amico, è un bravo commentatore e un bravo commissario di gara, Pirro è straordinario in tutto quello che fa. Ha vinto cinque Le Mans, è davvero un ottimo pilota. Conosco benissimo anche Giancarlo Fisichella, altro ragazzo romano straordinario. Pertanto ci sono delle qualità umane nell'ambiente delle corse automobilistiche.

Assolutamente sì! Poi io li ho incontrati anche al di fuori del mondo delle corse e posso affermare che certi piloti sono straordinari anche dal punto di vista umano. Ivan Capelli è un bravissimo ragazzo, Giovanardi e tanti altri. Hanno saputo rimanere normali, pur essendo stati sempre sotto i riflettori.

Senna trasmetteva una profondità infinita. Io ho amici che lo hanno conosciuto e mi hanno detto che era eccezionale sotto tutti i punti di vista.

Io avevo questa impressione, se fosse vissuto, sarebbe diventato un religioso, la sua fede era molto profonda, andava in cerca di ciò che è essenza, questa ricerca era assolutamente necessaria per lui, forse perché si rendeva conto di essere circondato da un materialismo esasperato.

La figura di Ecclestone può essere discutibile, ma ha un grande entusiasmo per gli sport motoristici, è uno che ancora lavora nella sua officina, è un appassionato. Lei lo conosce?

Io non l'ho mai conosciuto personalmente. Il mio predecessore a Vallelunga, l'ingegnere De Luca e altri miei amici lo hanno incontrato, mi hanno detto che è un uomo straordinario.

Se una persona è così piena di entusiasmo, non è solo un arido manager attaccato al denaro. Si ha un po' paura di chi potrebbe subentrare a lui, chi verrà … ? Un industriale dei biscotti, delle caramelle, della cioccolata? … La cioccolata è buona, ma … speriamo bene. La ringrazio molto per questa intervista.

Grazie a Lei.

LEGGI: INTERVISTA-CONVERSAZIONE CON IL DOTT. ALFREDO SCALA (PRIMA PARTE)
(di Daniela Asaro Romanoff - del 2014-08-01) articolo visto 5847 volte

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