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Jean Paul Gaultier

IL SABBAH NOIR DI JEAN PAUL GAULTIER

Jean Paul Gaultier sceglie il gotico per la sua Haute Couture

Sfila a Parigi l’Haute Couture firmata Jean Paul Gaultier. In passerella una parata crepuscolare di bad girls fascinose per interpretare uno spettacolo couture straordinario ammantato di nero e sangue.

L’Enfant terrible della moda francese non rinuncia mai a rivoluzionare il concetto perbenista intrinseco nelle creazioni d’alta moda. Al bon ton preferisce citazioni dark a partire dal nome dei suoi abiti: Morticia. Malefique. La pistolera. Cruelle diablesse. Kill Bill o Mommy Dearest. Sono solo alcuni dei nomi evocativi con cui il designer ha voluto battezzare i 50 look d’alta moda di Gaultier Paris. In totale novantacinque pezzi couture che hanno richiesto migliaia di ore di lavoro per le premieres dell’atelier di rue Saint Martin.

Regina della notte (con spiccata silhouette anni ’80), un po’ Dracula un po’ Grimilde: è il personaggio dell’haute couture autunno-inverno 2014.15, ironicamente vampiresca e inquietante. Del resto, il programma del defilé rende omaggio proprio alla letteratura e al cinema gotico noir, parafrasandone ironicamente i titoli.

Una processione in nero dunque incede funerea. Maniche svettanti ricavate da millefoglie di voile, gorgiere che serrano il volto, smoking di seta e capo coperto, tacchi killer e gessati foderati di catene, pelliccia strappata e volti vampireschi, fintanto che gli ululati in lontananza cedono il passo a Marylin Manson che sussurra “Sweet dreams”.

E poi cappucci di tulle notte, reti che ingabbiano le cappe, guanti di pelle dark con unghie surreali di cristalli insanguinati come le strisce di Swarovski che colano dalle chiome demoniache.

Tra cascate di drappeggi e cuciture di metallo effetto punti di sutura, compaiono le colate di oro, i broccati imperiali o i bikini da templare: fasce di cristalli coprono il minimo indispensabile sotto una vestaglia-kimono di tulle noir.

Il nero, l’oro e il rosso sangue diventano i colori dominanti. La donna di Jean Paul Gaultier è una vera principessa dark, capace di passare da un tailleur maschile total black a un abito voluminoso di broccato, da un tubino nero accompagnato da lunghi guanti di pelle a una tunica da sera interamente ricoperta di cristalli. Ed è una donna che sceglie la trasparenza sensuale, i volumi importanti, i tessuti preziosi e l’eterno gioco di ruoli tra maschile e femminile. Il suo creatore l’ha definita “un elegante vampiro in tuta da jogging di lusso”.

Fino al gran finale: Concita Wurst (alias Thomas Neuwirth) vincitore dell'Eurofestival, chiude con barba perfettamente sagomata, ciglia finte e abito ricamato in tessuto broccato nei colori oro brillante e nero. A contrasto, dopo tante vampiresse, una angelica sposa bionda in candido tubino di maglia a coste inglesi e ali di chiffon.

La sua inconfondibile attitudine a sorprendere attraversa da quaranta anni l’Alta Moda. Si dice «stile Gaultier» e ci si ritrova coinvolti nell’eterno fascino degli opposti, nella fusione di culture, nello scambio di ruoli e nella sovrapposizione dei generi.

E quella passerella dove sfilano tutte le donne e gli uomini del mondo – tra lingerie elegantemente esibite, gonnellone da matrioska, giacche europee – parla con chiarezza il linguaggio della diversità, che unisce tutti sotto la stessa dichiarazione di forza e si rivela in uno stile unico e visionario, spettacolare e fantastico, qual è quello di Gaultier.

Credits: © Courtesy of Karla Otto @ karlaotto.com
(di Rosalba Radica - del 2014-08-23) articolo visto 6473 volte

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