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Helena Rubistein

HELENA RUBISTEIN: BEAUTY IS POWER

Bellezza è potere, l'eredità di madame Rubinstein in mostra a NY

Non esistono donne brutte, solo donne pigre”. È con questa idea che Helena Rubinstein creò il suo impero della bellezza che la fece diventare una delle donne più ricche del mondo.

Dalle umili origini di una cittadina polacca ad un impero di cosmetici che ha fatto di lei un’icona globale dell'imprenditoria al femminile. “Helena Rubinstein: Beauty is Power”, in mostra al Jewish Museum di New York fino al 22 marzo 2015, per la prima volta esplora le idee, le innovazioni e l'influenza della leggendaria Madame morta nel 1965 a 92 anni.

Con un impero di cosmetici esteso in quattro continenti, la Rubinstein di fatto è stata la prima donna d'affari “self made” oltre ad essere una delle prime mecenate dell'arte moderna europea, americana ed in particolare africana.

Con oltre 200 oggetti, la mostra non solo esplora come la famosa “Madame” abbia valicato i confini tra commercio, arte, moda, bellezza e design, ma presenta anche una serie di opere d'arte della sua impressionante e variegata collezione che comprende capolavori di Picasso, Frida Kahlo, Joan Miró, Henri Matisse, Elie Nadelman.

Senza eguali anche una collezione di 30 oggetti di arte africana e oceanica. Alcune opere vengono esposte per la prima volta negli Stati Uniti come una serie di trenta ritratti che Picasso fece della Rubinstein e che ritraggono Madame in diversi modi e atteggiamenti mettendone in evidenza i diversi aspetti della sua personalità.

Una figura chiave nello sviluppo del gusto moderno e di stile. “Helena Rubinstein: Beauty is Power” traccia il percorso di questa straordinaria precoce femminista e visionaria mecenate.

Non si può dare un valore a questa collezione - ha detto Mason Klein, curatore della mostra - perché è talmente vasta da essere incalcolabile ma penso che la sua eredità oggi è che le donne dovrebbero cercare la loro propria identità e personalità in se stesse. É questo ciò che le porterà alla loro bellezza senza adeguarsi necessariamente ad uno stile”.

Il titolo della mostra prende spunto da uno dei primi slogan che la Rubinstein usò per promuovere i suoi cosmetici. La campagna “Beauty is Power” comparì per la prima volta su un giornale australiano nel 1904. All'epoca fu considerata una frase audace poiché l'uso del trucco e dei cosmetici in generale era associato alle prostitute o alle attrici. Da paladina dell'indipendenza femminile qual era, la Rubinstein al contrario respinse pienamente il concetto e iniziò a produrre e a commercializzare i modi in cui le donne potevano trasformare se stesse.

La Rubinstein mise in discussione il mito della bellezza e del gusto come innati o come qualcosa di appannaggio esclusivo delle classi più ricche e incoraggiò le donne ad autodefinirsi come individui in grado di esprimere la loro personalità. Un'idea che ha aperto la strada al potere per le donne.

Incarnazione di questo concetto furono anche i suoi saloni di bellezza, esclusivi e glamour, non solo dei luoghi dove andare a farsi un'acconciatura o un massaggio, bensì soprattutto luoghi di esposizione modernista dove scambiarsi idee riformiste ed imparare a migliorare se stesse anche dal punto di vista del gusto.

Oltre ad essere fiera dei suoi successi di donna d’affari, Helena Rubinstein era un’appassionata collezionista d’arte e investì la sua fortuna nell’acquisto di opere d’arte moderna. Molte di queste, tra cui i suoi ritratti resi da artisti come Man Ray, Marie Laurencin e Andy Warhol sono esposte nella mostra. Oltre ciò finanziò istituzioni nel campo della salute e della ricerca medica con l’Helena Rubinstein Foundation e dell’arte fondando l’Helena Rubinstein Pavilion of Contemporary Art a Tel Aviv ed istituendo una borsa di studio in arte che porta il suo nome. La cosmesi moderna deve a lei moltissimo per essere stata la prima a trattare i problemi della pelle e ad introdurre l’idea della pseudo-scienza nelle strategie di marketing.

La sua personalità forte, dinamica e per molti aspetti visionaria è stata meritatamente trattata nel lungometraggio di Carol Ann Grossman e Arnie Reisman intitolato “The Powder and the Glory”.

Helena Rubinstein: Beauty Is Power” runs through March 22 at the Jewish Museum, 1109 Fifth Avenue, at 92nd Street; 212-423-3200, New York.

Credits: © Courtesy of The Jewish Museum @ thejewishmuseum.org
(di Rosalba Radica - del 2014-11-15) articolo visto 5213 volte

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