ALEXANDER MCQUEEN THE SPIRIT OF THE ROSE
#PFW AW15: Alexander McQueen e il lato dark del romanticismo
Sarah Burton, direttrice creativa di Alexander McQueen, intitola la collezione “The Spirit of the Rose” che sarebbe certo piaciuta al suo fondatore. Partendo dall’intensa delicatezza della Regina dei fiori la associa alla forma femminile decostruendola e svelandone il lato romantico e dark.
La silhouette cresce in modo organico e tridimensionale, così come la vita del fiore simbolo di forza e fragilità sfiorisce altrettanto rapidamente di quanto sboccia. La bellezza dell’imperfezione e la natura impermanente della realtà ispirano la designer che crea una sfilata suggestiva e poetica, attraversata da un senso di caduca malinconia. Complice la scelta della location, la Conciergerie, prigione famosa che ospitò Maria Antonietta nei suoi ultimi giorni.
Il decadimento diventa un altro modo di percepire il bello. È il tormento, il motore della nuova collezione che parte sì dalla rosa, ma si declina in costruzioni di tessuto vaporose degli abiti corti che sembrano sbocciare, nei movimenti ondulati delle plissettature chirurgiche, nelle trame dei ricami che avvolgono le silhouette come un roseto, negli sbuffi delle maniche degli abiti dai tessuti stampati o nella palette rigorosa – che si concede tinte di rosa, di rosso e di avorio, oltre al classico nero – ma finisce per raccontare il ciclo della vita e quindi della bellezza, del fiore simbolo della femminilità.
I vestiti rispecchiano appieno le linee più essenziali del gotico romantico, infiammate di struggimento: gli abiti di Alexander McQueen per l'autunno-inverno 2015 sono composti da collari dai colletti alti e rigidi, rouches e tessuti che sembrano uscire dalle pesanti e decoratissime stoffe d’epoca vittoriana.
Nel gioco dei paralleli temporali a questa versione d'epoca Sarah Burton propone degli abiti dai corpetti trasparenti e alcuni capi dalle forme leggiadre e quasi eteree.
Insieme al nero ci sono il rosa e il rosso, i colori emblema del fiore dei fiori, la rosa appunto. Appare nella trama dei trench e delle giacche, si rivela impressa, nero su nero, sul tailleur pantaloni in pelle, lentamente sboccia e si fa disegno grafico più accentuato, diventa rilievo sul vestito cipria, sboccia rigogliosa in un bouquet cremisi sull'abito rosso.
Mentre sulla passerella Sarah Burton prende definitivamente il testimone della casa di moda per la quale è direttrice creativa e stilista dal 2010, il marchio Alexander McQueen è presente con una sua mostra a Londra, al Victoria and Albert Museum, dal titolo “Savage Beauty” che celebra il talento controverso di McQueen, morto prematuramente all'età di 40 anni. Circostanza che ha certamente spinto la Burton lungo un percorso più nostalgico.
Assistere ad una sfilata di Alexander McQueen ha un che di magico e di mistico insieme. Non si tratta di vestiti, ma c’è tutto un contorno di energia, emotività, forza e malinconia, che da solo è sufficiente a trascinare con forza in un mondo altro, quello onirico di Lee McQueen.
Sta tutta qui la magia – oltre che nella perfezione delle sue creazioni – iniziata dal designer ed attuata con incredibile logicità dal suo braccio destro Sarah Burton: nel regalare collezioni in grado di andare oltre, di offrire non un capo ma un bagaglio di emozioni da indossare per essere parte di quel mondo sussurrato, dove tutto è possibile.
Credits: © Courtesy of ALEXANDER McQUEEN Press Office
(di Rosalba Radica - del 2015-04-13)
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