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ADDIO AD HAIDER, IL "RABDOMANTE" DELLA POLITICA

nessuno come lui ha saputo captare gli umori del popolo austriaco

Jorg Haider non è stato un politico qualunque in vita. Forse per questo la sua morte non è stata “normale”. Quando l'11 ottobre scorso la sua Volkswagen Phaeton è uscita di strada a 142 Km/h nei presi di Lambichl in Carinzia, finendo la sua folle corsa contro un pilone di cemento, si è scritta l'ultima pagina di un uomo che per più di vent'anni ha diviso l'Austria e l'Europa.
GLI INIZI - Haider, il cui padre era stato funzionario del Terzo Reich, si affaccia sulla scena politica da giovanissimo entrando nelle file del FPO ( Partito della Libertà Austriaco), dove divenne prima divenne segretario, poi presidente della sezione carinziana e poi, dal 1986 al 2000, segretario nazionale. Il nome di Jorg Haider è indissolubilmente legato a quello della regione della Carinzia, di cui fu governatore per due volte. La prima volta, nel 1989, fu costretto alle dimissioni dopo due anni per aver elogiato la “giusta politica di occupazione del terzo Reich”. Nel 1999 divenne per la seconda volta governatore della Carinzia e contemporaneamente il suo partito ottenne oltre il 30% di voti alle elezioni politiche. L'FPO iniziò dunque una collaborazione e l'OVP ( Partito Popolare Austriaco). Haider divenne uno spauracchio per l'Europa.
LA SUA ASCESA - Le sue idee nazionaliste e xenofobe hanno creato non pochi problemi a livello di relazioni con gli altri paesi .L’ombra di un ritorno di un’Austria nazista ha alleggiato per tre anni, fino al 2002, quando il FPO , ritirò la fiducia al governo. Le elezioni politiche che seguirono videro la caduta di consensi da parte del FPO e il ritiro dalla scena politica di Haider. L’esilio durò due anni perchè nel 2004 tornò e rivinse le elezioni regionali per la terza volta: la Carinzia divenne ancora una volta il suo governatorato.
IL NUOVO INIZIO - Quando nel 2005 il FPO fu preda di tensioni interne, Haider decise di sganciarsi dal suo partito storico e di fondare il BZOE (Alleanza per il futuro dell’Austria). Il nuovo organo politico all’iniziò stentò a decollare, ma nel marzo scorso ottenne un 10,7% alle elezioni politiche, portando di nuovo il suo leader alla ribalta europea. Lo schianto in auto ha posto fine all’ennesima rinascita di Haider. Nel suo corpo è stata trovata una grande quantità di alcol (1,8 grammi per litro), e sua moglie Claudia ha deciso di bloccare la cremazione del corpo per effettuare ulteriori accertamenti.
Jorg Haider è stato un personaggio talmente complesso che la Storia lo ricorderà anche tra molti decenni. Accusato di nazionalismo e xenofobia, Haider era soprattutto un leader che capiva e sapeva rispondere alle ansie e alle paure della gente comune. Le sue grandi doti oratorie e affabulatorie, gli permettevano di farsi ascoltare e capire dal popolo. Per questo è sempre resuscitato, dopo ogni caduta. Perché sapeva esattamente da dove ricominciare per farsi riportare lì dove era stato cacciato.
IL LATO OSCURO - Haider ha anche avuto una vita privata oscura. Molti giornali austriaci hanno spesso pesantemente insinuato che fosse omosessuale e si mormora che prima di morire fosse stato in un locale gay. Le dichiarazioni del suo successore alla guida del partito, Stefan Petzner, non hanno fatto altro che mettere benzina sul fuoco. “Joerg e io eravamo legati da una relazione che aveva qualcosa di davvero speciale, lui era l'uomo della mia vita”, queste le parole di Petzner, che hanno contribuito ad alimentare le voci su una presunta omosessualità dell’ex governatore della Carinzia.
Petzner ha detto anche che loro due si vedevano “spessissimo. Sua moglie, Claudia, non si era opposta a questa nostra realtà. Lei lo amava come una donna, lui la amava come un uomo, io lo amavo in un modo completamente diverso e personale, e Claudia comprendeva tutto ciò". Sia come sia, non è certo per le sue scelte in campo sessuale che Haider verrà ricordato. Quello che si dirà di lui sarà che era un uomo politico dai carismatici occhi azzurri, che amava definirsi “Re della Carinzia” e che in un’intervista di qualche tempo fa al corrisponde de “Il giornale”, Stefano Zurlo, disse, commentando la sua rinascita politica: “Dopo quella di Lazzaro, credo che la mia sia la risurrezione più clamorosa nella storia“.
Sfrontato? forse, ma la battuta fotografa bene un personaggio che non ha mai amato la banalità.
(di Davide Luciani - del 2008-11-25) articolo visto 5432 volte
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