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IL DOPING: SOLO UN FENOMENO SPORTIVO?

l’utilizzo di sostanze dopanti ormai è una pratica diffusa d nel mondo sportivo qualunque sia lo sport e purtroppo anche a diversi livelli di agonismo. Lo psicologo in questi ambiti può avere un ruolo importante per prevenire e ostacolare cattive abitudini

PRIMI UTILIZZI - Già dall’antichità si hanno notizie riguardanti l’utilizzo di sostanze dopanti per migliorare le prestazioni sportive (Lippi G. e coll., 1999). Dall’800 a.C. i Greci inserirono nel loro stile di vita la pratica sportiva, finalizzando la performance atletica all’addestramento bellico. L’assunzione di bevande a base di frutta fermentata ad elevata gradazione alcolica, di decotti di segale contaminata dalla Claviceps Purpurea (bevanda dall’effetto allucinogeno per la presenza di specifici alcaloidi) o di decotti di molte altre piante, rappresentavano la regola nel mondo dello sport ellenico.
LE DIMENSIONI DEL DOPING NELLO SPORT MODERNO - Alla domanda “quali siano le dimensioni che ha il doping nello sport moderno” si può rispondere prendendo in esame i dati epidemiologici presenti nella letteratura scientifica. In Norvegia, nel periodo compreso tra il 1977 ed il 1995, tra gli adulti praticanti sport competitivo sono stati rilevati un numero di atleti compreso tra il 15 e il 25% che fanno uso di prodotti dopanti; e tra gli atleti non professionisti o amatori tali percentuali sono comprese tra 20 e 24% ( Bahr R. Tjornhom M., 1998).
Da una metanalisi condotta su 29 studi in materia di doping (Lippi G., Guidi G. op. cit.) è emerso che in Danimarca il 10% dei ciclisti, indipendentemente dall’età e dalla categoria (professionisti o amatori), ammetteva il ricorso sistematico a pratiche dopanti per migliorare la performance.
Inoltre, prendendo come riferimento un articolo di Kindlundh, condotto in Svezia, utilizzando un questionario a risposta multipla tra 2742 ragazzi della scuola superiore, i risultati mostrano che il 2,7 % dei ragazzi e lo 0,4% delle ragazze ha fatto uso di doping almeno una volta nella propria vita; infine dall’ articolo di Laure P, Lecerf T e Binsinger C, condotto nella Lorraine (Francia) tra 1459 atleti frequentanti la scuola superiore, è emerso che il 4%( dei soggetti esaminati) ha ammesso di aver fatto uso di doping almeno una volta, il 34% fuma sigarette, il 66% usa cannabis, il 4% ectasy, il 10% tranquillanti, il 41% vitamine contro la stanchezza, il4% creatina. Per quanto riguarda dati relativi la diffusione di doping in Italia, in uno studio, svolto dal sottoscritto con altri ricercatori, su un campione di 12.000 studenti provenienti dalle tre classi delle scuole medie, è stato riscontrato che mediamente il 7% dichiara di assumere creatina e aminoacidi. Tra i frequentatori di palestre l’uso di sostanze dopanti è allarmante, arrivando a stimare una prevalenza di uso di anabolizzanti fino al 25% (in uno studio svolto nel 1993 dall’Isef di Roma su 400 giovani frequentatori di palestre di body building).
DOPING: AMATORIALE O PROFESSIONALE - Negli ultimi anni l’uso di sostanze farmacologiche a scopo di doping, sia in ambito agonistico che in quello non agonistico, ha avuto un forte incremento, non solo tra chi pratica sport ad alto livello, ma anche nella popolazione generale. È soprattutto l’atleta in formazione che può essere indotto all’uso di sostanze con effetto doping, sia per imitazione di atleti famosi, sia perché sottoposto a crescenti pressioni da parte di genitori, allenatori e, non in ultimo, coetanei, per il miglioramento a tutti i costi delle prestazioni atletiche e per un bisogno di accettazione sociale. Ne consegue che sempre più di frequente ci si avvicina all’uso di farmaci o integratori dietetici ancor prima di apprendere le tecniche basilari dell’allenamento.
Nello sport agonistico, ed in particolare negli atleti di alto livello, le motivazioni alla pratica del doping sono fondamentalmente dettate dai grossi interessi che gravitano intorno alle manifestazioni. Il pubblico è pienamente soddisfatto solo quando il campione di turno batte il record della specialità, quando la squadra vince il campionato, ecc. La pressione sull’atleta, già grande a livello psicologico per il solo fatto di doversi cimentare con i propri limiti e/o con l’avversario di turno, è aumentata dagli ingenti guadagni che gli vengono proposti come premio per superare il record o vincere una partita. Questo sistema spalanca le porte all’uso delle sostanze illecite, che permettono all’atleta di allenarsi oltre i propri limiti per ottenere prestazioni idonee a soddisfare le aspettative del mondo che lo circonda.
Anche se le motivazioni al successo non sembrerebbero essere paragonabili a quelle degli atleti professionisti, e quindi impensabile anche l’utilizzo di sostanze dopanti ai fini di un miglioramento della propria prestazione, eppure i dati, come vedremo più avanti nel dettaglio, mostrano una larga diffusione di tale fenomeno anche nel cosiddetto sport amatoriale; ed è questo il dato inquietante ed allarmante che dovrebbe far riflettere. Da alcuni studi condotti in ambito amatoriale sull’utilizzo di sostanze dopanti si evidenziano motivazioni legate al miglioramento della performance, alla riduzione dei tempi di recupero dopo l’allenamento e, all’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile (R. Hurst e coll., 2000). Inoltre in ambito psicologico, altri studi mostrano l’uso sostanze dopanti per: ridurre l’ansia prima di un esame o di una prestazione sportiva, per migliorare il proprio aspetto fisico, quindi per apparire più forti e sicuri (Kindlundh, e coll., 2001). Infine l’uso di sostanze dopanti è stato spesso trovato associato con l’abuso delle cosiddette “droghe ricreative”, (quali cannabis, cocaina, amfetamina e alcool) (Kindlundh e coll., 1999) e ancora, con bassi rendimenti scolastici o accademici e una bassa stima di sé (kindlundh, e coll., 2001).
A questa breve rassegna, sui dati di diffusione del fenomeno Doping, seguirà una seconda parte che presenterà alcuni interventi realizzati in sul territorio nazionale e anche un esempio d’oltralpe.
(di Dott. Massimiliano Stocchi - Psicologo e Psicoterapeuta - del 2009-02-09) articolo visto 9230 volte
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