L'Opinionista Giornale Online - Notizie del giorno in tempo reale
Aggiornato a:
 

LA NUOVA FRONTIERA DELL’E-BOOK

arriva la digitalizzazione del sapere scolastico

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato una circolare con le linee guida sull'adozione dei libri di testo per l'anno scolastico 2009/2010, secondo la quale si potrà fare uso di e-book, cioè testi in formato digitale scaricabili da Internet, per arginare il problema del ‘caro-libri’. Ma prima di cimentarci in un elogio sperticato di questa riforma esaminiamo luci ed ombre di quella che sembra una rivoluzione didattica in grande stile.
L’OPPORTUNITA’ DEI MINI PC NELLE SCUOLE - Entrato com’è nella società e nel costume di noi italiani (e non solo) presto il computer potrebbe fare la sua comparsa in versione ‘mini’ fra i banchi di scuola, per una rivoluzione intelligente senza precedenti, accentuando in tal modo la diffusione e l’indispensabilità di uno strumento di lavoro e/o svago di cui molti non riescono (non a torto) a distaccarsene. L’ingresso del mini pc negli istituti scolastici non è solo un vezzo ma una grande opportunità per tutti, docenti ed alunni, per accrescere il sapere, migliorare la funzione didattica, risparmiare denaro (ogni singolo testo in formato pdf si aggira sui 10 euro mentre i testi scolastici costano la media di 25 euro l'uno) e rendere meno pesanti le spalle dei ragazzi, sempre più affetti da problemi lombari a causa dei carichi dovuti ai libri di scuola. Per non parlare dell’impatto ambientale che senza dubbio non ci sarebbe più, anzi, gli alberi ringrazierebbero a gran voce.
DUBBI DELLA VERSIONE DIGITALE - Ma ci sono alcuni rebus da risolvere. Innanzitutto come si troverebbero i ragazzi a studiare su dei fogli elettronici che non si prestano ad esempio alla sottolineatura a matita o penna, prerogativa cardine nell’apprendere i concetti. L’avvento degli e-book rappresenterebbe una “randellata” per le case editrici, in particolare per quelle che fanno leva sull’offerta didattica appunto. Col pc in mano tutto sarà alla portata di click e non si renderebbe necessario l’acquisto di testi appositi. Vuoi sapere di Garibaldi? Ti occorre semplicemente digitare l’url di Wikipedia o di qualche altro sito specializzato. Vuoi approfondire la storia della 2^ Guerra Mondiale? Ti puoi scaricare tutto quanto da un software ‘open source’ di condivisione di file tipo e-mule. Il peer to peer è ormai additato come uno spauracchio per coloro che desiderano entrare in modo profittevole nel mercato dell’editoria digitale. E se proprio fossimo costretti ad acquistare la licenza di testi messi on line dalle case editrici, beh, dilagherebbero le copie degli stessi, violando i diritti di copyright. E poi gli insegnanti vecchio stile riusciranno a convertirsi mai alla tecnologia che avanza? Anche questa è un’incognita di cui tener debitamente conto.
IL MISTERIOSO EBOOK … - Per chi non lo sapesse un eBook (anche chiamato e-book oppure ebook) è un libro in formato elettronico (o meglio digitale). Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, e viene utilizzato sia per indicare la conversione in digitale di una qualsiasi pubblicazione sia il dispositivo con cui il libro può essere letto. L’obiezione principale mossa ai profeti della nuova editoria digitale dai difensori del libro a stampa è che leggere un libro su carta è “molto più comodo”, pratico e meno nocivo per la vista che leggere sullo schermo di un ebook reader. Senza fare spallucce, sappiamo tutti che il pc o simili favoriscono la diminuzione delle nostre care diottrie. E anche chi vi scrive…sottoscrive di buon grado quest’opinione. Ma c’è chi a sostegno della digitalizzazione fa presente come le nuove generazioni di studenti siano abituati a fare ricerche su Internet, a utilizzare strumenti elettronici per attività ludiche e di studio, e quindi non avranno difficoltà a studiare su un medium che già conoscono molto bene: il testo elettronico. Anche la tecnologia, insomma, divide l’opinione pubblica. Forse l’ideale sarebbe il non abbandono totale del libro cartaceo, cui i nostalgici già cominciano a rimpiangere. D’altra parte, senza essere intrisi di retorica, qualcuno non affermava che “i piaceri più grandi della vita non si trovano nella novità, ma nella consuetudine” (Radiguet Rayond)?
Non resta che attendere l'inizio del nuovo anno scolastico per vedere quanti professori si faranno pionieri di questa rivoluzione tecnologica che sembra destinata a "cancellare" la carta dalle aule, magari non di primo acchito.
(di Alberto Sigona - del 2009-04-29) articolo visto 5021 volte
sponsor