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DECRETO ANTIVIOLENZA

Sicuramente il punto più controverso del decreto antistrupo licenziato dal Consiglio dei ministri è quello dell’istituzione delle ronde.
Queste devono essere formate solo ed esclusivamente da volontari, utilizzati dai sindaci e registrati dai prefetti; saranno formate prevalentemente da ex poliziotti, carabinieri e appartenenti alle forze armate muniti di telefonini e radio ricetrasmittenti per segnalare situazioni di pericolo e di disagio. Ma esaminiamo il provvedimento più da vicino.
Il provvedimento si compone di 13 articoli. Nel primo si prevede una modifica al codice penale con cui si contempla il carcere a vita nel caso di morte della vittima di violenza sessuale, atti sessuali con un minorenne e violenza sessuale di gruppo.
All'articolo 2 il decreto estende l'obbligatorietà della custodia cautelare in carcere e la conseguente esclusione dai domiciliari per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, turismo sessuale, violenza sessuale (esclusi i casi di minore gravità), atti sessuali con minorenne e violenza sessuale di gruppo.
Si stabilisce poi l'arresto obbligatorio in flagranza per i casi di stupro, con conseguente possibilità di procedere con rito direttissimo e celebrare il processo anche nell'arco di 48 ore.
Si limita quindi, all'articolo 3, l'applicazione dei benefici penitenziari previsti dalla legge Gozzini come permessi premio, lavoro esterno e misure alternative alla detenzione, ai condannati per delitti di violenza sessuale (anche in questo caso esclusi i casi di minore gravità), atti sessuali con minorenni e violenza di gruppo.
Il decreto estende anche il periodo, da due a sei mesi, di permanenza degli immigrati clandestini nei Cie: tempo necessario per procedere all'identificazione e poi all'espulsione. Viene introdotto il reato di stalking: sono previste sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate prima che possano degenerare in condotte più gravi.
Le pene variano da sei mesi a 4 anni, con aggravanti se il reato è commesso da un ex partner o marito o ai danni di soggetti particolarmente deboli. Il provvedimento finanzia cento milioni per l'assunzione di 2.500 appartenenti a polizia e carabinieri che siano già risultati idonei nei concorsi.

Ricapitolando il provvedimento.

RONDE CON EX AGENTI
Il via libera alle ronde previsto "dal decreto legge anti-stupri non sarà immediato, ma avverrà dopo la conversione in legge del provvedimento e l'emanazione di un successivo decreto da parte del ministro dell'Interno. È l'articolo 6 ("Piano straordinario di controllo del territorio") del decreto legge a prevedere che «i sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare agli organi di polizia locale, ovvero alle forze di polizia dello Stato, eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale». I sindaci dovranno avvalersi in via prioritaria di appartenenti, in congedo, delle forze dell'ordine e delle forze armate.
STUPRO, NIENTE DOMICILIARI
All'articolo 2 il decreto estende l'obbligatorietà della custodia cautelare in carcere e la conseguente esclusione dai domiciliari per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, turismo sessuale, violenza sessuale esclusi i casi di minore gravità, atti sessuali con minorenne e violenza sessuale di i gruppo.
Si prevede poi l'arresto obbligatorio in flagranza per i casi di stupro, con conseguente possibilità di procedere con rito direttissimo e celebrare il processo anche nell'arco di 48 ore. Si limita quindi all'articolo 3, l'applicazione dei benefici penitenziari previsti dalla legge Gozzini come permessi premio, lavoro esterno e misure alternative alla detenzione, ai condannati per delitti di violenza sessuale.
PATROCINIO GRATUITO
Per assicurare una più adeguata assistenza legale alle vittime di violenze sessuali, il decreto estende con l'articolo 4 il patrocinio gratuito a spese dello Stato per tutti coloro che subiscono questo tipo di reato, anche in deroga ai limiti di reddito. Qualche critica è stata mossa nelle direzione che pur essendo tutti ovviamente d'accordo con misure come il gratuito patrocinio, l'arresto cautelare in carcere, o l'ergastolo per chi uccide dopo una violenza, si ritiene che a parte lo stalking non ci sono misure vere di prevenzione della violenza contro le donne, non si stanziano fondi, non sono previste misure a favore dei centri antiviolenza, come sarebbe invece necessario, non si finanziano in modo massiccio, come si dovrebbe, le forze dell'ordine
ERGASTOLO IN CASO DI MORTE
All'articolo 1 si prevede una modifica al Codice penale in modo da contemplare l'ergastolo in caso di omicidio commesso in occasione dei delitti di violenza sessuale, atti sessuali, con un minorenne, violenza sessuale di gruppo e atti persecutori. E’ appena il caso di far notare che il decreto legge anticipa .di 100 giorni la tutela giuridica delle donne, norma che è stata già stata approvata al Senato e ne anticipa gli effetti ponendo termine al tempo delle scarcerazioni facili per gli stupratori, che ora sanno di rischiare pure l'ergastolo.
IL NUOVO REATO DI STALKING
Si prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni per chiunque «molesta o minaccia taluno con atti reiterati ed idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita. La pena aumenta se a molestare è il coniuge, anche se separato o divorziato, o il convivente o il fidanzato (anche ex). Si prevede più carcere anche se la vittima è un minore o un disabile o una donna incinta e se gli atti persecutori sono stati commessi usando armi, o da "persona travisata".
VIDEO-SORVEGLIANZA PIU' DIFFUSA
Il piano straordinario di controllo del territorio prevede poi l'utilizzo da parti dei Comuni di sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico. A proposito va rilevata e speriamo risolta una contraddizione: nel decreto sicurezza si annuncia un potenziamento della video sorveglianza urbana, dimenticandosi che nel disegno di legge sulle intercettazioni ha introdotto una norma che equipara le riprese visive e audio visive alle intercettazioni telefoniche per cui tutto ciò che sarà videoripreso senza l'autorizzazione preventiva del tribunale collegiale sarà inutilizzabile ai fini processuali.
LA PERMANENZA NEI CIE, 6 MESI
Con l'estensione da due a sei mesi del tempo di permanenza nei Centri di identificazione e espulsione (Cie) le autorità saranno poste in grado di garantire il rimpatrio di tutti coloro che sono nei Centri per immigrati. Anche in questo caso è stata anticipata nel decreto una norma già approvata dal Parlamento europeo per quanto riguarda l'asilo e i rimpatri.
2.500 AGENTI IN PIU’ DAL PROSSIMO MESE DI MARZO
Il decreto prevede lo stanziamento di fondi per 100 milioni di euro che serviranno a rafforzare il sistema di controllo e di presidio del territorio. In base al provvedimento, saranno poi assunti entro il 31 marzo prossimo altri 2.500 operatori delle forze dell'ordine. Sarà un successivo decreto interministeriale a chiarire le modalità. Poliziotti, carabinieri e finanzieri saranno assunti tra i volontari in ferma breve prefissata risultati idonei nei concorsi degli anni precedenti.
(di Dott. Domenico Carola - Dirigente P. M. - Isernia - del 2009-06-05) articolo visto 1834 volte
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