L'Opinionista Giornale Online - Notizie del giorno in tempo reale
Aggiornato a:
 

JURASSIC CAVE 2009: PARTE LA SPEDIZIONE MULTIDISCIPLINARE

Dal 1° al 23 agosto la prima italiana a Tototoro in Bolivia

"Un gruppo di dinosauri erbivori si muove ai margini di una palude: gli animali camminano uniti, sopra un terreno fangoso, e lasciano profonde impronte(…)improvvisamente qualcosa li spaventa. Un grande gruppo di carnivori appare all'orizzonte. Sono animali più piccoli, bipedi, che corrono velocemente(…)i grandi erbivori scappano disordinatamente(…)è l'inizio del dramma per questi enormi animali…"
Questa è la sintesi di un articolo che descrive le ricerche paleontologiche effettuate a Torotoro (provincia di Charcas, nel dipartimento di Potosi in Bolivia) dove dopo 10 anni dalla Spedizione Humajalanta'98, la prima Italiana in Bolivia, grazie alla collaborazione italo-brasiliana-boliviana si svolgerà dal 1 al 23 agosto p.v. la prossima spedizione paleontologica del Progetto AKAKOR denominata Jurassic Cave 2009.
L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione per 3 anni con le istituzioni boliviane quali ALCANDIA - Comune di Torotoro, SERNAP - Servicio Nacional de Areas Protegidas, SOBESP - Sociedad Boliviana de Espeleologia, ACT - Associaciòn Conservacionista de Torotoro e il Ministero della Cultura in Bolivia.
Tra i ricercatori e gli studiosi partecipanti all’evento è presente l’unico speleologo abruzzese, Daniele BERARDI, membro del Comitato Scientifico del CAI di Pescara e Presidente dell’Associazione Geonaturalistica GAIA. La spedizione è patrocinata dalla Società Speleologica Italiana, dall’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti, dal Museo delle Scienze Biomediche di Chieti, dalla Città di Montesilvano e dal Club Alpino Italiano - Sezione di Pescara. Parallelamente alla spedizione si svolgerà anche il 3° Congresso Boliviano di Speleologia al quale parteciperanno i rappresentanti della FEALC (Federazione Speleologica dei Paesi dell’America Latina e Caraibi) con Cuba, Venezuela, Messico, Brasile, Bolivia, Argentina, Porto Rico e Costa Rica. Si discuteranno tematiche speleologiche locali ed internazionali.
IL TERRITORIO - La parola Torotoro, di origine quechua (lingua nativa americana del Sud America e lingua ufficiale dell'Impero Inca), significa “t’uru t’uru Pampa” ovvero terreno fangoso. Questa regione si estende su un'area di 165.700 chilometri quadrati ed è caratterizzata da grandi canyon con altezze variabili dai 60 ai 300 metri. L’ambiente naturale si presenta con una vegetazione di tipo alpino (Puna e Paramo) ed una tundra sub-artica a cespugli e muschi. L'altitudine varia da 2000 a 3500 metri di quota e il clima è semi arido. Le riserve di acqua sotterranea del bacino di Torotoro costituiscono importante oggetto di studio in quanto sarebbero in grado di risolvere il grande problema della siccità della zona mentre i bacini di acqua termale potrebbero essere sviluppati come risorsa per l’area, dichiarata Parco Nazionale. Le 14 grotte conosciute in Bolivia (caverne, abissi, inghiottitoi, risorgive) si sono sviluppate nei calcari del Cretaceo. Di queste 11 sono situate proprio nel territorio di Torotoro. Humajalanta e Chiflonkhakha sono i più importanti sistemi carsici studiati sotto l’aspetto idrogeologico durante la Spedizione Humajalanta’98.
Importante scoperta da ricordare è quella effettuata in tre località della regione di Cochabamba (Bolivia) nella Cordigliera Orientale delle Ande, dove sono stati raccolti campioni di Dignomia (conchiglia sottile ed allungata di forma ovale con, all'esterno, due scanalature divergenti medio-laterali), appartenenti alla famiglia delle Lingulidae, il più comune fossile marino inarticolato brachiopoda appartenente ai bentonici invertebrati, conosciuto anche come lampada gusci (o lampshells).
Ciò spiega l’elevato interesse che suscita la regione di Torotoro, motivato appunto dall’aspetto speleologico che presenta innumerevoli grotte inesplorate con caratteristiche: paleontologiche per i molti siti di fossili e le numerose impronte di dinosauri; antropologiche per le diverse pitture rupestri e le rovine di civilizzazione Inca; biologiche per la flora e la fauna specifiche della regione e geologiche per gli aspetti stratigrafici e strutturali. Le ricerche e gli studi saranno messi in atto da gruppi di studio in aree specifiche realizzando raccolta dati e campioni riguardanti Geologia, Paleontologia, Archeologia, Antropologia e Biologia mentre gruppi tecnico-esplorativi avranno il compito di localizzare nuovi sistemi sotterranei.
GLI OBIETTIVI - Gli obiettivi della spedizione sono multidisciplinari. Quelli di maggior rilievo sono: l’esplorazione, la catalogazione e la documentazione di grotte, abissi, risorgenze, inghiottitoi, canyon e doline nell'area del parco di Torotoro e nei territori limitrofi; lo studio della geologia e della idrogeologia dei sistemi carsici dell'area di ricerca; lo studio della fauna e della flora degli ambienti sia di superfiche che sotterranei della regione; la raccolta di campioni di rocce per studi geologici; la localizzazione e lo studio dei siti di interesse antropologico; la raccolta di dati per lo sviluppo eco-turistico della regione; la realizzazione di ricerche a carattere psicologico (con esperienze dirette) sul comportamento dei partecipanti alla spedizione, con particolare riferimento allo studio del lavoro in equipe in ambienti ostili, confinati e in condizioni di estrema difficoltà.
I membri della spedizione, grazie alla collaborazione della Physio Control e Medtronic Italia, avranno in dotazione un LIFEPAK 1000, strumento salvavita avanzato e resistente per praticare immediatamente la rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco.
Non possiamo che rimanere con il fiato sospeso nell’attesa di nuove e singolari scoperte da parte dei nostri temerari ricercatori che si avventureranno nella terra dei primati, delle cime delle Ande e delle giungle tropicali, un viaggio d'avventura in una natura incontaminata.
(di Sabina Di Rado - del 2009-08-04) articolo visto 4784 volte
sponsor