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SCONFIGGIAMO L’INSONNIA

metodi e sostanze per conquistare un tranquillo riposo

Il sonno è uno stato che si alterna con la veglia. Si tratta dunque di un fenomeno molto usuale che riguarda una parte importante nella nostra esistenza.
Per quanto riguarda il sonno, occorre considerare il duplice aspetto sia quantitativo che qualitativo. Una notte di buon sonno, seguita dal risveglio che lascia la sensazione di riposo, dura circa otto ore nell’adulto e comprende il 20% di sonno paradosso.
Attorno a questa durata media , ogni individuo ha la sua misura personale, ma la percentuale del sonno paradosso è costante. Le continue registrazioni hanno dimostrato che alla fine di un ciclo sonno lento e prima del nuovo ciclo vi è un breve periodo intercalare di sonno molto leggero o un risveglio completo. Ma questo breve risveglio che può ripetersi 4 o 5 volte per notte non lascia traccia nella memoria. Più il sonno lento presenta fasi del IV stadio (sonno profondo) più il soggetto ha l’impressione di avere avuto un buon sonno.
Il valutare il proprio sonno da parte di chi dorme spesso è difficile. Un “sonno cattivo” può corrispondere ad una fase per addormentarsi lunga, che supera i trenta minuti, con numerosi risvegli durante la notte che vendono ricordati, con difficoltà a riaddormentarsi, con un risveglio prematuro o con una sensazione di fatica al mattino.
Quando il sonno paradosso è inferiore al 15% del sonno totale, l’impressione di colui che dorme è di un sonno cattivo. Il ricordo o il non ricordo dei sogni non è un criterio valido per la qualità del sonno. Infatti, il buon sonno è un sonno ristoratore. I disturbi del sonno possono essere : ipersonnie ed insonnie.
LE IPERSONNIE - Bisogna fare distinzione tra le sonnolenze eccessive in rapporto ad una malattia organica generale e un insufficiente sonno notturno. In certi casi la diagnosi di ipersonnia è difficile.
Per esempio, viene descritta sotto il nome di sindrome di Gélineau il raggiungere più volte nell’arco della giornata, di fasi aberranti di sonno paradosso che portano con sé una caduta da ipotonia, della allucinazioni o un attacco preciso di sonno.
LE INSONNIE - Schematicamente , si possono distinguere 4 cause di insonnia:
- Le insonnie da indebolimento consecutive a veglia forzate sono rare. Si possono confrontare con i disturbi del sonno dei lavoratori notturni.
- Le insonni secondarie ad affezioni organiche diverse: malattie dolorose o interventi chirurgici, tossicomanie, in particolare da alcool.
- Le insonnie durante le malattie psichiche
- Infine, le insonnie “essenziale”
Tutte le malattie psichiche possono essere accompagnate da insonnia.
Mania e malinconia possono essere preannunciate dal brusco insorgere sia di insonnia da prima mattina nella melanconia, sia di un abbreviamento della notte con assenza di fatica nella mania. Il ritorno di un sonno indica l’efficacia del trattamento.
Le personalità nevrotiche o le nevrosi scompensate implicano praticamente sempre nel loro quadro sintomatico dei disturbi del sonno legati all’ansia. Nell’alcolista cronico, l’insonnia è reale, quasi costante e il suo aumento annuncia un delirium tremens. E’ evidente che il caffè, la vitamina C a forti dosi o le anfetamine sono responsabili di insonnia.
Certe insonnie sono però solo apparentemente “essenziali”; il fattore ansietà è in primo piano e si accompagna in generale alla tensione psicologica legata alle preoccupazioni professionali, familiari, coniugali, o anche ad un sovraffaticamento fisico legato alle condizioni di lavoro o di trasporto. Il malato che chiede che lo si faccia dormire chiede che lo si sollevi dalle preoccupazioni.
I PRINCIPI DEL TRATTAMENTO - Un grande principio è alla base del trattamento delle insonnie; pochi medicinali, per poco tempo e poco frequente. L’assuefazione a certi prodotti esiste e si corre il rischio di creare profonde e durature disorganizzazioni del sonno. Il trattamento dell’insonnia varia però con le sue cause.
E’ evidente che un’insonnia dovuta ad un dolore scompaia davanti agli analgesici o ad un leggero tranquillante. Le insonnie nevrotiche hanno bisogno, oltre ad un trattamento radicale delle nevrosi, di un trattamento farmacologico ben ponderato.
CHE COSE PRESCRIVERE? -
Per lo più diversi tranquillanti da somministrare alla sera. La grande causa di consultazione però rimane l’insonnia essenziale. Se il medico mette a disposizione del malato un po’ del suo tempo, la “rivendicazione” insonnia sfumerà presto di fronte alle vere difficoltà. Altrimenti è sempre utile qualche regola semplice:prendere una bevanda calda (latte) prima di andare a letto, non andare a letto se non quando si ha veramente sonno, alzarsi in caso di risveglio notturno prolungato, dedicarsi ad una qualunque occupazione e non rimettersi a letto se non quando ritorna la sensazione di sonno.
Alcune insonnie sono refrattarie a queste piccole regole. Gli ansiolitici rimangono allora il trattamento da scegliere. Saranno prescritti durante la giornata, con dose massimale alla sera. Se vengono utilizzati barbiturici questo dovrà essere fatto con moderazione sia per le dosi che, soprattutto , per la durata del trattamento.
(di Gabriella Casarino - del 2009-09-30) articolo visto 7310 volte
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