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PETACCHI: IN CERCA DI NUOVE EMOZIONI

Intervista esclusiva ad uno dei più grandi velocisti di sempre

Alessandro Petacchi diventa il velocista che conosciamo solamente nel 2003, quando vinse 6 tappe al Giro d’Italia, eguagliando il semirecord stabilito dal suo antesignano Cipollini soltanto un anno prima. Da quel momento Petacchi, a ben 29 anni (età atipica) diverrà Ale-jet, per via della sua straordinaria potenza e progressione finale che lo porteranno a non avere rivali negli arrivi allo sprint. Così Alex trionferà anche al Tour dello stesso anno, per 4 successi di tappa indimenticabili (che come vedremo rimarranno gli unici, almeno sino al 2009).
Ma i meriti di queste performance da leggenda sono attribuibili anche (o soprattutto) alla sua squadra, la Fassa Bortolo, un team formidabile in grado di trainare il nostro fuoriclasse nella giusta posizione per compiere la volata vincente. E non solo: ogni qualvolta vi era una fuga da lontano potenzialmente in grado di rovinare la festa, la Fassa si metteva subito a tirare con un ritmo forsennato, rendendo vano ogni tentativo di evasione.
Nello stesso anno Petacchi, mai domo, realizza una cinquina alla Vuelta, dove in passato aveva già ottenuto 3 successi. Saranno 15 i successi ai 3 Giri nel medesimo anno, un record incomparabile. L’anno seguente strabilia il Mondo andando ad ottenere 9 (dico 9) successi al Giro d’Italia, stabilendo il record del dopoguerra. Un primato ormai impossibile da eguagliare non solo per la difficoltà soggettiva ma anche perché è impensabile che in futuro vi siano tutti questi arrivi in volata, senza che 1 sola fuga vada in porto.
Petacchi non potrà però prendere parte ad alcuna volata al Tour per infortunio: è solo l’inizio di una maledizione “in giallo” che gli precluderà per sempre la partecipazione alla Gran Boucle, dove avrebbe potuto infrangere ogni primato. Petacchi si consola alla Vuelta, calando un favoloso poker di vittorie. Nel 2005 Ale-jet fa sua la Milano-Sanremo, realizzando il sogno di una vita, e al Giro d’Italia realizza un poker che quasi ci lascia un po’ delusi per via dello score cui ci aveva abituati. Stavolta non partecipa al Tour di sua spontanea volontà, scelta opinabile compiuta per preparare al meglio il Mondiale di Settembre (dove poi topperà) che lo vede fra i papabili vincitori. Prende parte invece alla Vuelta, una sorta di ripiego, andando a trionfare in 5 occasioni. Nel 2006 non prenderà parte a quasi nessuna gara di rilievo a causa di un brutto infortunio rimediato nelle battute iniziali della corsa rosa.
Nel 2007 Petacchi (passato alla Milram a seguito dello scioglimento della gloriosa Fassa Bortolo) si aggiudica ben 5 frazioni al Giro d’Italia. Malgrado l’età avanzi inesorabile (il “Peta” ha ormai 33 anni) si ha la sensazione che di questo passo possa infrangere persino il record di Cipollini, di 42 successi al Giro, e di Merckx, di 65 vittorie ai 3 Grandi Giri, ma non si sono fatti i conti col destino che gli riserverà traversie a non finire.
Petacchi, infatti, a maggio è trovato positivo al salbutamolo, sostanza che lui assume dietro prescrizione medica per curare l’asma; ma Alex avrebbe superato di poco la dose giornaliera, motivo per cui viene addirittura sospeso per 1 anno (oggi con le nuove regole non accadrebbe), trattando il nostro eroe come un dopato doc o quasi. Petacchi presenta ricorso, facendo leva sulla buona fede (quasi impossibile fra l’altro rispettare esattamente la dose prescritta dal medico, specie se si hanno degli attacchi) e sull’assenza di benefici sulle prestazioni agonistiche che tale sostanza incriminata conferirebbe. Ricorso accolto, ma nel frattempo ha dovuto dare forfait al Tour de France. In seguito, dopo che il nostro ha nel frattempo vinto la Parigi-Tours e 2 tappe alla Vuelta (per un totale di 19 vittorie rappresentanti un record italiano), il TAS di Losanna lo squalifica accogliendo il ricorso della Federciclismo: Petacchi dovrà ingoiare il boccone più amaro della carriera, non potendo prendere parte all’intera stagione 2008 (avrebbe saltato ugualmente il Giro per bronchite). L’età avanza ancora, e tanti buoni propositi (come quello di arrivare a 42 successi al Giro) vanno a farsi friggere. Petacchi ritorna nel 2009.
Egli ha ormai 35 anni, ed appare agli sgoccioli di una carriera che, senza la sfortuna che lo bersagliato a più riprese, avrebbe potuto issarlo in testa alla graduatoria dei velocisti di tutti i tempi. Ale-jet darà vita a 2 fuochi di paglia al Giro d’Italia, aggiudicandosi appunto le prime 2 volate della corsa rosa. Poi dovrà fare i conti con l’astro nascente Cavendish; con una nuova squadra (LPR Farnese), lontanissima cugina della Fassa, che lo lascia solo negli arrivi allo sprint, senza traghettarlo a dovere; con una serie di scorrettezze cui sarà vittima negli arrivi veloci…
E perché no, con una condizione che va scemando, probabilmente per l’età. Al momento Petacchi vanta comunque 26 tappe al Giro d’Italia (comprendendo le 5 revocate), e 49 ai Grandi Giri (3° di sempre dietro a Merckx 65 e Cipollini 57), per un totale di vittorie di tutto rispetto pari a ben 163 in carriera.
- Quali sono le gare più importanti cui prenderà parte? La licenza Pro Tour è stata ottenuta?
R - A breve la società riceverà dall’Unione Ciclistica Internazionale informazioni riguardanti la registrazione alla stagione 2010. Per mio conto, io mi sto avvicinando all’inizio dell’annata con la voglia e l’entusiasmo di sempre, allenandomi seriamente e con costanza: mi allenerò a Tenerife con qualche compagno di squadra fino al 19 gennaio per poi raggiungere il resto della Lampre-Farnese Vini nel ritiro di San Vincenzo che terminerà il 26 dello stesso mese. Poi dall’1 all’11 di febbraio l’intera squadra sarà radunata ancora a San Vincenzo presso il Residence Riva degli Etruschi e in tale occasione avverrà anche il mio esordio stagionale nel Gp Costa degli Etruschi: qui inizierà una stagione per me intensa nella quale punterò a obiettivi importanti come la Milano-Sanremo, le tappe del Giro d’Italia e del Tour de France e, se ce ne sarà la possibilità, al Mondiale in Australia che si disputerà su un percorso che potrebbe dare chances ai velocisti.
- Può ancora tornare il più forte velocista al Mondo (o quasi) o si dovrà accontentare di recitare la parte del comprimario?
R - Già nel 2009 penso di essermi destreggiato bene nelle volate, sprintando su ottimi livelli tanto da ottenere belle vittorie: al Giro d’Italia sono riuscito a battere Cavendish e, contro un velocista della sua classe, non è impresa da poco; inoltre sono il corridore italiano che ha ottenuto più successi nell’anno solare. Direi che, con il supporto di una grande squadra come la Lampre-Farnese Vini, posso ambire ancora a lottare per suggestivi traguardi e gli stimoli di sicuro non mi mancano, anche perché sento che il mio fisico può ancora darmi le giuste sensazioni in volata.
- L’affare “salbutamolo” ha inciso nel suo flop nella stagione 2009? O ciò è da imputarsi alla squadra che per fortuna ha abbandonato?
R - Innanzitutto, alla luce di quanto sottolineato nella precedente risposta, non trovo appropriato definire la mia stagione 2009 come insoddisfacente, anzi.. Detto questo, sono stato fermo per la squalifica nel 2008 e questo non ha riguardato la stagione appena conclusa. Tra le altre cose, con le nuove norme antidoping in vigore da quest’anno, un caso come il mio non andrebbe più incontro a una sanzione di squalifica.
- Il corridore più grande di sempre? E lo sportivo?
R - Fin da ragazzino sono stato un grandissimo tifoso di Saronni: non dimenticherò mai il tifo infernale da parte mia e di mio papà in occasione del successo iridato di Goodwood. Ho sempre ammirato Saronni come corridore, grande classe e infinita scaltrezza, e poi ne ho apprezzato le qualità di dirigente nel mondo del ciclismo: le nostre traiettorie professionali si sono più volte sfiorate, ma sono davvero contento che finalmente abbiamo potuto unirci nella stessa squadra. Questo sarà ovviamente un grande stimolo in più per me. Essendo il ciclismo lo sport della mia vita e conoscendo la fatica che si fa in sella, annovero tra i miei sportivi preferiti i grandi ciclisti come lo stesso Saronni o l'immenso Merckx.
- Pratica altri sport per hobby?
Sì, mi piace molto giocare a tennis, attività che richiede concentrazione, coordinazione e fisico e che offre anche stimoli dal punto di vista mentale.
Ringraziamo il signor A.Petacchi per la disponibilità e la collaborazione.
(di Alberto Sigona - del 2010-01-15) articolo visto 3241 volte
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